Cronache di Kundermuria – Prologo

Prologo
Ricorreva l’anno 1261 del mondo di Moernina quando cinque anonimi avventurieri si ritrovarono in una piazza gremita di persone, in un gennaio freddo. Fender McLain giovane warlock diciannovenne, appartenente alla tribù dell’orso appena uscito dall’accademia di moernina, Dalamar giovane elfo oscuro, anch’esso uscito dalla medesima accademia di Fender ma come Necromante, Ash R. F. monaco guerriero della tribù degli scuri essendo tutti di carnagione scura, JotaroKujo e kabal, rispettivamente un guaritore e un arcimago umani. Questi ultimi tre di provenienza ignota. Partirono e compirono parecchie avventure assieme fino al 14 Ottobre del 1268 quando di questi avventurieri non si seppe più nulla e sparirono da questo mondo.
Kundermuria, mondo attuale, il 13 Gennaio 6785 quegli stessi cinque avventurieri apparvero all’interno di un castello su un promontorio dell’isola dei coralli, facendosi chiamare i “Signori del Destino”. Si destreggiarono man mano in missioni sempre più importanti fino a raggiungere posizioni che mai si sarebbe immaginato. Fender McLain diventò conte di Corwin e Dania e si mise con una ragazza di nome Vuuma, kabal divenne il Sacerdote Supremo della chiesa di Doimoroth, JotaroKujo fondò una confraternita detta dei Jotariani, riconosciuta ufficialmente dalla chiesa, Dalamar trasformatosi in Lich diventò l’undicesimo principe della Sfera della Morte e Ash R. F. rimase al seguito di Fender nel suo casello chiamato Alcazar a Corwin. Nel 6811 tutti loro sparirono durante una missione e furono da tutti crediti morti a causa del tradimento di Kabal.

Tutto cominciò così
Mondo di Kundermuria anno 6812. 11 Aprile. Pioveva ormai da più di un mese. Borg, soffermandosi compiaciuto a guardare la pioggia battere sulla finestra, tornò come ogni giorno ai suoi consueti allenamenti con la sfera di Knap, trovata in un luogo misterioso insieme ad alcuni compagni di avventura, uno dei quali divenne un buon amico, Luke McLain.
Due colpi decisi alla porta distolsero l’attenzione di Borg dal suo allenamento. L’umanoide che gli si presentò davanti, completamente fradicio, emanava un lezzo che fece immediatamente intendere a Borg chi fosse il mittente della lettera che le mani scheletriche gli stavano consegnando: era un messaggio di Gordimer, il suo maestro, con la quale gli chiedeva di presentarsi da lui al più presto. Raccolse in fretta le sue cose ed uscì subito. La pioggia, che solo pochi minuti prima gli aveva strappato un sorriso, divenne fastidiosa e insopportabile mentre gli picchiettava addosso fredda e pungente.
Prima di uscire dalla città per dirigersi alla torre del suo maestro, decise di fermarsi a chiedere al suo amico Luke di accompagnarlo. Luke, convinto con un po’ di fatica dall’amico, si incamminò con Borg verso la torre di Gordimer.
Benché la dimora del suo maestro fosse poco distante, appena fuori Corwin, la pioggia ebbe il tempo di inzuppare e innervosire i due compagni. La torre, poco più alta di dodici metri, appariva spoglia e disabitata. Davanti a loro, il portone si spalancò, ma all’ ingresso non videro nessuno. In quel momento la loro attenzione venne attirata da una voce proveniente dall’alto che gli intimò di salire al più presto all’ultimo piano. Salendo le scale ebbero la sensazione di non essere soli, si guardarono attorno ma non c’era nessuno, di visibile almeno. E poi, in cima, improvvisamente apparve davanti a loro un piccolo vecchietto rugoso. Gordimer spiegò loro che aveva ragione di credere che Cromwell, il vescovo di Corwin, stesse tramando qualcosa, e inoltre che Sennur Turgut, il consigliere di Vuuma, era stato fortuitamente sorpreso scambiarsi dei documenti in una casa al cui interno vi era un passaggio segreto per le prigioni. “E qui entrate in gioco voi” concluse Gordimer.
Gordimer infine disse loro che avrebbero dovuto contattare il capo dei Jotariani, una ormai quasi estinta confraternita religiosa, dedita al famoso guaritore JotaroKujo. Per farlo avrebbero avuto bisogno dell’aiuto di altri appartenenti alla stessa confraternita che erano però stati rinchiusi da Sennur nelle sue prigioni.
Così, i due avventurieri, dopo aver ricevuto le ultime informazioni, decisero di andare a liberare i Jotariani.

Le prigioni
12 Aprile raggiunto il passaggio segreto di cui aveva parlato Gordimer, si trovarono in uno stretto cunicolo sotterraneo che si districava per parecchie centinaia di metri sotto terra per poi fermarsi davanti a una piccola scalinata ricavata nella roccia. In cima ad essa, una porta socchiusa lasciava filtrare un po’ di luce. Dalla fessura Luke poté constatare che la stanza era vuota. Entrarono e da lì si accinsero a proseguire con molta cautela: poiché Borg non amava le sorprese, fece su entrambi un incantesimo di invisibilità ed entrarono indisturbati nella stanza successiva. La stanza era assolutamente spoglia, ma i due vennero immediatamente colpiti dalla presenza sul pavimento di quello che sembrava un pentacolo di evocazione, ormai in disuso. Un urlo agghiacciante di dolore proveniente da un corridoio lì vicino fece loro subito ricordare per quale motivo erano lì, salvare i Jotariani prima che fosse troppo tardi. Percorsero rapidamente il lungo corridoio fino ad arrivare ad un grossa cancellata socchiusa che lasciava vedere la stanza circolare di accesso alle celle. Il vantaggio dell’invisibilità permetteva ai due di osservare senza essere visti. La cosa che notarono subito fu il prigioniero incosciente che i due carcerieri, unici presenti nella stanza oltre ai detenuti, stavano riportando in cella, doveva essere quello che aveva urlato pochi istanti prima.
Ora le uniche urla che si sentivano erano quelle dell’aguzzino più grosso che inveiva pesantemente contro il suo sottoposto, con insulti e sollecitazioni fisiche a fare sempre più in fretta. Lasciato a terra con fare non troppo gentile nella sua cella, se la chiusero alle spalle e si diressero verso la cella successiva. E qui ecco accadere l’impensabile, poco dopo che l’energumeno ebbe aperto la seconda cella per prelevare il detenuto, il piccolo sottoposto che forse fino ad allora aveva sempre subito maltrattamenti e soprusi si ribellò conficcandogli un coltellaccio tra le scapole. Mai occasione fu tanto propizia per il povero detenuto, che la colse immediatamente e si scagliò con tutte le forze rimaste contro il carceriere ferito. Dopo pochi istanti lasciò l’energumeno morente sul pavimento.
Subito dopo intimò al piccoletto di dargli le chiavi per liberare i suoi compagni ma questi nel frattempo era rimasto così scioccato dall’accaduto da rimanere immobile come una statua. Strappate le chiavi dalla cintola del piccoletto, iniziò a liberare i compagni. Nel momento in cui apriva la terza e ultima cella, un altro grido ruppe il silenzio che si era creato. I tre si voltarono e videro l’energumeno che con le ultime forze trapassava il piccoletto che poco prima lo aveva ferito, poi entrambi si accasciarono a terra morti.
Quando tutto fu finito, Borg e Luke si rivelarono ai tre prigionieri e, offrendogli il loro aiuto per la fuga, chiesero in cambio di poter contattare il capo dei Jotariani.
Brom il mezz’elfo non si fidava dei due, mentre a Wamoo, un umano vestito solo di una tunica, la cosa stava bene pur di essere libero. Il terzo prigioniero ascoltò senza dire nulla, ma alla fine tutti e tre acconsentirono a farsi aiutare. Brom spiegò che i due morti erano solo scagnozzi, mentre il vero braccio armato di Cromwell era un uomo chiamato Barlach, che li aveva interrogati.
I cinque compagni decisero di ispezionare quel luogo, percorsero un corridoio che dava accesso a delle scale che salivano davanti a loro, mentre ai lati si trovavano due porte. Entrando con molta cautela nella stanza di destra, con immenso stupore di Luke si trovarono in una enorme biblioteca. Luke, scorrendo i titoli dei libri, vide che principalmente trattavano di evocazioni o controllo demoniaco. Ne arraffò velocemente qualcuno e poi fece cenno a Borg di affrettarsi per seguire gli altri. Nel frattempo infatti, i tre fuggitivi avevano aperto la porta di sinistra e qui, sul pavimento al centro della stanza, spiccava un pentacolo in perfette condizioni, dal quale essi capirono che era una stanza per evocazioni demoniache. L’attenzione di Brom venne attirata da una bella e assai costosa lancia appesa al muro ed egli non seppe resistere alla tentazione di appropriarsene, ma appena la staccò dal muro, la porta alle loro spalle si chiuse e Wamoo constatò che non vi era modo di aprirla. Improvvisamene da una parete della stanza cominciarono ad uscire dei tentacoli che attaccarono immediatamente i tre intrappolati. Iniziò uno scontro senza esclusione di colpi, ma i tre non possedevano armi adeguate a difendersi da quella creatura. Borg e Luke, sentendo i rumori di lotta provenire dalla stanza, provarono a forzare la porta chiusa, poi Luke provò ad aprirla con un incantesimo, ma non ebbe successo.
All’interno la situazione stava peggiorando, così Brom decise di usare la lancia nonostante le sue limitate conoscenze in merito, riuscendo con un fortunato colpo ben assestato a colpire la creatura proprio in un punto vitale. Mentre la creatura si accasciava al suolo morente, magicamente la porta si aprì.
Provati dalla prigionia e dallo scontro, i tre prigionieri decisero di uscire al più presto e di affrettarsi a raggiungere Gordimer, ma prima di uscire Brom volle lasciare un ricordo a chi li aveva incarcerati e lanciò una torcia nella biblioteca nella speranza di dare fuoco a tutto.
L’incontro con i Jotariani
Arrivarono da Gordimer il 12 aprile alle 17,00 e gli spiegarono l’accaduto e lui gli consigliò di contattare il capo dei Jotariani un certo Jaile. Partirono e in un paio d’ore raggiunsero il loro nascondiglio.
Jalie informò i cinque che la loro intenzione di riprendersi il monastero di JotaroKujo, mentre a Corwin i soldati si stavano muovendo per catturare vari personaggi scomodi, tra i quali secondo lui era compreso anche Gordimer. Il tipo taciturno che era stato liberato dalle prigioni decise di non aggregarsi al gruppo ma al suo posto si unì un troll di nome Groot. I cinque decisero di dividersi, mentre Groot e Borg andavano ad avvertire Gordimer, Brom, Wamoo e Luke si diressero verso il monastero per misurarne le forze.
Per raggiungere Gordimer, Groot e Borg decisero di passare da Corwin e in città furono richiamati da un grande trambusto proveniente dalla piazza. Affrettandosi per capirne l’origine, videro Sennur Turgut accusare Vuuma di aver sottratto del denaro dalle casse della città e capirono che era tutto parte di un piano ben congegnato da Cromwell. Non potendo fare nulla proseguirono per la loro missione. Erano le 21,00 del 12 Aprile
Purtroppo le porte della città erano chiuse e sorvegliate a causa di quello che stava succedendo quindi era praticamente impossibile uscire. Groot, con la sua possente forza, liberò da solo il portone dalla pesante spranga che la teneva chiusa mentre Borg, con le sue abilità magiche, rallentò le due guardie che si erano accorte di loro e si stavano avvicinando. Riuscirono così a uscire dalla città.
Alle 21,30, arrivati da Gordimer, Groot rimase appostato dietro il portone per avvistare le guardie mandate da Cromwell, mentre Borg ebbe appena il tempo di avvertirlo del pericolo che correva, quando quattro guardie irruppero nella torre e si trovarono davanti una montagna di tre metri con due asce sfoderate pronta ad accoglierli. Groot non ci mise molto ad eliminare le prime due, ma le altre riuscirono a passare e si diressero al piano superiore. Una guardia riuscì con uno spintone a buttare di sotto Gordimer che atterrando sul tavolo di legno al piano sottostante mandò in frantumi le ampolle che vi erano allineate. Nel frattempo l’altra attaccò Borg il quale non ebbe nemmeno il tempo di lanciare un’incantesimo che venne stordito da un colpo alla testa e, pochi istanti prima di svenire fece in tempo a vedere levitare sopra di lui la figura tremolante di Gordimer che in quel momento iniziò a trasformarsi assumendo l’aspetto di un non morto. Indossava vesti eleganti, teneva in mano un bastone del drago orientale e dodici teschi viola gli svolazzavano intorno. Quando Borg si riprese con sua grande sorpresa trovò i cadaveri dei due soldati a terra con uno sguardo terrorizzato negli occhi e davanti a lui, insieme all’amico Groot, vide un Lich che si presentò con il nome di Dalamar. Al sentire quel nome Borg ebbe un sussulto, Dalamar il signore assoluto dei non morti era ora davanti a lui.
Dalamar lo ammonì di non rivelare a nessuno il suo segreto. Aveva assunto le sembianze di Gordimer per capire cosa stesse tramando Cromwell.
Nel frattempo Luke, Wamoo e Brom, studiando le forze presenti nel monastero, valutarono che l’attacco sarebbe stato fattibile se ben organizzati e tornarono indietro per informare Jalie.
Così i cinque si riunirono all’accampamento dei Jotariani, riferendo agli altri le proprie scoperte. Groot e Borg riferirono ai compagni parte dell’incontro con Dalamar senza rivelare che fosse stato proprio il Lich a trasformarsi in Gordimer.
Dalamar consegnò a Borg una pergamena scritta di suo pugno su quello che veramente successe quel giorno in qui i cinque lui compreso salvarono questo mondo a costo delle loro stesse vite e a quanto pare non fu colpa di kabal.
Alle 23,00 si trovarono tutti all’accampamento.
L’attacco al Monastero
13 Aprile. Jaile decise di attaccare il monastero prima che l’alba sorgesse, quindi si organizzarono e con l’aiuto delle arti magiche di Luke riuscirono a raggiungere in volo le due torri più sguarnite e con un attacco combinato, Groot e Borg su una torre e Wamoo Luke e Brom sull’altra riuscirono silenziosamente ad abbattere le sentinelle. Successivamente Luke aprì una porta magica che permise agli uomini di Jaile di entrare. Intanto Groot e Borg scesero nel dormitorio dei soldati e ingaggiarono un piccolo scontro ma la grossa presenza di Groot e alcuni incantesimi di oscurità di Borg convinsero i soldati a una resa immediata. Riuscirono infine a cogliere di sorpresa le poche guardie rimaste e a conquistare il monastero. Interrogando le guardie scoprirono che ogni 2 giorni c’era il cambio delle guardie e quindi decisero di intercettare il prossimo per poter rallentare la notizia che i notariati si erano ripresi il castello.
Mentre si ristorano e festeggiano la riuscita dell’assalto Luke decise di studiarsi quei libri trafugati dalla biblioteca delle prigioni. Un paio furono semplici da studiare e capirli mentre gli ultimi due misero a dura prova Luke che, o per inesperienza o perché il libro era particolarmente potente sbagliò qualcosa e improvvisamente tutta la sua testa venne invasa da delle fiamme che subito Borg cerco di spegnere con dell’acqua ma non servì a niente, tanto che dovettero aspettare che si spegnessero da sole nella speranza di poter curare successivamente Luke. Quando furono estinte Luke era ancora vivo e all’apparenza pareva solo un po’ scosso ma il suo volto era completamente deturpato e si faceva quasi fatica a starli vicino tanto era brutto. La sensazione che emanava era puro terrore infatti alcuni Jotariani vedendolo scapparono in preda al panico.
Ripresosi da quello che era successo con il volto coperto volle aprire anche l’ultimo libro ma in qualsiasi modo lui provasse non vi riuscì. Groot vedendo Luke rassegnato decise di offrirgli il suo aiuto. Luke lanciò il libro a Groot deridendolo e affermando che se non c’era riuscito non ce l’avrebbe certamente fatta un troll stupido come lui ma che tanto poteva provarci. Groot al sentire quell’offesa mise mano all’ascia ma poi Jaile calmò gli animi e quindi Groot provò ad aprire il libro e con grande sorpresa di tutti ma soprattutto di Luke il libro si aprì con una facilità sorprendente. Un fascio di luce invase Groot che si mise a parlare e a disquisire correttamente, con stupore di tutti, Groot era diventato più intelligente.
Mentre i cinque stavano pensando a come fare per salvare Vuuma qualcuno bussò al portone del monastero, 13 Aprile h11,00
Aprendo si trovarono davanti un piccolo viandante sulla sessantina. Wamoo con le sue arti magiche mentali esaminò il viandante e affermò che le cose che diceva erano vere, ovvero che lui era un’insegnante dell’università di Doimoroth e si chiamava Procopius Ollo. Lui era uno studioso e in questi anni stava costantemente monitorando dei cristalli che al loro interno contenevano esseri strani che con cicli non costanti sparivano e venivano sostituiti da altri. Procopius decise di intraprendere il viaggio fino a qui quando in uno dei cristalli comparve la persona di JotaroKujo e quindi voleva avere qualche informazione in più da parte dei Jotariani. Al vedere il cristallo con all’interno JotaroKujo tutti e cinque rimasero allibiti, mentre i Jotariani presenti si prostrarono in maniera reverenziale.
Fecero molte domande a Procopius ma anche lui non aveva risposte e per questo aveva intrapreso quel viaggio. Gli chiesero di poter fare degli esperimenti su un cristallo e lui acconsentì, Luke lanciò il cristallo a Groot e gli disse di romperlo. Con grande sorpresa di tutti l’unica cosa che accadde fu che la creatura all’interno del cristallo svanì in un fumo grigio, quindi le prime supposizioni furono che i cristalli permettevano di vedere quelle creature che erano intrappolate da qualche altra parte.
Decisero di lasciare Procopius e il cristallo con JotaroKujo li al monastero assieme a Luke che doveva un po’ ristabilirsi dopo quello che gli era successo e di agire per salvare Vuuma.
Trovare Vuuma
Per trovare Vuuma decisero di travestirsi da guardie usando gli indumenti di quelle del monastero. Quando furono pronti, verso le 11,30 partirono per la loro missione. Lungo la strada verso Corwin però incontrarono una pattuglia che stava andando al castello per fare il cambio della guardia, una cosa molto controproducente per il loro piano quindi dovettero agire il più in fretta possibile. Wamoo con le sue arti magiche mentali condizionò una delle guardie e gli fece credere di essere un suo buon amico, Brom e Groot attaccarono e sistemarono l’altro a cavallo prima che potesse scappare. Visto che le guardie non sono molte e si conoscono tutte decisero di sfruttare la guardia diventata amica di Wamoo per entrare indisturbati in Corwin. Wamoo riesci anche con un incantesimo ad apparire come una delle guardie eliminate in modo da destare il minimo sospetto da parte delle altre della città.
Concordarono che il troll non potrebbe mai passare per una guardia cittadina quindi lo faranno passare per un prigioniero.
Arrivarono alle porte della città di Corwin per le 13,00 e furono fermati dalle guardie delle porte principali che vennero convinte da Wamoo che il Groot era loro prigioniero è che avrebbero dovuto portarlo alle prigioni della città per interrogarlo. Durante il tragitto alle prigioni incontrarono un’altra unità di guardie che li fermò e non conoscendo Brom e Borg cominciò a fare domande ma la prontezza di Wamoo, che assomigliava a un loro commilitone gli permise di proseguire indisturbati. A poche decine di metri dalle prigioni fecero una piccola deviazione perché videro due guardie che trasportavano dei pesanti bauli particolarmente sfarzosi e sempre Wamoo riuscì a convincerli a farsi aiutare dal troll, così che riuscirono ad entrare nelle stanze di Cromwell e trovarono alcuni documenti e con precisione una lettera datata 7 marzo 6812 proveniente dalla città di Doimoroth di un certo Lord Asturian riguardanti la scoperta di alcune rovine nella regione di Golagmon. Sulla lettera era presente anche un’effige che quando fu vista da Groot pensò di conoscerla ma non aveva memoria di dove potesse averla vista. Un’informazione molto preziosa.
Raggiunsero una scalinata che li portò giù nelle prigioni dove si trovarono davanti un carceriere nerboruto che dagli indumenti sporchi di sangue sembrava più un macellaio. Riuscirono a convincere il tipo che Groot doveva essere messo in una di queste celle per sicurezza. Il carceriere li accompagnò fra le varie celle fino a portarli in una cella in fondo alle prigioni dove doveva esserci una cella abbastanza grande per contenere Groot . Mentre camminavano dietro al carceriere cercavano di intravedere dentro le celle se vedevano Vuuma, ma erano troppo scure e buie per riuscire a vedere bene. L’unica cosa che sentivano ogni tanto era un flebile colpo di tosse.
Arrivarono alla cella dove avrebbero dovuto lasciare Groot e Brom si scagliò contro il carceriere, lo fece finire contro il muro e gli piantò un coltello nella gola. Avvenne tutto in un attimo e in maniera silenziosa. Chiusero la cella e cominciarono a cercare Vuuma. La trovarono poco dopo in una cella buia ed era lei che tossiva. La invitarono a scappare ma lei disse che era meglio di no e lo disse sempre tossendo. Chiese invece come stava Luke e che glielo portassimo perché aveva delle cose che poteva dire solo a lui.
Il gruppo decise di lasciarla lì e le promisero che sarebbero tornati con Luke il prima possibile. Prima di uscire Borg tornò nella cella dove avevano lasciato il carceriere morto e decise di evocare un non morto con il suo cadavere e di lasciarlo chiuso li dentro per creare ulteriore scompiglio.
Uscirono per dirigersi nuovamente al monastero. Sono le h14,15

Una nuova conoscenza
Quando furono a circa una quarantina di metri dai portoni della città che li avrebbero portato fuori per tornare al monastero, notarono una persona imponente vestita da pellegrino che discuteva con le guardie delle porte della città che non lo volevano fare entrare. In quello stesso momento si udirono delle campane di allarme venire dall’Alcazar e questo fece capire ai quattro che alle prigioni dovevano aver trovato il carceriere morto e anche il non-morto che aveva lasciato Borg. Le guardie all’ingresso si misero immediatamente in agitazione e visto che il pellegrino impediva loro di chiudere il portone lo fecero entrare con modo non troppo garbati. Tutte le persone che erano in giro, al sentire i rintocchi delle campane corsero immediatamente alle loro abitazioni quindi si trovarono quasi gli unici per la strada. Borg che stava in quel momento guidando il carretto con sopra il troll Groot si accorse di un vicolo sulla destra che gli sembrava particolarmente sicuro per la completa assenza di persone e quindi decise di comune accordo con gli altri di girare e prenderlo. Borg con la coda dell’occhio si accorse che il pellegrino che era da poco entrato li stava osservando.
Percorrendo il vicolo videro che era completamente deserto se non per uno strano individuo, in una posa impettita da far pensare che fosse un maggiordomo che aspettava qualcuno, era a circa una ventina di metri da loro davanti ad un casa, fermo e li guardava. Decisero di proseguire verso il maggiordomo osservando però che alle loro spalle il pellegrino era all’inizio del vicolo e probabilmente li stava seguendo. Appena raggiunto il maggiordomo, questi fece un inchino e disse loro che il suo signore li stava aspettando e che potevano accomodarsi in casa. La situazione era abbastanza strana ma decisero di accettare l’invito anche perché intanto avrebbero avuto modo di nascondersi da chi li stava cercando. Borg si attardò un’attimo alla porta per vedere se scorgeva il pellegrino ma subito il maggiordomo gli si accostò dicendogli che il quinto ospite sarebbe arrivato a breve e che avrebbe pensato lui a condurlo da loro. I quattro vennero accompagnati in una sala da pranzo con un tavolo completamente imbandito con ogni leccornia e preparato con sei sedie una delle quali era perdi più delle dimensioni adatte per Groot. Il maggiordomo si assento dicendo che doveva andare ad accogliere l’ultimo ospite e che il Principe Saradin sarebbe arrivato da li a poco. Pochi minuti dopo il maggiordomo tornò con l’ultimo ospite e con grande sorpresa di tutti non era altro che Luke che sentendosi meglio aveva deciso di raggiungere i suoi compagni. H14,30
Tutti si sedettero a mangiare ma non Borg, che non si fidava molto e prima esamino un po’ il cibo, resosi conto che non c’era nulla da temere, cominciò a mangiare anche lui. La sua attenzione però fu presa immediatamente da un vassoio al teatro della tavola con delle strane bacche e decise di assaggiarne una, subito si sentì stranamente rinvigorito e ristorato soprattutto a livello di potere magico, decise quindi di prenderne un po’ in un sacchetto che potevano sempre tornare utili. Non poté comunicare ai suoi compagni la strana scoperta perché un’istante dopo comparve il Principe Saradin un ometto bassissimo, grassissimo con una vicina molto stridula con la pipa in bocca. Questi chiese loro cosa ne pensassero di Cromwell e con fare molto diplomatico risposero ch era un poco di buono. Accendendosi la pipa, Saradin li informo che lui procurava a Cromwell delle cavie umane per i suoi esperimenti. Questa informazione fece un po’ preoccupare gli ospiti che pensarono di essere caduti dalla padella alla brace, ma subito Saradin li tranquillizzò spiegando loro che lui essendo un veggente sapeva che oramai i giorni di Cromwell stavano per finire, e loro cinque era lì perché lui aveva bisogno che gli procurassero una gemma verde, custodita nelle stanze di Cromwell, in cambio loro avrebbero potuto tenersi tutto quello che trovavano si prezioso ed eventualmente magico. La cosa divenne allettante e quindi decisero di accettare l’ingaggio.
Saradin spiegò che lui consegnava i soggetti all’interno di bare e li faceva scendere per un cunicolo nella ghiacciaia del castello di Cromwell. Per l’appunto doveva fare una consegna nel pomeriggio con due bare e avrebbero avuto circa cinque o sei ore prima che venissero gli scagnozzi di Cromwell a prendere i corpi. A decisione presa Luke e Borg si offrirono per andare all’interno delle bare e di farsi spedire al castello, essendo loro usufruitori di magia avrebbero usato le loro capacità per passare il più possibile inosservati, quindi Saradin consegnò a loro una mappa del castello di Cromwell ma solamente del piano interrato e del piano terra ma era già un buon aiuto.
Borg e Luke si misero nelle bare che vennero chiuse in maniera molto blanda e successivamente caricate su un carretto per il trasporto a destinazione, la ghiacciaia del castello di Cromwell. Saradin si raccomandò di rimanere il più in silenzio possibile anche durante il trasporto perché non si sapeva mai chi si potesse incontrare. Il viaggio durò circa un’ora. H 15,30. Quando le bare cominciarono ad inclinarsi e prendere velocità, capirono che li stavano infilando nel cunicolo che portava alla ghiacciaia. Pochi secondi e si ritrovarono immobili. Luke cerco di sentire se per caso poteva esserci qualcuno, non sentendo nulla decise di aprire la sua bara. La apri con discreta facilità visto la sua discreta forza e vedendo che Borg non usciva dalla sua decise di aiutarlo. La stanza era fredda e completamente piena di ghiaccio, Borg noto che in un angolo c’era un’altra bara semi rotta, forse a causa della discesa e della scarsa qualità del materiale col quale era costruita, si notavano pezzi di corpi uscire dalle parti rotte. Non si sentiva nessun tipo di lezzo, sicuramente il fatto che ci fosse tutto quel ghiaccio aiutava molto. Decisero di proseguire per la loro missione, quindi individuata la porta di uscita, decisero di utilizzare come sempre in casi di operazioni di sotterfugio l’invisibilità data da Borg. Aprendola davanti a loro trovarono una scalinata che portava ad un’altra porta dalla quale non venivano rumori. Non potendosi vedere l’uno con l’altro Luke e Borg dovevano proseguire mantenendo un contatto almeno con le mani per non rischiare di annullare, con dei movimenti bruschi o colpi accidentali l’invisibilità. Aprendo cautamente la porta si trovarono nel magazzino dove erano stivate le vettovaglie, con una rapida occhiata videro che non c’era nulla di interessante per loro e decisero di proseguire. Dalla stanza successiva arrivavano rumori di pentole e padelle quindi dedussero che poteva essere la cucina e quindi c’erano sicuramente c’erano i cuochi. Luke creò un portale invisibile sulla porta che attraversandolo gli permise di passare indisturbati. Decisero di ispezionare il piano superiore e trovarono la stanza di Cromwell con lui all’interno, quindi per il momento non si poteva cercare la gemma. Decisero di aspettare un po’ e la fortuna fu dalla loro parte, un uomo che Cromwell saluto con il nome di Barlach arrivò nelle sue stanze informandolo che c’erano stati dei problemi alle prigioni dove era tenuta prigioniera Vuuma, avevano trovato il carceriere morto e c’era anche un non morto rinchiuso nella cella. Barlach informò Cromwell anche che le guardie del monastero non riferivano più con loro da un po’ e questo faceva pensare che i Jotariani fossero riusciti a riprenderselo. Barlach chiese se dovevano provare a riprenderlo ma Cromwell gli rispose che non è per niente preoccupato dei Jotariani, che sono serviti solo come diversivo. Poi gli ordina di preparare tutto per il rituale, che dovrà tenersi il giorno dopo a mezzanotte, anche se Barlach obietta che la cosa potrebbe essere pericolosa. Poco dopo prima Barlach e successivamente Cromwell lasciarono la stanza e ciò premise a Borg e Luke di ispezionarla per cercare la pietra. Trovarono tre scrigni di varie dimensioni ma tutti chiusi. Borg con la sua magia ordinò ad uno spirito di esaminare i tre scrigni e di dirgli se all’interno di uno dei tre cera la pietra che cercavano e fu così che riuscirono ad identificare lo scrigno giusto. Nel fare questo incantesimo Borg cominciò ad avere delle visioni, un po’ come quando era bambino ma questa volta molto più reali, quasi come se si trovasse in un piano parallelo abitato solo da spiriti, e questi infatti gli giravano tutt’attorno, lo guardavano e gli si avvicinavano come se volessero qualcosa ma poi tutto tornò alla normalità. Luke non voleva lasciare lì gli altri scrigni quindi dovevano trovare un modo per portaseli via. Non sentendo rumori particolari, decisero di ispezionare le altre stanze lì vicino.
Trovarono una stanza completamente oscurata, due tavoli al centro e sopra uno di questi, uno strano elmo, e grazie ad un attento esame di Luke, riuscì a capire che si trattava di un elmo magico di controllo, chi lo indossava era obbligato ad eseguire gli ordini di chi aveva fatto costruire quell’elmo. Luke decise di prenderlo perché sicuramente poteva valere qualcosa e poi sarebbe stata sempre una cosa sottratta a Cromwell quindi divertente. Vi era anche una porta secondaria che stranamente era murata, questo fece insospettire i due e perciò cominciarono a cercare un eventuale passaggio segreto e infatti ne trovarono uno, quello che si trovarono davanti fu una scena a dir poco raccapricciante, una stanza completamente buia con delle catene alle pareti e al soffitta e per tutta la stanza brandelli di parti umane. Borg decise di provare a interrogare uno spirito per sapere cosa era successo in quella stanza e come era successo la volta precedente, si trovò circondato da visioni di spiriti, probabilmente di tutti quelli che erano morti in quella stanza. Borg riuscì a contattare lo spirito di una ragazza che raccontò loro di essere stata rapita e portata in questo luogo e data in pasto a delle bestie raccapriccianti ma di più non sapeva. Uno spesso tendaggio nero copriva due grosse finestre che davano sul retro dell’edificio e verso la boscaglia, quindi Luke decise di teletrasportare gli scrigni nella boscaglia. Teletrasportati gli scrigni fu il turno di Borg e Luke. Visto che erano lì decisero di provare a vedere per che cosa avevano rischiato tanto, riuscendo ad aprire lo scrigno interessato con non poca difficoltà, si trovarono davanti una semplice gemma verde che esaminata accuratamente aumentava i poteri di chi usava la veggenza e il mentalismo, non trovandola per nulla interessante decisero di tornare indietro per incontrare Saradin e consegnargli la pietra. H18,30

Nuovi sviluppi
Brom sapendo che Saradin doveva andare a ritirare le bare con i suoi compagni decise di accompagnarlo e durante il breve tragitto, gli chiese se sapeva qualcosa della lancia magica che aveva trovato, ma l’unica cosa che gli seppe dire era che quella lancia era tenuta a Doimoroth nell’armeria imperiale dove vengono custoditi la maggior parte degli oggetti magici potenti e che era stata rubata molti anni fa ed era una coincidenza molto strana che fosse stata ritrovata ora, con questi strani movimenti di demoni. Nel tornare indietro Luke e Borg incontrarono Saradin che stava, secondo i piani tornando a riprendere le bare e fu un po’ sorpreso e contrariato nel trovarli fuori, disse che potevano arrivare a lui ma a questo ci avrebbe pensato dopo. Tornati a Corwin anche Luke e Borg scoprirono che la città era completamente chiusa a causa dei casini che avevano combinato nelle prigioni e non vi era la possibilità ne di entrare ne di uscire, ma Saradin con le sue conoscenze e qualche moneta riuscì a farsi aprire dalle guardie e riuscirono ad entrare. Appena entrati, subito sulla sinistra c’era il vicolo che conduceva alla casa di Saradin ma si accorsero immediatamente che in fondo al vicolo c’erano dei soldati che stavano parlando con Paul, il maggiordomo. Sono le 19,45. Saradin era sicuro che le guardie fossero li per interrogarlo, Brom suggerisce di cambiare aria e Saradin approva dicendo che uno scontro sarebbe troppo pericoloso quindi con l’approvazione di tutti ordina ai suoi due uomini di portare in un posto sicuro gli scrigni. Intanto Saradin, che deve assolutamente entrare in casa sua per prendere delle cose importanti, con Brom, Borg e Luke invece di entrare nel vicolo proseguono diritto e passano per un viottolino tra due case, tanto stretto che Saradin essendo cicciottello faceva fatica a passarci. Arrivarono a una porticina che dava accesso alla parte posteriore della casa di Saradin, lui estrasse dalle tasche un mazzo con molte chiavi e cercò quella per aprire la porta davanti a lui. Entrarono nella casa molto cautamente e riuscirono a sentire delle voci che chiedevano con un tono molto perentorio di voler parlare con sua eccellenza Saradin. Il maggiordomo Paul, cercò in molti modi di guadagnare tempo dicendo che al momento non era in casa. Saradin e gli altri però sentirono che i tentativi di Paul di tenere fuori casa le guardie furono vani, infatti riuscirono a passare con la forza e iniziarono a perquisire la casa, essendo più di una guardia. Saradin immediatamente andò in sala a prendere un fagotto che aveva dentro un mobile e intimó sottovoce di uscire rapidamente. Ripresero quel piccolo viottolo stretto e poco prima della fine Saradin si fermò sempre davanti a un’altra piccola porta e sempre con il suo mazzo di chiavi la aprí. Questa cosa fece pensare sia a Borg che a Brom che Saradin avesse molti nascondigli e molte vie di fuga visto gli affari loschi che trattava. Superarono altre porte e ad un certo momento cominciarono a sentire delle voci e del movimento provenire dalle loro spalle, ciò fece dedurre che le guardie potrebbero aver trovato la porta secondaria e Saradin consigliò che la soluzione migliore era quella di dividersi. Luke decise di tornare all’Alcazar per vedere di seguire la situazione di Vuuma perché aveva paura per la sua incolumità dopo tutti gli avvenimenti che erano successi. La casa in cui si trovano Saradin, Brom e Borg era molto spoglia e disabitata ma Saradin conoscendola molto bene aprì un passaggio segreto e in pochi minuti si trovarono nel sottosuolo di Corwin. Camminando per un po’ in quei cunicoli bui arrivarono ad una scalinata e Saradin informò i due che sarebbero entrati nel tempio di Corwin. Corwin come tutti gli altri paesi aveva una religione molto statale e si facevano principalmente parate militari. La chiesa era molto legata all’impero tanto da fare riti collettivi sacri all’impero che lo compiacevano, infatti le funzioni politiche e religiose si sovrapponevano.
Il passaggio segreto portò i tre, Saradin Borg e Brom in una stanza adiacente alla stanza dove era situato l’altare, il quale era accessibile soltanto da persone di alto rango sia militare che ecclesiastico. La stanza dove si trovavano era principalmente usata per i cambi di abito delle autorità atte a dover celebrare l’eventuale funzione o dare inizio a determinate parate. Erano circa le 20,00
Uscirono dalla stanza e cercarono di andare all’ingresso del tempio passando per la parte centrale, il tempio era completamente deserto quindi arrivarono senza problemi ma Saradin, poco prima di appoggiare la mano sulla maniglia del portone principale, essendo lui un veggente, si fermò affermando che le guardie li stavano aspettando fuori, infatti accostando l’orecchio alla porta si potevano sentire un vociare di ordini e suoni di spade e armature. A questo punto l’unica soluzione sembrò quella di aspettare che le acque si calmino ma proprio in quel momento si sentì del trambusto provenire da dove erano arrivati loro tre e si trovarono nella stanza principale di fronte a tre guardie di Cromwell e leggermente più defilato nelle retrovie uno strano umanoide con indosso un elmo di controllo identico a quello che Borg e Luke avevano trovato nell’abitazione di Cromwell, aveva due occhi che non erano assolutamente umani e dal sua bocca dapprima sembrava che uscisse una tosse ma poco dopo si capì che era una risata. Quella era una guardia personale di Cromwell.
La situazione fece pensare ad uno scontro imminente, infatti Borg cominciò a salmodiare un incantesimo e Brom incoccò una freccia nell’arco, mentre le guardie intimarono a Saradin la resa e che eravamo in arresto. Vedendo che i due si preparavano allo scontro Saradin fece un cenno a Brom e disse loro di stare calmi. Tornando a parlare con le guardie, cercò di far valere la sua posizione come Principe dicendo che forse c’era stato un errore. Le guardie dissero che sapevano chi fosse e che non c’è nessun errore, avevano avuto ordini precisi di arrestarlo per essere interrogato. Intanto la guardia personale di Cromwell fece qualche passo avanti. Saradin continuò imperterrito con la sua affabile parlantina a cercare di convincere le guardie e cominciò a raccontare che loro erano venuti nel tempio perché il suo amico, indicando Brom, doveva posizionare un prezioso candelabro che aveva con se e gli consigliò di “estrarre” il “candelabro” che aveva sulla schiena. Brom capendo con astuzia cosa intendeva Saradin con molta calma ripose l’arco ed estrasse la lancia dorata dalla schiena e cominciò a srotolarla dal suo involucro protettivo. Non appena fu completamente scoperta dalla punta partì un fascio di luce bianca, e Brom la direzionò verso le guardie e nel passaggio, colpi anche l’umanoide che era in fondo, quest’ultimo non appena fu investito dalla luce fece un urlo quasi di dolore e sembrò quasi impietrito alla vista della lancia, il suo elmo fintanto che fu colpito dal luce sembrò invisibile, pertanto i tre poterono vedere il suo reale aspetto demoniaco. Infatti come aveva avvertito Dalamar, la lancia poteva rivelate la presenza di demoni.
Saradin vedendo che il demone è momentaneamente paralizzato, creò un bagliore improvviso sulle guardie stordendole tutte e tre. Vedendo la situazione Saradin scatto in avanti cercando di scappare incitando gli altri due a seguirlo. Borg che era pronto per lanciare l’incantesimo, creò un muro Gassoso tra il demone e l’unico passaggio possibile per la fuga in modo tale da poterlo rallentare e poter passare con più sicurezza e immediatamente dopo parti anche lui per la fuga seguito da Brom che avendo la lancia poteva forse rallentare ancora un po’ il demone.
Ripresero il cunicolo sotterraneo e lo ripercorsero a ritroso fino alla casa disabitata dove erano entrati poco prima. Decisero di uscire dalla casa ma subito dopo ad un incrocio vengono bloccati su ogni fronte dalle guardie e immediatamente dopo arrivano anche le tre guardie più il demone alle loro spalle che si avvicina a Saradin e lo prende per la collottola sollevandolo e dicendogli che ora lo avrebbe portato da Cromwell. In quello stesso momento il demone si girò e guardò Brom e Saradin ormai disperato urlo a Brom di usare la lancia impugnandola nel modo corretto, cioè toccando la parte dorata. Brom non se lo fece ripetere due volte e la impugnò e immediatamente due scosse elettrica attraversarono la sua mano che gli diedero un senso di nobiltà e purezza, la lancia diventa bianchissima quasi difficile da guardare mentre delle strisce bianche cominciamo ad avvolgersi attorno al braccio di Brom e sui suoi capelli compaiono delle meches bianche, le pupille scompaiono e gli occhi diventano bianchissimi. Mentalmente Brom sente che la lancia gli chiede se è disposto a dedicare le sue capacità alla caccia e distruzione dei demoni, Immediatamente dopo l’accettazione, sempre mentale di Brom, la lancia diventò flessibile e attorcigliandosi al braccio destro gli arrivò e gli si attorciglio anche al braccio sinistro diventando un tutt’uno con lui.
Il demone che aveva preso per la collottola Saradin vedendo la scena lo lasciò immediatamente e rimase leggermente impietrito, mentre tutte le guardie sembravano molto spaventate.
Brom, rinvigorito dal potere della lancia si scaglia contro il demone per colpirlo e mentre gli si avvicina il potere sella lancia che in quel momento è configurata come se fossero due bracciali rivelano sempre di più le vere sembianze del demone.
Con una mossa di arti marziali Brom prende il demone per un braccio e lo scaraventa alle sue spalle frantumandogli il gomito.
Le guardie rimasero tra lo sbigottito e il terrorizzato mentre il demone da a terra stordito e Saradin vedendo la situazione sgattaiolò via verso la casa da dove erano appena usciti invitando Brom e Borg a seguirlo e loro lo seguirono immediatamente senza fare domande. Passando per il cunicolo tornarono al tempio e uscirono dalla porta che Saradin voleva usare prima che lo interrompessero le guardie.
La strada dove la porta si immette è una strada seenza guardie e con un normalissimo movimento di persone quindi permette ai tre di rilassarsi, Brom rimise via la lancia srotolandola dalle sue braccia e la ricoprì, gli occhi gli ritornarono normali ma le meches gli rimasero. Attraversata la strada entrarono nell’ennesima casa grazie alle chiavi di Saradin, e questa potrebbe essere la volta buona come nascondiglio infatti Saradin fece un sospiro di sollievo chiudendosi alle spalle la porta. Sono le 20,30
Decisero di riposarsi per la notte in quest’ultima casa anche perché Borg ne aveva bisogno visto il gran numero di incantesimi che aveva lanciato nella giornata. La casa era ricca di ogni confort e decisero di mangiare qualcosa tutto assieme. Finita la cena si misero nel salotto a rilassarsi un po’ e Saradin si mise su una poltrona a fumarsi la sua pipa in maniera molto taciturna.
Borg rompe il silenzio informando sia Brom che Saradin, che Cromwell vorrebbe fare il rituale il giorno dopo a mezzanotte sul terrazzo dell’Alkazar, ma non sa che cosa sia o cosa comporti questo rituale. Anche Saradin dice di non saperne nulla ma continua ad affermare che l’averci incontrati, la lancia contro i demoni che è risaltata fuori dopo anni e tutti gli avvenimenti che si stanno susseguendo non possono essere solamente delle coincidenze.
Parlando Saradin sembrerebbe interessato anche al discorso di Vuuma, che non vuole essere liberata ma vorrebbe parlare con Luke. Sempre lui affermerebbe di aver previsto la caduta di Cromwell ma non in tempi brevi quindi potrebbe capitare qualcosa ma non si sa ancora quando, il problema ora è che dopo tutti gli avvenimenti della giornata lui ormai è “bruciato” e quindi non avrà più la possibilità di muoversi con totale libertà come una volta.
Quando Brom cercò di scoprire alcune cose sul passato di Saradin lui disse solamente che era originario di Dania e non si sbottono molto riguardo il suo passato e soprattutto quando gli fece notare di avere lo stesso cognome del loro compagno Wamoo Firestone lui tagliando corto disse che di Firestone ce n’erano molti e poi cambio discorso.
Brom e Borg vennero anche informati che la famosa retata che aveva organizzato Cromwell contro persone molto importanti tra cui Gordimer, il maestro di Borg era stata fatta principalmente contro tutti i guaritori, infatti tutti quelli che erano a Corwin erano misteriosamente spariti e non se ne sapeva più nulla. Anche nel monastero gli unici libri spariti dalla libreria erano tutti quelli inerenti alla guarigione e di cura. Saradin alla domanda di Brom che gli chiedeva se secondo lui qualche guaritore potrebbe essere scampato alla retata gli risponde che l’unico potrebbe essere il druido Siddal che è quello che lo rifornisce di quelle piccole bacche color prugna passata che migliorano le prestazioni magiche. Mentre sono lì c’è pensano a come uscire dalle mura della città senza essere visti improvvisamente bussano alla porta, Brom si alza e con molta cautela apre la porta e vede che dall’altra pare che il maggiordomo di Saradin, quest’ultimo comincia a lamentarsi dicendogli che poteva arrivare prima che lui era in pericolo e non aveva fatto nulla. Il maggiordomo dalla sua diceva che aveva avuto a che fare con le guardie ma Saradin taglio corto e lo zittì. Decidono di passare la notte li per far recuperare potere a Borg e comunque per riposarsi tutti essendo stata una giornata molto impegnativa. La notte passa tranquillamente ed il giorno 14 Aprile alle 9,00 di mattina decidono contrariamente a quello che avevano pensato la sera prima, di andare a vedere come sta Vuuma e ad indagare su quello che dovrebbe accadere la notte.
Si improvvisano facchini, con le abilità magiche di Borg campiamo i lineamenti della loro razza e Brom con la sua abilità di camuffamento migliora il travestimento. Prendono un mobiletto dal casa di Saradin dove mettono principalmente alcune armi e attrezzi da scasso di Brom e partono per l’Alkazar.
Partirono e quando furono arrivati davanti al castello notarono subito che rispetto al giorno prima le guardie erano meno rilassate e molto più guardinghe infatti fermano tutti quelli che vogliono entrare e anche loro vengono fermati e perquisiti ma riescono a passare indisturbati. Appena entrati scesero a destra nelle prigioni, dove il giorno prima avevano trovato Vuuma e mentre Brom esplora cautamente le celle trovandole completamente vuote, Borg essendo rimasto all’ingresso da solo decise di tenersi pronto l’incantesimo di invisibilità per castarlo nell’eventualità che qualcuno possa scendere nelle prigioni e trovarlo. Nel concentrarsi cadde in un profondo stato di trance, ed ebbe una nuova visione, si vide sopra uno sperone di roccia e affacciandosi vide un’infinito esercito ci non morti e rumori di battaglia, la sensazione che provò fu terrificante. Si risvegliò quasi subito e benché i non morti fossero la cosa che apprezzava più di tutto rimase particolarmente angosciato da quella visione.
Decisero di indagare meglio su dove potesse esserci Vuuma e pertanto sempre con la scusa delle casse su diressero verso le cucine, si sa che di solito i servitori sanno sempre un po’ tutto.
Mentre girano per raggiungere le cucine una guardia li ferma chiedendo loro dove fossero diretti e Brom con le sue capacità oratorie riuscì a convincere la guardia di essere dei fattorini. Nello stesso tempo Borg si accorse che poco più in là c’era il capo delle guardie di Fender, il capitano Rommel e che per un’attimo guardo nella loro direzione. Appena la guardia se ne andò decisero di provare a parlare con Rommel visto che era stato lui ad addestrare militarmente Luke e sapevano che era una persona fidata.
Rommel ad un certo punto si avvicinò e chiese ai due per quale motivo non avessero ancora sgomberato l’atrio e portato il loro mobile a destinazione. Borg chiese a Rommel di poter parlare in privato e lui li portò in una stanza appartata. Brom racconto di quello che erano venuti a fare e Rommel immediatamente disse che per quello che ora sapeva loro due dovevano morire all’istante ma preferì pensare che quella conversazione non ci fosse mai stata e chiese ai due di portargli notizie di Luke appena ne avessero avute. Informarono inoltre Rommel del cambiamento fisico che aveva avuto Luke, quindi avrebbe fatto molta fatica a riconoscerlo. Infine Rommel rivelò ai due che Vuuma era stata trasferita in una torre a nord est e questo facilito notevolmente le loro ricerche. Attraversarono tutto il cortile interno e cominciarono a salire le scale che portavano al palazzo centrale, il maschio, il luogo dove è situato lo spiazzo più grande e dove Cromwell farà il rituale. Alla fine del scale si trovarono di fronte il portone che da accesso al maschio ma ovviamente era custodito da due guardie. Brom con la sua solita sicurezza e faccia tosta convinse le guardie che dovevano portare il mobiletto nella sala delle udienze e quindi riuscirono a passare. Arrivarono alla sala delle udienze senza troppi problemi e ovviamente era priva di guardie visto che non dovevano esserci udienze a breve. Solo alcuni inservienti stavano mantenendo un in ordine la sala. Decisero di provare ad ottenere qualche informazione dalle cucine e aiutati dai profumi che venivano da essa riescono a trovarla con facilità. Brom cerca di attaccar bottone con una cameriera particolarmente formosa, ma in parte fraintendendo le parole di Brom, la cameriera risulta più sboccata di uno scaricatore di porto. Parlando scoprono che siccome sua eccellenza Cromwell da stasera si trasferirà al castello lo devono tenere il più lustro possibile. Facendo gli gnorri su quello che era accaduto alle prigioni il giorno prima hanno la conferma che Vuuma sia tenuta prigioniera alla torre di nord est ma che sia a dir suo tappata di guardie. Scoprono anche che è lei assieme altre cameriere a portare il cibo ai vari detenuti. Brom allungò una moneta di rame alla cameriera per ringraziarla della gentilezza e lei improvvisamente cambio espressione e lo salutò con estrema gentilezza.
Brom e Borg, salutata la cameriera, decisero di trovare una stanza appartata per poter grazie all’invisibilità di Borg, spiare la cameriera nel momento in cui dovesse portare il pasto a Vuuma. Mentre erano nella stanza che si stavano preparando, sentirono del trambusto venire da dietro la porta e non appena furono invisibili andarono a vedere. Videro una cordata di artigiani con tanto di vari attrezzi, corde, martelli, legname vario, che stavano chiedendo agli inservienti come avrebbero potuto raggiungere la terrazza. Decisero di seguire questi artigiani e arrivarono con loro sulla terrazza. Li osservarono all’opera e ascoltando le varie direttive capirono che avrebbero dovuto costruire un piccolo rialzo, notarono anche che uno di questi artigiani aveva dei contenitori con vari pigmenti e dopo che si fu sistemato aprì un grosso rotolo di pergamena e lo appoggio per terra per cominciare a copiarlo. Borg e Brom capirono immediatamente che si trattava di un pentacolo e rimasero lì a guardare mentre il pittore cominciava a disegnarlo e si persero un po’ anche osservando gli altri che costruivano quindi si accorsero leggermente in ritardo del fatto che sulla terrazza fossero saliti un terzetto di guardie ma questo non sarebbe stato un problema visto che loro erano invisibili, il problema fu che con loro arrivò anche una della guardie personali di Cromwell e quindi immediatamente cercarono un rifugio. Non riuscirono a capire se fosse sempre la stessa che avevano incontrato personalmente il giorno prima o se era il gemello. Siccome loro erano saliti dall’unico accesso alla terrazza Borg e Brom erano bloccati, fortunatamente le torrette agli angoli della terrazza avevano una porta e loro riuscirono a infilarsi nella prima vicina ma notarono, socchiudendosi la porta alle spalle che il demone per un’attimo aveva guardato nella loro direzione. All’interno della torretta vi era una scala a chiocciola che portava sulla sommità. Decisero di salire per poter meglio osservare quello che succedeva nella terrazza e videro che le guardie erano rimaste a parlare con gli artigiani mentre il demone si era avvicinato alla loro torretta e i quel preciso momento stava guardando verso l’alto, quindi si accucciarono immediatamente dietro le balaustre. Mentre i due erano nascosti dietro la balaustra speranzosi che il demone non li scorgesse, udirono una delle guardie chiamare “signore, signore” rivolgendosi al demone e questi si diresse verso il soldato distogliendo la sua attenzione dalla torretta. I due fecero un sospiro di sollievo. Brom decise di guardare dalla balaustra come si evolveva la situazione, e vide che sia le guardie che il demone se ne stavano andando scendendo giù dalle scale. Visto che i preparativi per il rituale erano lunghi decisero di scendere e tornare alle cucine per riuscire a seguire la cameriera che avrebbe dovuto portare il pasto a Vuuma. Devono aspettare dopo mezzogiorno per veder cominciare i preparativi per il pranzo di Vuuma, essendo lei non un prigioniero come tutti gli altri le veniva riservato un trattamento particola. Seguendo la cameriera arrivarono davanti alla torre e videro che c’erano due guardie piantonate che le aprirono una piccola porticina da dove la cameriera fece passare il vassoio con il pranzo e videro delle mani affusolate di donna prenderlo dall’altra parte, dedussero che subito dietro c’era Vuuma. Avendo scoperto per ora tutto quello che gli interessava decisero di tornare da Saradin per avere informazioni su chi avrebbe potuto procurargli e vendergli una discreta quantità di, o allucinogeni o sonniferi o veleni per poter neutralizzare le guardie per la notte, sono le 14,30. Visto che erano in una situazione un po’ di stallo e dovendo aspettare la notte decisero di andare a trovare il druido Siddal, quindi Saradin disse al suo maggiordomo Paul di andare a procurargli due cavalli e con le abilità di camuffamento di Brom raggiunsero i portoni della città senza essere notati e grazie alle abilità magiche di Saradin riuscirono ad uscire dalla città alle 15,30. Saradin spiegando loro dove andare per trovarlo gli disse anche che il druido era veramente molto schivo e anche un po’ burbero. Al galoppo raggiunsero più o meno la zona che gli aveva indicato Saradin erano circa le 17,00. Li aveva anche informati che il bosco era abitato da una colonia elfica molto antica molto legata alla città di Corwin ma in teoria non avrebbero dovuto incontrarli ma era meglio comunque che ne venissero informati. Raggiunsero uno spiazzo in questo bosco completamente verde e rigoglioso e la cosa che notarono immediatamente fu la presenza di un’infinità di animali, scoiattoli, uccelli di varie razze e colori, carpette, girare liberi senza la benché minima paura. Qui videro anche la capanna di Siddal e avvicinandosi videro che era deserta. Cominciarono a chiamarlo ad alta voce e a spiegare le motivazioni per cui erano lì. Dopo qualche minuto di silenzio una voce asserì che Siddal non c’era e che non poteva aiutarli. La voce proveniva dall’alto e guardando in su videro un vecchietto abbastanza alto, vestito di poveri stracci che si appoggiava ad un bastone, appollaiato su di un ramo. Continuò a dire che Siddal non c’era e che era rincitrullito quindi non poteva assolutamente aiutarli. Il tipo che avevano davanti era vecchissimo e rugosissimo tanto che non si vedevano gli occhi.
“Tornate in città, tornate da dove siete venuti” continuava il vecchietto con la voce sempre più arrabbiata. Brom decise di giocare la carta della fornitura di bacche, sapendo che era Siddal a fornirle forse avrebbe ottenuto qualcosa. Al sentire delle bacche fece un piccolo sorriso e informo loro che non erano proprio delle bacche e guardò le caprette che stavano pascolando libere e che proprio in quel momento stavano facendo i loro bisogni. Nello stesso momento anche Borg guardo le caprette e noto che i loro escrementi assomigliavano proprio Alle bacche che aveva nel suo sacchetto ed ebbe per un’attimo un piccolo senso di nausea. Visto che non si arrivava ad un dunque, Brom entrò in casa e il vecchietto non ne fu molto contento. Vista la sua esperienza e conoscenza Brom cercò qualche erba che potesse fare al caso loro. Infilò tutto quello che riuscì in una sacca ed uscì rapidamente con profondo disappunto del vecchietto. Il vecchietto intimò i due ad andarsene e Borg scocciato gli disse almeno di presentarsi. Al sentire quella richiesta il vecchietto si zittì per un’attimo e anche i rumori de bosco ciarlatanate sparirono per chilometri. Tutto faceva, non si muoveva nemmeno una foglia. “Io sono il suo novizio” e si lanciò giù dall’albero con l’agilità di un gatto. Avvicinandosi a loro poterono notare effettivamente quanto era vecchio, avrà avuto almeno centotrenta anni. “Cosa posso fare per mandarvi via” continuò il vecchietto sempre più alterato. I due gli dissero che se ne sarebbero andati soltanto quando avrebbero ottenuto quello che gli serviva, ovvero qualcosa che potessi addormentare un gran numero di persone. Scocciato il vecchietto estrasse da un sacchetto un mazzetto di erbe dicendo che con quello, dopo averlo infuso, avrebbero potuto addormentare almeno venti persone. Grazie all’insistenza di Borg riuscirono ad ottenere altre sue dosi per un totale di circa sessanta persone.
Dopo aver ottenuto quello che gli serviva tornarono al galoppo a Corwin, erano circa le 18,30. Ora però avevano il problema inverso come avrebbero fatto a rientrare in città senza l’aiuto di Saradin?                              

                       Resa dei conti 

Mentre stavano cercando di entrare, una delle guardie si accorse della loro presenza e questo fece preoccupare i due, ma pochi istanti dopo si aprì il portone e dietro c’era Saradin che con un sorrisetto beffardo disse che sapeva quando sarebbero arrivati e si era preparato. Li portò a casa sua, mangiarono qualcosa e si riposarono per un paio d’ore davanti al camino e ad una buona bottiglia di vino, procurata ovviamente da Paul il maggiordomo. Saradin dopo vari giri di parole decise che era venuto il momento che conoscessero una verità di cui attualmente solo lui e Vuuma erano a conoscenza. Tutti sanno che Fender e Vuuma avevano avuto modo un figlio ma che morì pochi giorni dopo la nascita, ma in realtà non era così che erano andate esattamente le cose. Durante la gravidanza di Vuuma, Fender fece degli esperimenti su di lei e sul feto, essendo lui un warlock e quindi in grado di alterare fisicamente e geneticamente gli esseri viventi nei modi più svariati. Il risultato degli esperimenti fatti da Fender fu inaspettato, perché prima Vuuma aspettava un bambino ma alla fine ne partorì due. Siccome il potere politico di Fender non era ancora così radicato e forte, e aveva ancora molti nemici, decise di tenere segreta la nascita dei due bambini e quindi fece credere a tutti che suo figlio morì pochi giorni dopo e divise i due gemelli maschi. Uno dei due fu portato a nord est nel bosco nella comunità elfica da Saradin e fu affidato al principe degli elfi, mentre l’altro bambino  fu allevato da una famiglia di Corwin che ovviamente non sapeva di chi fosse figlio, ma lo avevano accudito come se fosse loro. Era Luke. Ovviamente quest’ultimo fu sempre sotto controllo di Fender e Vuuma perché gli venne permesso di andare a palazzo per imparare varie cose, tra cui l’uso delle armi per merito di Rommel. C’era però un’altra importante informazione, l’altro figlio, forse dovuto agli esperimenti di Fender era divenuto un pazzo omicida. anche se era stato allevato dagli elfi la sua educazione era stata completamente fallimentare e lui aveva abbandonato la comunità elfica alcuni mesi fa, lasciando uno strascico di violenze e vittime. Questo psicopatico chiamava Quidron. 

Dopo aver saputo tutte queste informazioni che avevano un po’ stupito tutti ma soprattutto Luke, decisero di organizzarsi per la missione notturna che doveva essere quella di liberare Vuuma e rovinare i piani di Cromwell. Avendo loro poco tempo a disposizione, decisero di non usare le erbe per addormentare la guarnigione ma fecero comunque preparare a Paul l’intruglio che eventualmente avrebbe potuto fargli comodo nei giorni seguenti. 

Uscirono alle 21,30 dalla casa di Saradin per dirigersi al castello e parlare con Rommel. L’unico che decise di camuffarsi un po’ fu Luke, che normalmente  avrebbe indossato  il kilt ma sarebbe stato troppo riconoscibile, si mise dunque una tunica normalissima. Arrivarono davanti alle porte e chiesero di poter conferire con Rommel perché avevano importanti informazioni da dargli. Le guardie con le quali parlarono gli indicarono che Rommel in quel momento era alla baracca delle armi d’assedio di fianco al castello. Al vederli Rommel apparve leggermente in imbarazzo, conoscendo quello che il gruppo stava tramando, ma comunque li fece accomodare in disparte dentro alla baracca delle armi d’assedio per non essere disturbati. 

Al sentire la voce di Luke, Rommel lo riconobbe immediatamente perché siccome indossava la maschera che nascondeva il suo volto deturpato non avrebbe avuto modo di riconoscerlo. Luke spiego a grandi linee quello che gli era successo per poi incentrare il discorso su quello che avrebbero dovuto fare. 

Disquisendo i tre capirono che se fossero riusciti a portare a Rommel le prove che Vuuma era stata incastrata, lui con le guardie del castello fedeli avrebbe provveduto alla detronizzazione di Cromwell e al reinsediamento di Vuuma. 

Ricordandosi che era stato Sennur Turgut a portare alla luce le prove che incriminavano Vuuma, chiesero a Rommel di poter entrare al castello per poter indagare. 

Rommel accettò ma li informò che se avessero combinato dei guai lui li avrebbe arrestati senza battere ciglio. 

Quando furono dentro, andarono direttamente dalla cameriera che il giorno prima Brom aveva amorevolmente “importunato” per vedere se avessero potuto ottenere informazioni su dove si trovava la stanza di Sennur Turgut. Infatti ottennero le informazioni che desideravano, quindi salutata la cameriera si diressero alle stanze di Sennur e mentre stavano per attraversare il salone di rappresentanza, il gruppo sentì del trambusto e affacciandosi sul salone videro una delle guardie personali di Cromwell assieme a due soldati che stavano  marciando a passo svelto attraversando l’intero salone.  videro anche un’ometto un po’ anzianotto e dai modi viscidi, andare incontro alla guardia e con modi molto sottomessi, implorare di aspettare e di concedergli ancora un’ora per vedere se  avrebbe potuto sistemare questa situazione che si era creata. La guardia con voce molto bassa e demoniaca scansò Sennur apostrofandolo come tipo di fogna. Sennur richiudendosi su se stesso quasi come un verme si allontanò e prese una porta laterale della sala, mentre le tre guardie proseguirono per la loro strada. 

Il gruppo seguì Sennur e lo videro entrare in una porta e chiudersela alle spalle. Quando aprirono la porta lui si girò di scatto con una faccia impaurita, chiusero la porta alle loro spalle e cominciarono a fargli qualche domanda ma subito si accorsero che c’era qualcosa che non andava. Sennur fece cadere dalle mani un’ampolla che si ruppe al suolo e cominciò a tossire ed ad avere degli spasmi.  Appoggiandosi alla scrivania intimò al gruppo di andarsene e che ormai era troppo tardi per sistemare le cose, ormai aveva tradito e non poteva più farci niente, e dopo queste ultime parole si accasciò al suolo morente. Borg avvicinandosi al corpo diagnosticò che era morto per avvelenamento e che non c’era modo di salvarlo. Brom a questo punto comincio a guardarsi in giro e proprio sulla scrivania trovò dei documenti scritti e firmati da Sennur che attestavano che  Cromwell gli aveva procurato le prove per far accusare ingiustamente Vuuma. Mentre stavano controllando i documenti, improvvisamente la porta si aprì e due guardie entrarono, forse per portare via Sennur visto gli ultimi ripensamenti, e vedendo degli sconosciuti nella stanza e Sennur a terra estrassero immediatamente le spade intimando la resa ai tre. Grazie alla sua agilità, Brom estrasse i pugnali e si avventò su una delle guardie ferendola mortalmente al petto, mentre la seconda fu resa innocua da un incantesimo di Borg che lo fece addormentare. 

Finito lo scontro, richiusero la porta a chiave questa volta e Borg, visto che ormai Sennur era morto decise di evocare il suo spirito per cercare di fargli qualche domanda in più. Quando il suo spirito apparve chiese come mai lo avessero richiamato ma subito dopo come se il suo senso di colpa fosse improvvisamente riemerso disse ai tre che la guardia personale di Cromwell stava andando ad uccidere Vuuma. Presi i documenti firmati da Sennur si diressero il più rapidamente possibile alla cella di Vuuma. 

Il primo ad arrivare fu Brom, le due guardie che si trovavano all’ingresso ora erano dentro la cella e gli davano le spalle, avvicinandosi silenziosamente, senti pronunciare dalla guardia di Cromwell la sentenza di morte seguito dal rumore di una lama che entrava nella carne e un gemito. 

Dopo aver sentito, Brom attaccò immediatamente le guardie che gli davano le spalle e riuscì a renderne innocua una e a stordire l’altra rapidamente. Pochi istanti dopo arrivo anche Luke che, preso dalla foga della corsa, decise di travolgere le due guardie che erano rimaste sulla soglia ma non ottenne il danno sperato e si trovò dentro la stanza con due guardie sanissime davanti e la guardia speciale che stava asciugando la lama dal sangue di Vuuma che era stesa sul letto con le mani al petto piene di sangue. In fine arrivo anche Borg e vedendo che sia Luke che Brom erano ormai dentro alla cella con due guardie alle loro spalle,  una delle quali si stava per rialzare, decise di addormentarla per renderla completamente inutile. 

Luke trovandosi tra due fuochi guardo Brom e gli disse di estrarre la lancia e questi con fare un po scocciato lasciò cadere i pugnali e impugnò la lancia che immediatamente lo invase con il suo potere. Brom si lanciò contro il demone che ora vedeva perfettamente grazie al potere della lancia e lo colpì con un preciso affondo all’anca che gli tranciò un’arteria lasciandolo al suolo morto. Brom intimo alle guardie restanti di deporre le armi e loro non se lo fecero dire due volte dopo aver visto sia il demone sia cosa era stato in grado di fare Brom   

Luke si precipitò da Vuuma che ormai era morente in una pozza del suo stesso sangue. Borg e Luke cercarono in tutti i modi di curarla ma non ne avevano ancora le capacità. Vuuma riconoscendo Luke dalla voce gli disse che doveva scappare e andarsene da Corwin perché era troppo pericoloso e doveva assolutamente scappare da Quidron suo fratello. Detto questo morì. 

Luke mandò una delle guardie a chiamare immediatamente Rommel che arrivò pochi minuti dopo particolarmente trafelato, chiedendo cosa diavolo fosse successo. I tre spiegarono il tutto e consegnarono anche la confessione scritta da Sennur. Rommel mentre leggeva annuiva con calma poi si girò verso Luke chiedendogli la conferma di quello che pochi minuti prima la guardia gli aveva comunicato, ovvero che lui era il figlio di Vuuma. Luke annuì e questo lo sconvolse maggiormente. Dopo alcuni minuti di silenzio, Rommel mise via i documenti che aveva appena letto, estrasse la spada, la appoggio con la punta rivolta verso il basso e si chinò di fronte a Luke in segno di reverenza visto che ora Luke era diventato il conte di Corwin. 

Erano ormai le 23.30 e Rommel informo i tre che sopra all’Alcazar il rituale oramai stava per cominciare.

Luke disse a Rommel che dovevano fare irruzione nello spiazzo sopra all’Alcazar per impedire o interrompere il rituale e questi disse che aveva a disposizione dodici guardie scelte più una ventina di guardie normali. 

Mentre Rommel radunava le guardie, i tre decisero di andare sul terrazzo dell’Alcazar a vedere quello che stava succedendo

Si affacciarono appena fuori dalle scale e grazie all’oscurità della notte, erano poco visibili, ma loro grazie alle torce e ai fuochi che aveva fatto mettere Cromwell per fare il rituale riuscirono a vedere perfettamente come erano disposte le guardie e soprattutto la guardia personale, che era impettita vicino al

pentacolo assieme a altre guardie semplici ed era rivolta verso Cromwell che stava leggendo ad alta voce in un linguaggio incomprensibile da un libro delle formule sul piccolo palco davanti ad un enorme braciere all’interno del pentacolo, che stava emanando un grosso quantitativo di fumo. 

Cromwell stava ormai salmodiando da diversi minuti da quando i tre lo stavano guardando e improvvisamente dal braciere partì uno sbuffo di fumo. I tre notarono anche che il cielo cominciava a coprirsi in un modo molto strano e rapidamente. La voce di Cromwell comincio ad essere più alta e perentoria e il fumo del braciere davanti a lui comincio a ondeggiare come se fosse vivo e formò una punta che lentamente gli si avvicinava al volto. Vedendo questo sia Borg che Brom agirono immediatamente, il primo lanciando un dardo oscuro che deconcentrò Cromwell, il secondo con una freccia che gli si conficcò nell’anca, proprio mentre il fumo stava per entrare nelle narici. Cromwell fece un urlo stranissimo, tra il dolore e il terrore, indietreggiò talmente tanto che cadde dalle mura del castello con un urlo agghiacciante. 

Vedendo la scena la guardia scelta di Cromwell emise un urlo tremendo e assieme a sei guardie si lanciarono all’ attacco di Luke Borg e Brom. 

Luke lanciò un dardo d’acqua a una delle guardie più vicine che la sbilanciò rallentando il suo attacco, Brom lasciò cadere l’arco e mentre si lanciava all’attacco della guardia speciale di Cromwell estrasse la lancia e la colpì ferendola leggermente, intanto Borg con un colpo gelido riuscì a rendere innocua un’altra. Le guardie contrattaccarono ma non ebbero fortuna tranne una che riuscì a ferire e stordire Brom. Proprio in quel momento udirono provenire dalle scale rumori di soldati che stavano salendo e infatti irruppero nel terrazzo inserendosi anche loro nel combattimento. Questo permise a Luke e Borg di disimpegnarsi dai loro avversari e di andare alla balaustra per vedere che fine avesse fatto Cromwell. Arrivati, si sporsero ma le nuvole scure dovute al rituale e la boscaglia non permettevano a Luke una buona visuale, mentre Borg essendo elfo, riuscì a vedere il corpo di Cromwell a terra che si contorceva nonostante le ferite inflitte e la caduta da più di venti metri. Con un’ultimo colpo ben piazzato Brom riuscì a sconfiggere la guardia personale di Cromwell e subito dopo da sotto, dove era appena caduto si udì un’urlo agghiacciante e guardando di sotto Cromwell era stato completamente nascosto da una massa scura che stava salendo fino a metà del castello e non era fumo perché gli alberi sottostanti scricchiolavano e si spostavano quando ne venivano in contatto. 

La massa pian piano prese forma e si trasformò in un’essere umanoide con la pelle scura e tentacoli che gli uscivano dal corpo, più alto della terrazza del castello. Alcune guardie del castello al vedere l’enorme creatura rimasero quasi pietrificati mentre altre caddero a terra nell’indietreggiare e anche Luke Borg e Brom rimasero stupiti. Luke affermò che si trattava di un Molock una delle razze di demone più grosse che si conoscesse. 

                     Atto Finale…?

Il 13 aprile, nel pomeriggio, il gruppo si sciolse: Groot e Wamoo lasciarono la casa di Saradin e ripartirono per il Monstero. Qui i monaci stavano lavorando per riorganizzarsi, temendo da un momento all’altro l’arrivo dei soldati di Cromwell.

Il mattino del 14 aprile Groot si dedicò ad aiutare nelle attività del Monastero. In particolare, tornò ad esaminare la biblioteca. Il lavoro di censimento e riordino stava dando indicazioni precise e preoccupanti: tutti i libri di cura erano spariti. Chiedendo un po’ in giro, Groot realizzò ben presto che al Monastero non c’erano guaritori… Cromwell aveva fatto distruggere i libri e allontanato o eliminato chi avesse potere di cura, fosse clericale o laico.

Nel pomeriggio, Jalie chiese a Groot di accompagnare un monaco nella foresta, presso il Druido Siddal, per recuperare erbe curative. Groot avrebbe fatto da guardia del corpo lungo il cammino. Così fecero anch’essi la conoscenza del bizzarro e anziano “Novizio di Siddal”, che inizialmente si mostrò molto irritato con Groot: “Gli Uomini di Pietra [i Troll] stanno distruggendo i nostri boschi!”. Il monaco allora raccontò al Druido la strana storia di Groot. Da quel momento il Novizio di Siddal lo prese in simpatia, gli fece molte domande e alla fine una proposta: “Se lo desideri, posso farti un dono, un dono che in realtà è una maledizione… Hai mai sentito parlare di licantropi? Sono esseri umani, anime sfortunate, che in certe condizioni si trasformano in animali. È uno stato molto penoso. Nel tuo caso però potrebbe esserti utile. Io ti donerei una licantropia “al contrario”, per cui tu, di natura un Troll, in certe condizioni ti trasformeresti in essere umano. Col tempo e l’allenamento potrai forse imparare a gestire questa condizione, fino a controllarla con la tua volontà.”

Dopo breve riflessione, Groot accettò la proposta. Il Druido si preparò per lo strano rituale e lanciò la sua magia sul troll. Con dolori lancinanti la creatura cominciò a mutare forma, passando per stati indefiniti, e infine si addormentò, spossata. Risvegliatosi dopo un breve sonno, Groot si trovò in forma umana, e dopo un po’ di riposo i due dovettero salutare il Novizio di Siddal e tornare al monastero. Là trovarono Jalie e gli altri sempre più preoccupati, non avendo ricevuto più alcuna notizia da Corwin. Passò la notte, e anche le ore del mattino seguente si susseguirono in un’attesa snervante. Nel pomeriggio si decise infine di mandare qualcuno a Corwin a raccogliere informazioni senza dare nell’occhio. Fu scelto Groot, che nella sua nuova forma umana, vestito con una larga tunica, non avrebbe attirato particolari attenzioni. 

Durante il tragitto verso Corwin, che Groot stava facendo leggermente lontano dal sentiero principale e di notte per non essere scorto, grazie alla sua possibilità di vedere nell’oscurità, intravide una figura che lo fissava e che poco dopo gli si avvicinò. Rimase immobile ma con la mano pronta sull’ascia, non si poteva mai sapere che intenzione avesse quello sconosciuto. Però quando gli fu a debita distanza riconobbe nella sua fisionomia e passo quella di Gordimer, il maestro di Borg. Si salutarono visto che anche Gordimer lo riconobbe, parlarono un po e poi Gordimer spiegò a Groot che le sue precedenti intenzioni di andare a Doimoroth per vedere se riusciva a smuovere qualcosa  avrebbe richiesto troppo tempo e quindi aveva cambiato programma e andò dagli elfi dove ci sono dei suoi vecchi amici tra i quali anche il Re degli elfi, al quale aveva chiesto aiuto e lui gli aveva concesso un discreto gruppo di elfi per entrare in Corwin. Proprio mentre Dalamar stava raccontando tutto questo Groot si accorge di essere circondato da elfi ben nascosti nella boscaglia. Decisero di proseguire la strada per Corwin assieme. Arrivarono davanti alle porte principali verso le 00.30 del giorno 15 Aprile. Gli elfi sarebbero rimasti nascosti nella boscaglia  fino a che non avrebbero ricevuto ordini diversi e quando sarebbero intervenuti sarebbero entrati nella città da due punti diversi. La cosa che notarono immediatamente furono le porte della città aperte e la gente che usciva scappando urlando, ed entrando infondo alla strada principale dove si erge la l’Alcazar c’era un’ammasso nero e informe. Al vedere ciò Gordimer disse a Groot di andare a vedere che cosa diavolo stesse succedendo ma senza fare nulla mentre lui doveva verificare una cosa molto importante e si sarebbero ritrovati nella piazza principale. Groot grazie alla sua strana forma di licantropia che lo aveva tramutato in un umano, riuscì ad avvicinarsi all’ammasso nero e informe senza creare altro scompiglio e mentre avanzava comincio a capire che non era informe ma aveva forma umanoide e per di più con tentacoli su tutto il corpo. Luke ordinò a Rommel di evacuare immediatamente la terrazza perché quello era un “problema” troppo grande per loro. Nello stesso momento il mostro emise un’urlo tremendo e muovendosi urtò il bordo del palazzo proprio dalla parte di Borg e Brom. I due cercarono di aggrapparsi a qualcosa e mantenere l’equilibrio ma il colpo inferto dal mostro alla struttura fu tale da farla cedere sotto i loro piedi, Brom si trovò con il naso rotto e Borg con qualche escoriazione ma entrambi subito dopo vennero sbalzarli fuori dal parapetto nel vuoto. Come ultimo gesto disperato i due mentre cadevano riuscirono ad aggrapparsi l’uno con l’altro. Luke, vedendo la scena tentò di rallentare la caduta del suo amico Borg con un’incantesimo e la cosa fortunatamente gli riuscì ma la cosa che sorprese tutti e soprattutto Brom, furono le due candide ali bianche che gli spuntarono dalla schiena e gli permisero di atterrare alle spalle del mostro agevolmente assieme a Borg. Dopo aver visto la scena Luke assieme a Rommel e agli altri soldati scesero dal castello e andarono all’ingresso e in quel momento Groot riconobbe Luke in mezzo ai soldati visto che indossava la maschera che copriva la sua faccia deturpata. Luke, appena fuori dalle mura del castello notò che benché tutte le persone stavano scappando lontane dal mostro una figura umana con le vesti da Jotariano e due occhialini sugli occhi, stava immobile e sembrava che aspettasse qualcosa. Da una delle case semi distrutte uscì un’uomo terrorizzato, il mostro lo prese e lo divorò. I soldati cominciarono a uscire fuori anche loro pronti per qualsiasi evenienza. Il mostro avanzava molto lentamente verso il centro della città schiacciando con i suoi enormi piedi ogni cosa avesse davanti. Dalle sue articolazioni zampillavano spesso sbuffi di fumo assieme a fiamme che a contatto con le case presero fuoco. Luke ordinò agli uomini di Rommel di portare fuori le due balliste da assedio per cercare di abbattere il mostro ma purtroppo essendo molto grandi ne riuscirono a portare fuori solo una visto la carenza di guardie per muoverle. Intanto che le guardie armavano la prima ballista Brom si alzò in volo portando con se Borg per vedere la situazione dall’alto e capire dove fosse finito Luke. Lo scorse vicino alla piazza e vide anche la ballista che veniva caricata e cercò molto lentamente di scendere nella loro direzione. Mentre accadeva tutto questo il fuoco continuava a propagarsi di casa in casa e proprio in quel momento una coppia, uscendo da una di queste case in fiamme si avvicinò a Groot che in quel momento era vestito da monaco e chiese il suo aiuto visto che la loro figlia era rimasta intrappolata nella casa li vicino. Prontamente Groot si avviò verso la casa facendosi seguire da una guardia e vi entro senza timore, si faticava a respirare ma imperterrito salì le scale da dove sentiva le urla della giovane seguito sempre dalla guarda ma quando fu arrivato in cima le scale alle sue spalle crollarono portandosi con loro la guardia che fortunatamente sembrava ancora viva. Nel frattempo Luke si tirò un’incantesimo di volo per potersi avvicinare alle finestre della casa dove era  intrappolata la giovane. Groot notò immediatamente le condizioni precarie del tetto che ormai aveva preso fuoco e in un angolo raggomitolata scorse la ragazza tremante e proprio mentre cercava di trascinala verso la finestra una grossa trave si staccò dal tetto e per evitare che la ragazza venisse colpita fece scudo con il suo corpo venendo colpito alla schiena. Luke che in quel momento si era ormai avvicinato alla finestra, in mezzo al fumo vide due corpi sotto una trave e mentre pensava a cosa avrebbe potuto fare per aiutarli, notò che la fisionomia di uno dei due corpi stava cambiando e diventò molto più grande, almeno tre o quattro volte, tanto che riuscì a sollevare la trave. Groot tornato alle sue sembianze normali prese in braccio la ragazza e si lanciò fuori dalla finestra sfondandola e atterrando praticamente quasi indenne. I genitori della ragazza si avvicinarono al troll un po’ titubanti ma allo stesso tempo contenti che fosse viva. Luke che era rimasto in volo a pochi metri dalla finestra da dove era uscito il troll vide immediatamente il tetto collassare e fu investito da una folata di fuoco e fumo così caldo che avrebbe tolto il respiro a chiunque ma stranamente lui respirava perfettamente come se niente fosse e anche il calore e le fiamme che sarebbero state letali a lui non avevano dato il benché minimo fastidio. Fatte alcune prove con la mano sul fuoco, Luke tornò dai suoi compagni e nel frattempo arrivarono anche Brom e Borg. Siccome ora c’era anche Groot ed essendo un troll molto forte decisero di posizionare anche la seconda ballista d’assedio. Groot informò tutti che Dalamar sarebbe arrivato da lì a poco ad aiutarli ma ancora non si vedeva in giro. Appena le due balliste furono cariche, spararono contro il mostro colpendolo ad un fianco e costringendolo a fare un passo in dietro. Visto che avevano attirato l’attenzione del mostro su di loro, Brom decise di andargli alle spalle per attaccarlo di sorpresa sperando di riuscire ad attirare l’attenzione su di se per permettere successivamente alle balliste di colpire il mostro alle spalle. Quindi apri le sue nuove candide ali e volò alle spalle del mostro e non appena sentì le guardie urlare “balliste armate” attaccò con la lancia e grazie alla sorpresa riuscì a conficcargli la lancia dritta dentro al cuore. Il demone si accasciò al suolo distruggendo case e una parte del palazzo. 

Finito il tutto Groot informò gli altri che lui era lì perché Jaile voleva sapere che cosa stesse succedendo e anche che gli elfi erano arrivati con lui e Dalamar per aiutarli ma erano ancora nella foresta, quindi bisognava informarli che non sarebbe più servito il loro intervento, mentre Brom, Borg e Luke lo informarono di tutto quello che era accaduto, la morte di Vuuma, i magheggi di Cromwell che adesso era il demone morto li per terra e soprattutto che Luke era figlio di Vuuma. 

Sapendo che gli elfi sarebbero entrati da due parti decisero di andare alla porta sud per cercare di intercettarli e informarli che il pericolo era per ora terminato. 

Siccome non si fidavano e non avevano la certezza che Cromwell fosse effettivamente morto, Brom rimase lì presso il cadavere pronto con la lancia sterminatrice. 

Groot decise di andare lui a parlare con gli elfi visto che lo conoscevano mentre Luke dall’alto con il volo cercava di vedere se riusciva a scorgerne qualcuno. 

In tutto questo trambusto visto che Borg era rimasto da solo, molti cittadini gli si avvicinarono chiedendogli che cosa fosse successo. Borg come un cantastorie elogiava le gesta di Brom per aver ucciso il demone e salvato la città ma mentre lo faceva, improvvisamente sentì una fitta alla schiena e l’unica cosa che vide prima di accasciarsi al suolo fu Gordimer che uscendo da una porta urlava “Noooo” e una lama che gli usciva dal petto. Alle sue spalle c’erano alcune guardie rimaste fedeli a Cromwell e Barlach che estrasse la spada dalla schiena di Borg e con un ghigno sadico disse “uno in meno, adesso andiamo a cercare gli altri”. Luke che era ad una ventina di metri in alto che stava controllando se vedeva qualche elfo arrivare, vide la scena e d’istinto si tolse la maschera e così facendo attivò il terrore che avrebbe colpito chiunque in un raggio di trenta metri. Le cinque guardie al seguito di Barlach scapparono terrorizzate mentre lui non ne fu influenzato e guardando Gordimer dritto negli occhi disse “non saranno certo i vostri trucchetti a fermarci” ma in quel momento si udì un sibilo e una freccia si conficcò in una casa a pochi centimetri da Barlach e questi decise di scappare. Luke decise di attaccarlo con la sua mazza ma non ebbe fortuna e riuscì solo a scalfire l’armatura. Nel frattempo Groot avendo sentito le urla della gente  della città era già tornato indietro per vedere il corpo di Borg a terra e Luke che attaccava, decise di conseguenza di agire anche lui è estraendo le due asce attaccò Barlach. La posizione favorevole e la foga permisero a Groot di colpirlo alla testa con un attacco deciso che gli fece schizzare fuori gli occhi dalle orbite. Groot si girò verso i suoi compagni e con la massima calma disse “valuto che la situazione sia sotto controllo”. Dopo tutti si avvicinarono al corpo esanime di Borg e Gordimer chiese che venisse portato al castello in una stanza isolata e di mandare via tutti. Mentre portavano il corpo di Borg al castello gli elfi vennero allo scoperto e con loro anche il loro re Fannin. Gordimer lo salutò e gli chiese se potesse mandare un gruppo di elfi a cercare le rimanenti guardie fedeli a Cromwell, così fece e poi si diressero tutti al castello con il corpo di Borg. Brom ignaro di tutto stava controllando il corpo del demone che man mano si stava decomponendo e indurendo mentre  cominciavano a comparire delle crepe sul suo corpo. Mentre lo portavano al castello lo avvertirono e anche lui li seguì. 

Adagiarono il corpo di Borg in una stanza al pian terreno del castello. Gordimer fece uscire tutti tranne i suoi compagni. Gordimer gli apri i vesti e tutti poterono notare l’enorme squarcio che aveva sul petto. 

Contemporaneamente Borg non appena vide la spada trapassargli il petto, perse conoscenza ma pochi istanti dopo si accorse aprendo gli occhi di avere una delle sue solite visioni, quindi tutto attorno a lui giravano spiriti di ogni razza, ma soprattutto vide il suo corpo per terra con il petto squarciato e i suoi compagni attorno a lui ma vide anche due figure che non erano spiriti ma erano invisibili, però lui riusciva a vederli essendo uno spirito. Indubbiamente riconobbe che erano due non morti. Uno dei due era pallido, molto magro e con un’occhio solo ma molto ben vestito, l’altro invece era impalato fermo come se fosse una mummia con occhi chiusi e bocca chiusa, più basso di statura del primo, vestito di stracci e con una spada nel fodero. Quando Gordimer disse di portarlo al castello quello senza un’occhio prese sotto braccio quello impalato e tutti seguirono la processione, anche loro entrarono nella stanza dove deposero Borg. 

Mentre Gordimer/Dalamar stava esaminato il corpo, i due non morti invisibili apparvero nella stanza. Quello senza un occhio disse: “Beh! Sarebbe questo qua? Non è messo molto bene, e non sembra nemmeno tanto intelligente.” Dalamar fece una smorfia di disapprovazione e sentenziò: “È tutto quello che abbiamo”. Quello senza un occhio si avvicinò al corpo di Borg e sospirò. “Senti, siamo praticamente tutti d’accordo”, disse Dalamar. Dopo qualche istante di perplessità, quello senza l’occhio replicò: “Ma la Signora è stata informata?” E Dalamar: “Certamente, e anche lei è d’accordo” e quello senza un occhio incalzò Dalamar: “E perché ci siamo solo noi tre qui?” E Dalamar ribattè: “Nessun altro ha fatto in tempo ad arrivare, erano tutti impegnati, siete arrivati solo voi due”. Si rivolse poi verso l’altro non morto che per tutto il tempo era rimasto fermo e immobile e disse: “Quindi, se siete d’accordo, io procederei. Tu cosa dici?” E in quel momento lo strano essere aprì gli occhi, che erano due palle nere lucidissime, poi schiuse la bocca per parlare e anche la bocca era di un nero profondissimo e lucido. Come aprì la bocca la stanza si riempì di un lezzo nauseabondo e ripugnante. Egli sussurrò: “Per me si può fare”. Quello senza un occhio aprì le braccia con fare di rassegnazione disse: “Bene fate come volete, però ti assumi tu la responsabilità, Dalamar”. A questo punto quello che era stato immobile tutto il tempo, si avvicinò al corpo di Borg ed estrasse la spada, una vecchia spada completamente smangiata e arrugginita. La adagiò sul petto di Borg e con decisione la infilò nella ferita. In quel preciso momento fu come se il corpo richiamasse lo spirito di Borg e lui si risvegliò con un sussulto. Il non-morto estrasse la spada procurando un fortissimo dolore al giovane necromante.

Borg si mise a sedere e notò che molto rapidamente la ferita che aveva al petto si stava rimarginando. Con fare molto agitato chiese che cosa gli avessero fatto e Dalamar spiegò ai presenti che loro avevano bisogno dei suoi servigi. Spiegò anche ai presenti che Borg era l’unico in grado di usare il globo di Knapp, un oggetto da lui trovato qualche settimana fa in una delle sue uscite. Era un oggetto molto potente ma bisognava studiare per poter apprendere tutto il suo potere, Borg aveva anche un manuale di istruzioni che scriveva man mano che imparava ad usarlo. 

Dalamar poi si concentrò su Borg e gli spiegò che cosa gli avevano fatto: non lo avevano trasformato in un non morto, era vivo ma era in uno stato temporaneo. Gli avevano dato la virtù di rigenerare il proprio corpo ad una velocità molto forte e nel spiegarli questo gli prese la mano e con una spada gliela taglio di netto. Sangue dappertutto e Borg che urlava come un forsennato, ma pochi istanti dopo la mano comincio a ricrescere e tutto fu come se nulla fosse accaduto. Gli disse anche che se veniva decapitato o bruciato moriva definitivamente. C’era un però, quello stato di semi non-morte non era permanente, il suo corpo non avrebbe potuto reggere quello stato per più di tre mesi, forse due, dopo di che sarebbe andato in decomposizione. 

Continuò, informandoli sulla presenza di molti troll nella zona e non solo in questa contea ma anche nei territori limitrofi, si stavano riunendo e organizzando per dirigersi verso il nord, Doimoroth. “Siamo a conoscenza del fatto che stiano cercando un oggetto con un simbolo particolare” e proprio in quel momento Brom estrasse la lettera che avevano trovato negli alloggi di Cromwell dove era raffigurata l’effige pastedGraphic.pngche rappresentava il simbolo dei troll. “Pensiamo che sia stata ritrovata la città, che era stata ormai data per persa. Se la cosa fosse vera i troll cercheranno in ogni modo di riconquistarla. Quindi tutti i troll si stanno armando e dirigendo  nella regione del Golamgon. 

Borg sbotó e disse: “E io che cosa devo fare in tre mesi???” “Forse due” lo corresse Dalamar con un mezzo sogghigno, che continuò spiegando che era necessario usare ogni mezzo a loro disposizione e il globo di Knapp era in grado di mettere in campo delle forze molto potenti che potevano essere utili in queste situazioni. Dalamar, indicando se stesso e gli altri due, quello con un’occhio e quello che aveva trasformato Borg in quello che era ora erano tre dei principi della sfera della morte e anche loro si stavano muovendo. Poi spiegò a Groot che lo aveva dovuto abbandonare perché era d’accordo con i suoi colleghi di trovarsi qui e quando vide quello che stava accadendo temette che fossero loro che avevano cominciato a fare del casino ma per fortuna non era così. Brom chiesa a Dalamar quale fosse il collegamento tra Cromwell, il suo rituale e i troll e lui gli rispose che il collegamento era spiegato nella lettera che avevano trovato negli alloggi di Cromwell. La confraternita di Cromwell vuole il totale controllo della città. Dalamar aggiunge un particolare non indifferente, la leggenda su questa città è che il re della ha la possibilità di creare un esercito dalle pietre, quindi si può solo immaginare se finisse nelle mani sbagliate quello che potrebbe succedere. 

Poco dopo bussarono alla porta, era Rommel che chiese di poter conferire con Luke, quindi lui uscì e fu informato che tutti gli incendi erano stati donati e che solo la parte esterna del castello era leggermente danneggiata. Rommel gli consigliò anche di ufficializzare il passaggio di reggenza della contea, quindi bisognerà contattare i feudatari vicini per fare i vari convenevoli. 

Nel frattempo al castello arrivarono anche le restanti truppe degli elfi assieme al loro re Fannin e venendo a conoscenza del fatto che Luke sarebbe stato il nuovo Conte essendo figlio di Vuuma e Fender si complimenti con lui e gli accordò la sua amicizia nella speranza che lui fosse della stessa stoffa del padre. 

Fannin informò loro anche del fatto che il fratello di Luke, Quidron, aveva fatto cose disdicevoli all’interno della loro comunità. Luke chiese se suo fratello avesse capacità magiche ma il re disse che più che arti magiche aveva la capacità di entrare in sintonia con la natura ed usarla per i suoi scopi. Luke concordò con Fannin che era indispensabile unire le forze per cercare suo fratello anche perché come lo informò il re degli elfi, che Quidron aveva ucciso suo fratello durante una colluttazione ed era molto pericoloso visto che a muoverlo era la passione per il potere e per il denaro. 

Rommel intervenne, informando il re che sarebbero onorati ad averli ospiti qui il giorno del passaggio delle insegne da parte di Luke. 

Luke chiese anche di essere informato sulle altre forze militari esterne a Corwin, come potevano essere gli elfi e fu informato di tribù di goblin e hobgoblin. Venne anche informato che negli ultimi anni l’impero pare che si stesse sgretolando. 

Luke affermò saldamente che suo padre Fender non avrebbe permesso ad un Cromwell di insediarsi con la sua guarnigione all’interno del palazzo. Gli spiegarono che Cromwell arrivò molto in sordina e comunque la chiesa aveva sempre a che fare con le cose imperiali e la religione era essenzialmente politica ed era anche per questo che la chiesa gerarchica vedeva di cattivo occhio i monasteri e le correnti di monaci perché erano di una religiosità molto legate al popolo. Gli dissero anche di non confondere Cromwell con la chiesa gerarchica perché attualmente era sana, Cromwell faceva parte di un gruppo ancora sconosciuto. 

Luke chiese anche se avessero un gruppo di spie ma Rommel gli disse che le uniche forze presenti erano soltanto truppe più tattiche che di spionaggio, gli disse anche che di Lord Asturian non conosceva nessuna informazione e anche Fannin non lo aveva mai sentito. Luke chiese se c’erano stati avvistamenti di troll negli ultimi tempi e Rommel gli disse che c’erano e che andavano in coppie o al massimo in gruppi da quattro. Luke consiglio di rafforzare il sistema di vigilanza per tener meglio d’occhio i movimenti dei troll. 

Borg si offri di usare le sue capacità necromantiche per vedere di evocare uno o più spiriti per trovare Quidron e lord Asturian e fu una cosa che avrebbero preso in considerazione in un secondo momento. 

Brom chiese al nuovo Conte di Corwin, come membro dei Jotariani la possibilità di reinserire il credo Jotariani come credo legale e non più bandito e di lasciarli tranquilli nel Moro monastero. 

Borg mentre gli altri discutevano di organizzazione militare e politica si avvicinò a Dalamar e gli parlò dei cristalli dove all’interno di uno dei quali c’era JotaroKujo, o almeno sembrava lui. Dalamar fu molto stupito di questo e chiese tutte le informazioni che avessero. Borg lo informò anche di tutte le visioni che aveva e Dalamar gli disse che poteva essere un caso o avere una connessione con la sfera della Morte.

Dalamar, apprese queste nuove notizie da Borg salutò i due principi della morte e gli altri presenti nella stanza dicendo che doveva saperne di più di questi cristalli quindi si sarebbe diretto al monastero il mattino seguente. 

                   Nuove scoperte

Fecero il punto della situazione e poi decisero di andare a riposare. Mentre tutti si stavano congedando, chi a letto e chi come Luke a dare gli ordini a Rommel e alle guardie per sistemare la confusione generata dall’arrivo del mostro, essendo ancora tutti nell’atrio videro comparire dal portone principale del castello, Cromwell seguito da due guardie. Rommel sbiancò e mise subito mano alla spada, ma pochi secondi dopo la risata di Dalamar ruppe la tensione e immediatamente anche Cromwell si mise a ridere e la sua immagine comincio a tremolare e poi sparire fino a far vedere che effettivamente era Saradin. Quest’ultimo disse di arrestate le due guardie che erano con lui, le aveva viste scappare ed aveva deciso di prendere le sembianze di Cromwell per catturarle. Dopo questa piccola parentesi divertente Brom spossato dal combattimento in volo decise di andare a dormire e anche Groot e Borg fecero altrettanto, mentre per Luke sarebbe stata una nottata intensa a causa dei suoi nuovi doveri. Borg però dopo essersi steso non riusciva a prendere sonno e decise quindi di concentrarsi sullo studio del globo di Knapp. Leggendo il manuale che gli avrebbe insegnato come usarlo scoprì che il globo può essere soltanto perduto e ritrovato, pertanto Borg avendolo trovato era lui l’unico in grado di poterlo usare ed era anche per quello che i principi della morte glielo avevano lasciato e lo avevano aiutato. Poco prima dell’alba, intorno alle cinque, Groot fu svegliato dal parlottare delle guardie e della gente che era alle prese con la sistemazione del castello ma anche da un suono flautato, un suono leggero e costante, non capendo cosa fosse si riaddormentò. 

Il mattino del 16 Aprile,  Groot, Borg e Brom si ritrovarono alle cucine per fare colazione. Incontrarono Luke che aveva passato tutta la notte a dare ordini ed era notevolmente spossato e stanco ma non aveva nemmeno il tempo di salutarli e continuò a elargire ordini a destra e a manca. I tre si scambiarono reciprocamente quello che era avvenuto nei giorni precedenti. La cameriera che dopo gli ultimi avvenimenti era molto più disponibile nei confronti di Brom, raccontò loro che fra due giorni ci sarebbe stato il funerale di Vuuma, l’avrebbero portata su un’altura e poi cremata nella pira funebre e dopo altri due giorni ci sarebbero state le consegne ufficiali a Luke, quindi tutti i feudatari e vassalli che fanno riferimento a Luke sarebbero venuti al passaggio delle consegne. 

Decisero di andare nelle stanze di Cromwell a cercare nelle sue carte o corrispondenza se ci fossero delle informazioni che potessero aiutarli in qualche modo. La cosa che saltò subito all’occhio fu il gran numero di decreti che Cromwell aveva emesso per far trovare e distruggere ogni sorta di libro che riguardasse la cura. Come pretesto  nei decreti aveva scritto che siccome i guaritori o chiunque facesse uso di abilità magiche curative  era sicuramente associato ai Jotariani, doveva essere arrestato interrogato e imprigionato, ma come si sapeva le cose non erano andate proprio così. trovarono anche la corrispondenza della chiesa con comunicazioni abbastanza normali, poi c’erano delle lettere che avevano come sigillo la testa di un drago, e in queste lettere si parlava di un gruppo o confraternita che faceva riunioni fissate tipicamente a Doimoroth. I toni delle lettere erano molto eleganti e legali e con argomentazioni un po generali: ricerche, convegni, studi, libri. Borg ragionandoci su dapprima pensò che fossero lettere scritte in un qualche codice segreto da decifrare ma poi si corresse e gli venne in mente che Sennur prima di morire aveva detto qualcosa sul fatto di fermare il dragone e forse si riferiva a questa confraternita. Controllata tutta la corrispondenza decisero come prima cosa di andare a interrogare le guardie di Cromwell per veder di scoprire cose riguardanti gli ordini di esplorazione che gli erano stati dati e per quali motivi, in più sapere anche che cosa ne avessero fatto dei libri di guarigione e dei guaritori. Arrivarono alle prigioni e schierarono le sei guardie in fila e cominciarono a far loro delle domande. Prima di entrare nelle prigioni però, Groot e Brom si erano messi d’accordo che per intimidirli ulteriormente Groot avrebbe giochicchiato con gli occhi del capo delle guardie catturate, Barlack e infatti il loro piano funzionò talmente tanto che una delle guardie si mise a vomitare, mentre le altre cominciarono a rispondere senza problemi. Scoprirono che tutti i libri di guarigione sono stati bruciati, mentre i guaritori, alcuni imprigionati ma per il resto uccisi nelle loro abitazioni. Scoprirono anche che le ricerche che stava facendo fare alle sue guardie in giro per le miniere in disuso era per trovare un cerchio di pietra ma non sapevano a cosa servisse. 

Finito l’interrogatorio, tornando nelle sale principali, incontrarono Dalamar che si stava congedando dal re degli elfi Fannin e gli dissero le varie cose che avevano scoperto soprattutto del sigillo del dragone del cerchio di pietra. Dalamar non appena vide il sigillo fece una smorfia di disappunto e disse: “Ma che pasticcio”. Dalamar spiegò loro che il sigillo del dragone è il simbolo di un ordine istituito anni fa da Kabal dedito alla ricerca della conoscenza aperto principalmente agli arcimaghi ma non solo e che non aveva intenti offensivi, ma soltanto di salvaguardare libri e conoscenze in generale perché non andassero perdute. Dalamar chiese a Borg come stesse e gli disse che era stato fortunato a ricevere quel dono di non morte dalla spada di Mondar, perché l’ultima volta che avevafatto questo dono a qualcuno aveva usato la sua lingua viscida, e in quel momento tutto ricordarono che tanfo fosse uscito dalla sua bocca e che riempi tutta la stanza. Visto che Sennur aveva accennato al dragone prima di morire, decisero di andare a parlare con il suo spirito. Tornarono nella sua stanza e tutto era come allo avevano lasciato, il suo corpo steso per terra perché nessuno ancora aveva avuto modo di portarlo via, anche perché tutti gli avvenimenti erano appena successi. Borg evocò lo spirito di Sennur e comincio a fargli delle domande riguardanti l’ordine del dragone. Quello che gli disse fu che Cromwell faceva parte di questo ordine e faceva riferimento ad esso, però non sapeva che cosa esattamente facessero. Disse anche loro che la sede era a Doimoroth. 

Tornarono nell’atrio e riferirono a Dalamar quello che avevano scoperto ed egli suggerì di indagare, anche se Doimoroth era molto lontana  e i tempi si sarebbero allungati troppo se si dovesse viaggiare con metodi tradizionali. Tuttavia c’era un modo, Dalamar disse che Fender utilizzava dei portali creati da Kabal per percorrere grandi distanze, ma siccome avevano creato qualche problema Kabal aveva promesso che li avrebbe tolti ma non si sa poi se lo avesse fatto veramente. Forse valeva la pena cercare questi portali.

Mentre erano lì che discutevano, Saradin comparve e si appoggiò sconsolato allo stipite della porta, Borg vedendolo gli chiese se avesse visto con le sue abilità mistiche qualcosa che lo preoccupava, ma lui fece un cenno con la testa e poi spiegò che era deluso dalla gemma che gli aveva fatto rubare. Disse che lui con con le sua abilità stava guardando il combattimento contro il demone ed era convinto che sarebbe riuscito ad intervenire e fare qualcosa proprio grazie alla gemma ma così non era stato, non aveva avuto nessun tipo di effetto e per questo era molto amareggiato. 

Siccome era mezzogiorno del 16 aprile decisero di pranzare prima di partire per andare a cercare il portale vicino alle miniere. Presero dei cavalli e in circa un’ora e mezzo arrivarono in un punto dove dovettero proseguire a piedi e poco dopo in fondo ad un sentiero intravidero dei ruderi. Il cielo si stava oscurando e cominciavano ad avvicinarsi dei nuvoloni scuri probabilmente carichi di pioggia.  Avvicinandosi videro che tutte le case erano ormai avvolte da edere e rampicanti, quindi intuirono che fosse ormai tutto disabitato. L’unica cosa che attirò la loro attenzione fu un’alta torre che si stagliava vicino ad un agglomerato di case come se fosse li a proteggerle. Mentre si avvicinavano notarono che la torre era molto antica e non diroccata come il resto delle case e che da lei partivano dei muri proprio a protezione del paesino. Decisero di salirci sopra per poter osservare meglio dall’alto se vedevano cose interessanti ma non appena furono a pochi passi dalla torre, una voce disse loro: “chi va là, altolà, brutte bestiacce andatevene” e dalla cima della torre videro una sagoma e Borg gli disse che loro non erano hobgoblin e che quindi poteva stare tranquillo, la sagoma tirò un sospiro di sollievo e corse giù dalla torre ad aprirgli. Si trovarono davanti un vecchietto, vecchio, ma molto vecchio!  Aveva un randello in mano e  quando parlava sembrava avesse una patata in bocca. Il vecchietto facendoli entrare chiese loro se venivano dal monastero di Corwin, perché era da un po’ di tempo che nessuno passava più a portargli del formaggio, lui adorava il formaggio.  Chiese al gruppo come mai fossero arrivati lì a quell’ora visto che tra un po’ avrebbe fatto buio e tutto attorno si sarebbe riempito di hobgoblin. Brom spiegò che stavano cercando un cerchio di pietre che doveva essere da queste parti. Il vecchietto disse loro che poteva essere a circa una mezz’oretta di cammino da qui però era inaccessibile, era pieno di rovi, sterpaglie e spiegò che lui era il guardiano del villaggio e non sarebbe mai andato via lasciando la sua casa come avevano fatto tutti al villaggio. A renderlo tranquillo era la torre, che essendo stata fatta come una volta, aveva i gargoyle a proteggerlo, visto che gli hobgoblin ne sono terrorizzati. Infatti guardando sopra le mura si potevano notare le statue dei gargoyle messe a protezione della torre. 

Lasciati i cavalli e viveri alla torre alle quattro del pomeriggio partirono per cercare il cerchio di pietra. Cominciò una leggera pioggerella.  Seguendo le istruzioni date dal vecchietto passarono per un piccolo sentiero che usciva dal villaggio e proseguiva per un po’ ma a tratti si interrompeva e quindi era difficile da seguire. Proseguendo si avvicinarono ad una piccola macchia di bosco e nel frattempo la pioggia cominciò ad aumentare mentre la giornata cominciava a farsi più scura. Cominciarono ad addentrarsi in questo bosco un po’ a tentoni, ma il vecchietto gli aveva detto di proseguire diritto e quindi seguirono le sue istruzioni. Durante il cammino Borg fermo gli altri perché aveva avuto la sensazione che non fossero da soli. Brom e Groot decisero di nascondersi nella boscaglia e lasciare Borg come esca visto la sua immortalità. Proseguirono per una decina di minuti in quella formazione ma poi Brom uscì dal suo nascondiglio affermando di non aver visto e sentito nulla e che quindi potevano proseguire con tranquillità. A un certo punto la boscaglia cominciò ad infittirsi sempre di più e notarono anche la presenza di molti rovi spinosi e davanti a tutto ciò Brom comincio a dire che avevano fatto tanta strada per nulla e che si erano persi e che era il caso di tornare indietro, Groot, invece, in mezzo alla sterpaglia era convinto di aver visto qualcosa e guardando con più attenzione notò una costruzione bassa di pietre. Con l’insistenza di Groot cominciarono, chi con l’ascia chi con la spada a farsi strada in mezzo si rovi e arrivarono ad una costruzione, un grosso cerchio di pietra di circa sei metri di diametro, tutto ricoperto di muschio e erbacce. Borg si avvicinò e con le sue abilità capì che aveva delle proprietà magiche ma non riuscì a capire come attivarle. 

Borg ricordandosi della sensazione di prima di non essere soli, consigliò ai suoi compagni di prestare una maggiore attenzione ma proprio mentre diceva questo dalla boscaglia alle loro spalle comincio a sentirsi un verso come un abbaiare di molti cani: ma  il verso tipico degli hobgoblin pronti ad attaccare! Si girarono verso il suono e videro un nugolo di frecce arrivargli contro. Brom grazie alla sua agilità riuscì ad evitarle mentre una freccia colpì al fianco Borg infliggendogli una considerevole ferita e Groot fu colpito alle spalle subendo una profonda emorragia. Guardando bene videro sei creature ululanti pronte ad attaccarli. Groot immediatamente si trasformò nella sua forma originale di troll e lo stordimento dovuto al colpo subito sparì subito. Borg lanciò istantaneamente un incantesimo che paralizzò uno degli hobgoblin e le restanti creature vedendo un loro compagno paralizzato e che ora dovevano affrontare un enorme troll se la diedero a gambe levate. Groot si avvicinò allo sfortunato hobgoblin rimasto e si poteva notare il terrore nei suoi occhi, lo disarmò , lo legò e se lo carico sotto il braccio come un bambolotto. Brom estrasse la freccia dal fianco di Borg e immediatamente la ferita si rimarginò e dopo aver fatto questo Brom si dedico al posizionamento di qualche trappola per evitare nuovamente brutte sorprese. 

Tornando ad esaminare il cerchio di pietra Borg capì che il portale era ancora funzionante e attivo ma non capiva come attivarlo. Dopo varie prove si accorsero che pochi istanti dopo che Brom ebbe pronunciato il nome della città di Doimoroth un sasso che era sopra al cerchio di pietra era rimasto in aria per alcuni secondi per poi ricadere a terra. Provarono in vari modi ma non ebbero nessun tipo di risultato, anche scoprendo completamente il cerchio l’unica cosa che notarono furono tre rune disposte in maniera equidistante sul cerchio che si illuminavano al pronunciare il nome di una città dove era attivo un’altro portale. Delusi dal non essere riusciti ad attivare il portale lo ricoprirono alla bene meglio e ritornarono dal vecchietto alla torre. La sera ormai stava prendendo il sopravvento e in lontananza sulla torre videro una lanterna che permise loro di tornare più facilmente. Spiegarono al vecchietto che il troll che era con loro ossia Groot non era pericoloso e che era il loro amico trasformato. Li fece entrare un po’ intimorito dalla presenza dell’enorme troll ma poi si tranquillizzò. Groot sempre con l’hobgoblin  sotto braccio si avvicinò ad una delle statue dei gargoyle e glielo avvicinò per vedere se effettivamente ne avessero così tanto terrore, infatti non appena lo avvicinò l’hobgoblin comincio a strillare di paura e dimenarsi terrorizzato. Verificata questa cosa Groot lo lasciò libero fuori dalla torre e lui immediatamente scappo nella boscaglia, poi chiese al vecchietto se la sua attuale forma lo disturbava e questi gli rispose affermativamente e quindi si ritrasformò in umano. 

Il vecchietto chiese al gruppo se avevano trovato quello che cercavano e un po’ amareggiati risposero di si ma non erano riusciti ad attivarlo. Borg gli domandò se lui sapesse come i lord lo utilizzassero e il vecchietto rispose loro che l’unica cosa che sentiva era che pronunciavano il nome della città tre volte. Brom Groot e Borg si guardarono allibiti per non averci pensato. Saputa questa importante informazione decisero anche se a malincuore di tornare al cerchio di pietra la mattina dopo, visto che oramai la sera stava giungendo e la pioggia continuava imperterrita a cadere. Brom salì sulla torre ed osservò una bellissima vista del borgo coperto dalla vegetazione. Nella parte rocciosa della montagna si potevano notare diverse zone scavate che erano gli ingressi della vecchia miniera, e in lontananza poteva vedere Corwin. 

Borg dedicò la serata a studiare il globo di Knapp mentre tutti mangiarono un pasto frugale dalle razioni che si erano portati. Il vecchietto intrattenne i tre raccontando che questo borgo era più antico di Corwin, un tempo era sotto Dania e i loro abitanti sfruttavano queste miniere. Un tempo il signore di Dania, un certo Mondar di Zeos, dilettandosi in magia aveva fatto scavare le miniere per estrarre ogni sorta di materiale per i suoi esperimenti. Questo signore era famoso perché riuscì a rimanere sette settimane appeso nella grotta dell’orco stregone, una grotta situata nella regione di Mexea,  così almeno dicevano le leggende, poi riuscì a liberarsi e a sconfiggere l’orco. Mondar era quello che il giorno prima aveva in un certo modo salvato la vita a Borg conficcandogli la sua spada rugginosa nel petto e trasformandolo quasi in un non morto. 

Raccontò ancora che Corwin quando lui era bambino era un piccolo borgo che poi si era espanso diventando quello che è ora. 

La notte passò senza problemi e la mattina intorno alle sette partirono per verificare se le cose che gli aveva detto il vecchietto erano vere. Arrivarono senza problemi dal cerchio di pietra vi entrarono e pronunciarono tre volte il nome Corwin. Immediatamente un fascio di luce partì da tutto il cerchio e li investì, ma quando tutto fu finito si ritrovarono sempre nel medesimo posto. Subito non capirono cosa era successo e per quale motivo non si erano mossi ma ragionandoci Brom affermò e disse che questo era il portale di Corwin e quindi era chiaro che non si sarebbero mossi, dovevano dire: “Doimoroth, Doimoroth, Doimoroth” non appena Brom pronunciò l’ultimo nome la colonna di luce si riaccese e loro sparirono. Quando riaprirono gli occhi provati dal bagliore si ritrovarono a calpestare uova con galline starnazzanti che svolazzavano da tutte le parti, insomma erano finiti in un pollaio. Attorno a loro c’era sempre un cerchio di pietre come quello che avevano trovato ma in questo avevano costruito attorno delle pareti e un tetto e ci avevano messo dentro delle galline. Avendo visto che funzionava tornarono immediatamente indietro pronunciando tre volte Corwin, cercarono di mimetizzare come meglio potevano il cerchio di pietra e soprattutto le rune. Tornarono dal vecchietto e lo ringraziarono per l’ospitalità e gli dissero che avrebbero avvertito  quelli del monastero perché gli portassero nuovamente dei viveri. 

Arrivarono al monastero verso le Dieci di mattina del 16 Aprile. 

Groot cercò Jaile e gli chiese se potevano ritornare a portare i rifornimenti al vecchietto che viveva da solo nel paesino disabitato vicino alle miniere. 

Detto questo Jaile informò Brom che giù in foresteria c’era qualcuno che lo cercava. Scesero giù e trovarono un signore che disse di essere uno studioso e aveva saputo quello che era successo ieri a Corwin, ma voleva parlare con il diretto interessato. Sentendo queste parole Groot e Borg cominciarono ad elogiare l’impresa di Brom con racconti di gesta angeliche, poi Groot si defilò dalla stanza con una scusa, anche Borg fece qualche battuta sarcastica sulle gesta di Brom ma poi per non ridere trovò una scusa e uscì anche lui. Non appena i due uscirono, il tipo cominciò a fare domande su come si fosse trasformato e di come si sentisse a volare. Brom sentendosi importante comincio anche lui ad enfatizzare il racconto dicendo che aveva sfoderato il suo potere ancestrale grazie al quale aveva potuto abbattere il demone. Brom continuò dicendo che tutto quello che lui poteva fare gli riusciva fin dalla nascita e allora il tipo sembrò un po’ deluso perché gli disse che sperava che questo potere gli venisse conferito da qualche oggetto. Notando la sua delusione, Brom gli spiegò che in realtà non era tutto vero quello che gli aveva detto nel senso che era un oggetto che gli aveva dato quei poteri, ed estraendo la lancia gliela avvicinò per verificare che non fosse lui un demone. L’espressione del tipo cambiò appena ebbe sentito la nuova versione. Disse che era vero che lui fosse li per caso ma non era uno storico ricercatore, stava indagando su un’altra cosa e cioè su oggetti con proprietà del genere come la lancia. Conosceva la lancia, sapeva che era stata trafugata e aveva sentito che era stranamente ricomparsa. Sulla lancia non aveva molte informazioni ma     sapeva dell’esistenza di un corredo di armi come quelle. Poi guardò Brom e gli disse che non era da solo e non era l’unico a possedere certi poteri e mentre diceva ciò, mise mano alla spada e la alzò di due dita dal fodero, la lama era bianchissima come la lancia. Dopo questo Brom si tranquillizzò. Il tipo gli disse che queste armi quando scelgono una persona hanno un motivo e se ne voleva sapere si più, il loro gruppo aveva sede a Doimoroth e si ritrovavano in una locanda che si chiama: “A due passi dall’Inferno” e doveva chiedere di una persona che si chiama Darren Darnaway. 

Alla luce di tutte le informazioni che avevano ora dovevano solamente decidere che strada prendere.

                     Doimoroth

Il 17 Aprile, Brom, Groot e Borg partirono per Corwyn per andare a vedere a che punto fosse Luke con i suoi nuovi incarichi, in particolare la celebrazione del funerale di Vuuma e il passaggio delle consegne per ufficializzare la sua ascesa al rango di Conte. Arrivarono per l’ora di pranzo e andarono subito alle cucine dove c’era la cameriera invaghita di Brom. Mangiarono e poi attesero che il Conte Luke li ricevesse. Lo salutarono e poi lo informarono di tutto quello che avevano scoperto mentre lui era impegnato a risistemare Corwyn. Alla luce di tutte queste informazioni Groot suggerì di non andare a impegnarsi in un dungeon quando c’erano informazioni più importanti da andare a reperire a Doimoroth. Decisero di aspettare il funerale di Vuuma che si sarebbe tenuto la sera stessa. Nel frattempo Borg passò il pomeriggio a studiare il globo di knapp, mentre Brom decise di andare a fare una visita alla comunità degli elfi e in particolare parlò con Fannin, il re. Gli raccontò quello che era accaduto effettivamente a Cromwell e, visto che l’equilibrio tra male e bene aveva cominciato a muoversi, gli chiese un eventuale sistema per poterlo contattare anche magicamente e chiedere aiuto alla loro comunità se ne avessero avuto bisogno. Purtroppo Fannin gli rispose che non disponeva di quei mezzi, quindi Brom salutò il Re e se ne tornò a Corwyn. Intanto Groot, intento nei suoi studi personali nella biblioteca del castello, cominciò a sentire un suono flautato particolarmente accattivante. Groot provò a capire se fosse vicino o lontano ma era abbastanza indefinibile. Nel luogo in cui era non riusciva a capire bene da dove venisse, quindi decise di salire sulla torre e da lì l’ottima visuale priva di edifici che potevano confonderne la direzione gli consentì di comprendere che veniva da EST. Mentre faceva congetture sul luogo di provenienza e su cosa potesse essere, il suono cessò. Dopo che Groot ebbe informato i compagni del suono, Borg consigliò di intercettare un gruppo di troll e provare ad interrogarli. Groot spiegò loro che raramente si trovano dei troll che sappiano parlare anche solo il linguaggio nero che è la lingua dei troll. Quelli che la parlano e che alle volte riescono a parlare il comune, sono normalmente i capi. Allora Borg in battuta consigliò a Groot di diventare lui stesso un capo di una tribù troll per potersi far aiutare in una qualsiasi occasione, ma Groot gli disse che non poteva perché aveva il marchio del reietto, di un rinnegato, così dicendo gli fece vedere una macchia bianca sulla spalla che ne dimostrava la veridicità. La motivazione era perché Groot si era rifiutato di uccidere suo padre.

 La pira per il funerale di Vuuma venne preparata poco fuori città e la cerimonia

sarebbe avvenuta dopo cena intorno alle ventidue. Ci fu una processione che andò da Corwin fino alla pira con tutto il popolo della città assieme ad alcuni signorotti delle contee più vicine e ovviamente capitanata da Luke e il suo gruppo. La cerimonia durò circa un’ora e, poco prima che finisse e quando la pira funebre fu all’apice, dai fumi si intravide una sagoma. Finita la cerimonia tutta la popolazione lasciò in silenzio e lentamente la zona della pira e si diressero alle loro case come fecero anche Luke e i suoi compagni. Non appena raggiunsero le porte della città dapprima pochi ma poi tutti i popolani cominciarono ad applaudire e il gruppo si accorse che l’applauso era rivolto a loro per aver salvato la città. Tra la folla di persone che applaudivano Brom notò che c’era anche la cameriera ed essendo vestita in maniera normale era particolarmente attraente. La notte passo tranquilla per tutti, Borg continuò i suoi studi del globo e Brom passo una nottata alternativa con la giovane cameriera.

Il mattino del 18 Aprile il gruppo si ritrovò per decidere il da farsi. Chiesero a Luke per quando aveva deciso di fare il passaggio delle consegne e lui disse che ci aveva ragionato un po’ su e aveva deciso di farlo il giorno 21 Aprile.

Quello stesso giorno cominciarono ad arrivare alla spicciolata cavalieri e feudatari e tra di loro arrivano anche due cugini Gellibrand che si scusarono per non essere riusciti ad essere presenti per il funerale, ma che sicuramente avrebbero partecipato al passaggio di consegne. Uno dei cugini era di dimensioni quasi gigantesche, ma molto simpatico. Si trattava di due feudatari di zone limitrofe. Venendo da sud vicino Dania, fecero rapporto riguardo allo sciame di troll che si stava facendo sempre più denso: la situazione stava diventando insostenibile. Poi chiesero a Luke se era vero che lui ospitasse uno di questi troll, perché circolavano di queste voci e non erano proprio belle da sentire. Luke tranquillizzò i cugini e disse loro che raramente ci sono di queste creature che vengono rinnegate dalle loro tribù e possono essere validi aiuti. I due cugini Gellibrand annuirono ma puntualizzarono il fatto che se ci fosse stato da fare un consiglio di guerra sarebbe stato difficile convincere le nostre guardie a combattere con a fianco uno di quei troll. Secondo i due cugini, i troll si stavano dirigendo verso un valico di nome Forte Nero, l’unico che permetta di attraversare le montagne. Infine i due cugini chiesero con il cuore in mano al Conte Luke se poteva inviare dei curatori giù al sud per aiutare i villaggi e i paesi colpiti dalla transumanza dei troll. Luke informò i due cugini che purtroppo Cromwel aveva eliminato la quasi totalità dei guaritori della contea e quindi non aveva possibilità di inviarne. Per risposta i due dissero che i loro erano stati invitati lì ad un conclave alcune settimane fa, ma non avevano ancora fatto ritorno. Loro sapevano che i loro guaritori dovevano trovarsi a Farrid, a mezza giornata di cammino da Corwyn dove c’è un antico santuario e sarebbe stato un posto perfetto per il loro conclave. Decisero di aspettare il pranzo per poi partire per Farrid e arrivarci sotto sera, intanto Brom prima di partire fece una volata a cavallo al monastero a vedere se tutto era in ordine e sopratutto se JotaroKujo era ancora all’interno del cristallo.

Dovendo prendere i cavalli per raggiungere Farrid, Rommel portò Luke nelle stalle personali di suo padre e gli mostro il cavallo di suo padre dicendogli “Questo era il cavallo di tuo padre ed ora mi sembra giusto che lo abbia tu, è dotato di tutti i confort” dicendo questo gli mostrò alcune cose tipo delle branchie dietro alle orecchie del cavallo che gli avrebbero permesso di respirare sott’acqua più tante altre cose che avrebbe scoperto solo usandolo.

Arrivarono a Farrid intorno le 19,00 del 18 Aprile. La cittadina di presentò tranquilla, tra le cui poche abitazioni spiccava una grossa locanda visto che era una zona di grande passaggio e decisero di entrarvi per fare qualche domanda. Brom si avvicinò al bancone ed ordinò da mangiare per tutti, si sedettero ad un tavolo e pochi secondi dopo Brom guardò i compagni e chiese “abbiamo dei soldi? Perché io non ne ho” con un sorrisetto beffardo. Groot lo guardò e con la sua solita calma gli disse che ci avrebbe pensato il Conte Luke. Quando arrivò la cameriera Groot chiese informazioni riguardanti i chierici e lei molto gentilmente disse che la settimana scorsa la locanda era stata piena di questi guaritori e santoni arrivati un po’ alla spicciolata, poi quando erano arrivati tutti erano saliti su al santuario per fare il loro conclave. Nessun altro era poi passato di lì, il giorno successivo alla partenza dei chierici un tipo strano in armatura completa era passato a saldare il conto della locanda e da allora non ne avevano più visti.

Decisero di andare al santuario la notte stessa visto che ci voleva soltanto mezz’ora di passo spedito anche se la cameriera glielo sconsigliò.

Dopo circa tre quarti d’ora si trovarono davanti un edificio in parte coperto di edera e in parte diroccato ma con alcune parti ancora ben conservate. Intanto che Luke si stava preparando con alcuni incantesimi per sentire meglio e per vederci nell’oscurità, visto che era l’unico che non aveva tale abilità, gli altri cominciarono a sentire uno strano odore come di decomposizione. Brom spinse il portone del santuario che non produsse nessun rumore. Decise per sicurezza di affidarsi alla lancia e quindi la attivò. La lancia si illuminò e ciò permise al gruppo di vedere la mattanza che era presente all’interno del santuario. Corpi dilaniati e sangue su tutte le pareti.

Fino ad allora i due cugini Gellibrand erano sempre rimasti in disparte ma al vedere tutto quel maciullamento e soprattutto riconoscendo tra i corpi alcuni dei loro guaritori rimasero abbastanza scioccati.

Borg decise di evocare lo spirito di un guaritore morto per avere più informazioni e quello che scoprì fu che tutti erano stati attirati li con l’inganno e non appena erano arrivati tutti le guardie personali di Cromwell li avevano uccisi senza lasciare loro scampo.

Visto che non c’era più nulla da fare decisero di accendere dei fuochi e delle torce per poter vedere meglio.

Cominciarono a cercare tra i corpi per vedere se trovavano qualche indizio, ma anche qualche oggetto magico che potesse interessargli. Osservando bene quello che saltò all’occhio fu un chierico che era in una posizione che faceva presupporre che stesse proteggendo qualcosa. Sotto al corpo infatti c’era un fagotto al cui interno trovarono un libro con impresso in bassorilievo una chimera. Mentre tutti erano concentrati sul libro, improvvisamente Luke si girò di scatto perché sentì qualcosa e pochi secondi dopo anche gli altri videro una figura piccola che con un bastone stava muovendo un cadavere vicino all’ingesso. Lo riconobbero come il novizio di Siddal. Con un sorrisino scrutando i cadaveri disse che le ferite sui corpi dei guaritori non erano di animali, almeno non di questo mondo. Quando gli chiesero cosa ci facesse li lui disse soltanto che Siddal era morto e ora era lui il druido custode delle foreste occidentali e quindi doveva muoversi molto.

Decisero di aprire il libro per vedere di cosa parlava e capirono che gli argomenti che trattava erano principalmente sugli animali e anche sui vari incroci di animali.

Borg decise di evocare lo spirito del chierico che proteggeva il libro per vedere di ottenere qualche informazione in più. Lo spirito spiegò che Cromwel assieme all’invito a questo conclave aveva dato una lista di libri che potevano servire, alcuni erano i classici libri clericali altri come questo erano libri particolari. Vedendo quello che stava succedendo lo spirito disse che aveva fatto il possibile per poter proteggere il libro visto che a Cromwel interessava molto. Brom consegnò il libro a Groot pensando che potesse essere quello più indicato per capire meglio di cosa trattasse.

Groot si rivolse ai cugini Gellibrand ma anche ai suoi compagni e fece il punto della situazione, oramai in tutta la contea non c’era più un curatore di una certa rilevanza e quindi ci sarebbero voluti anni a ripristinare tutto il sapere perduto e un ordine curativo, ma soprattutto mancavano i testi e quelli era molto più difficile riaverli di nuovo. Era anche vero che ora il monastero dei Jotariani era nuovamente in funzione ma anche loro potevano far poco senza i libri. Forse, continuò Groot, c’era da chiedere aiuto a qualche altra provincia dell’impero per il reclutamento di guaritori. Ma la situazione poteva essere la stessa anche in altre provincie.

I cugini Gellibrand dissero che visto che non si poteva fare nient’altro sarebbero rimasti a Corwyn il tempo necessario per il passaggio di consegna di Luke e poi sarebbero tornati alle loro case. Il novizio di Siddal si offrì per fare la fossa comune per seppellire tutti i corpi presenti nel santuario così che il gruppo potesse tornare a combattere il male e lo disse con un sorrisetto. A Groot questa frase non piacque tanto e pensò che il novizio di Siddal potesse nascondere qualcosa. Tornarono alla locanda e il mattino seguente tornarono a Corwyn. La sera Groot prima di coricarsi ebbe modo di studiare un po’ li libro che avevano trovato al santuario e scoprì che una parte raccontava di vari ritrovamenti di animali strani che potevano essere degli incroci tipo, un serpente con le ali da farfalla, mentre la seconda parte spiegava come poter creare proprio questi incroci, non solo tra semplici animali, ma anche tra umani e esseri di altre dimensioni come potrebbero essere i demoni.

Il 19 aprile per mezzogiorno ritornarono a Corwyn, Luke diede le ultime direttive a Rommel, mentre Brom andò a salutare la sua amica cameriera chiedendole di preparare il pranzo per tutti e poi partirono per andare al portale. Arrivarono per le 18 visto che si fermarono a Corno Rotto per salutare il vecchietto e portargli una caciotta. Dopo aver lasciato i cavalli al vecchietto, si diressero a piedi al portale che li avrebbe condotti a Doimoroth. Entrarono e Brom pronunciò per tre volte il nome della città: come l’altra volta ci fu un bagliore accecante e quando riaprirono gli occhi si ritrovarono nel pollaio.

Quando uscirono, il contadino che stava finendo di fare i suoi lavori rimase allibito. Brom gli si avvicinò e gli chiese per cortesia da che parte dovevano andare per arrivare a Doimoroth. Il contadino con un accento molto diverso dal loro gli indico un promontorio in una direzione, l’unico che capì correttamente quello che voleva dire il contadino fu Groot. Lo ringraziarono e si diressero verso la città. Avevano il tramonto alle spalle quando arrivarono e Doimoroth risplendeva di una bellissima luce. C’era molto movimento anche se si stava facendo tardi, le porte erano aperte e alcune guardie controllavano il passaggio. Un altro drappello di guardie stava invece rientrando in città forse dopo aver fatto una ronda di controllo. Gli stendardi della città bianchi e azzurri, svettavano alla leggera brezza primaverile. Come per il contadino il linguaggio degli abitanti era abbastanza diverso dal loro è l’unico che riusciva a capirlo e parlarlo bene era Groot. Decisero almeno per quanto riguardava Groot e Borg di cambiare fisionomia visto che probabilmente troll e elfi oscuri non sarebbero sicuramente stati ben visti. Groot si trasformò in umano grazie alla sua licantropia, mentre Borg utilizzo un incantesimo che lo cambiò anche lui in umano. Groot chiese ad un passante dove fosse la taverna “A due passi dall’inferno”. Dalle indicazioni che ricevettero, arrivarono nella zona forse più malfamata della città perché passarono da strade pulite e illuminate a vicoli stretti, bui e sporchi. Trovarono la taverna abbastanza facilmente. Quando vi entrarono però notarono subito che benché fossero le 19,00 non c’era nessun avventore e le sedie erano ancora disposte sui tavoli. Si avvicinarono al bancone e Brom chiamò a gran voce l’oste. Pochi istanti dopo si affacciò da dietro una porta quello che doveva essere l’oste e proprio mentre stavano per chiedergli informazioni, da fuori si sentì chiamare a gran voce un nome al quale l’uomo reagì malamente. Sbuffando e imprecando, chiese scusa al gruppo, si pulì le mani nel grembiule e andò verso la porta d’ingresso da dove entrò un tipo che sembrava stesse trasportando qualcosa di pesante. L’oste vedendolo imprecò nuovamente e gli fece notare l’orario inopportuno. Imprecando sempre di più, aiutò il tipo che oramai stava ghignando ai suoi improperi. I due portarono dietro il bancone l’enorme sacco che poteva contenere molte patate. Groot si offrì di aiutarli ma prontamente l’oste disse che non c’era bisogno. Proprio mentre stavano per passare vicino al gruppo notarono che da un risvolto del sacco uscì leggermente una zampa artigliata che prontamene l’oste rinfilò nel sacco. Finito il tutto l’oste riemerse dal retrobottega e chiese cosa volessero. Al sentire che avrebbero voluto mangiare e dormire li fece una faccia un po’ stupita. Disse loro di tirare giù le sedie dai tavoli e che sarebbe tornato con una lista di quello che aveva da proporre. Il menù non era proprio dei migliori ma almeno la birra era buona. Finito di cenare quando fu il momento di pagare chiesero all’oste di poter parlare con Darren Darnawai è subito l’espressione dell’oste cambiò. Disse loro di attendere un’attimo per poterlo andare a chiamare. Poco dopo al loro tavolo si sedette un tipo che si identificò come Darren Darnawai e chiese loro cosa volessero. Lo informarono che erano venuti a sapere della locanda e delle loro riunioni da un tale di nome Glormital e che se avessero avuto bisogno dovevano cercare qui qualcuno di nome Darren Darnawai. Quindi Brom informò Darren di tutto quello che era successo tre giorni prima a Corwyn, tutto nei minimi dettagli. Darren ascoltò impassibile tutta la storia, commentando alcune volte come per avere delle conferme su quello che gli veniva detto. Poi alla fine del racconto, con molta calma si alzò, guardò i presenti e immediatamente la sua espressione mutò, da calma e serena a particolarmente contratta e quasi arrabbiata. Sbatté il pugno sul tavolo e guardando Brom gli chiese se lo stava prendendo in giro o cosa. Brom e gli altri si stupirono di questo atteggiamento ma Darren continuò a voce molto alta chiedendo come era possibile che tutto questo fosse accaduto tre giorni fa e loro ora fossero lì a raccontarlo. Tutti si guardarono e capirono che nel racconto avevano omesso la parte del portale che gli aveva permesso di arrivare a Doimoroth in brevissimo tempo. Spiegarono a Darren che il racconto era tutto vero e che purtroppo non potevano informarlo di tutto. Darren prese per buono quello che gli dissero senza fare ulteriori domande, ma se prima sembrava particolarmente interessato all’argomento ora sembrava molto più sospettoso. 

Darren li informò che il famoso M. Asturian non era altro che il reggente dell’impero visto che l’imperatore aveva solo quindici anni e si chiamava Magnus non era però il solo M. Asturian, c’era anche Merton, l’attuale presidente dell’ordine del Dragone e nipote di Magnus. Erano parenti ma non correva buon sangue tra loro due. avrebbero potuto trovare Merton al palazzo Kabal sede ufficiale dell’ordine del Dragone. Groot informò Darren della massiccia transumanza dei troll verso la regione del Galamgon, Darren apprese le informazioni ma disse che non ne sapeva nulla.  

Borg chiese se anche qui c’erano state strane sparizioni di guaritori come era successo da loro e Darren li informò che dopo l’ultimo editto erano rimasti ben pochi guaritori e usufruitori di magia. Dopo la scomparsa di Kabal, avvenuta in circostanze ancora poco chiare e che gettavano una cattiva luce sull’arcimago, c’era stata parecchia inimicizia tra il principato di Mexea e l’impero. Chiesero se queste notizie erano vere o se si trattassero solo voci. Darren raccontò loro che tempo fa Magnus nel periodo in cui si combatterono delle guerre fra orchi, umani ed Elfi, salvò una bimba elfica di nome Stellarmin che era rimasta orfana. La portò via dal campo di battaglia e visto il suo prestigio si offrì di adottare la ragazzina con il benestare degli Elfi. Quando raggiunse la maggiore età, benché Magnus avesse quarant’anni più di lei le chiese di sposarlo, lei si rifiutò ma Magnus non fece nulla e accettò la scelta della ragazza. Però pare che suo nipote Merton si fosse poi anche lui invaghito della ragazza, cosa che Magnus poteva tollerare, da qui le origini del loro attrito.

 Il mattino del giorno 20 Aprile dopo aver dormito alla locanda “A due passi dall’inferno”  andarono a vedere l’editto contro l’uso della magia che era stato emesso di recente e poi affisso pubblicamente. Scoprirono che la magia poteva essere usata solamente all’interno del palazzo imperiale,  era proibita dopo il calar del sole ed era fatto obbligo avvertire di quali capacità si disponesse.. Avendo appreso tutte quelle informazioni ora dovevano solo decidere cosa fare: cercare altre informazioni su Magnus e Merton per comprendere quale fosse l’Asturian in combutta con Cromwell? oppure andare ad esplorare la città dove si stavano dirigendo i troll per capirne di più? Decisero di prendersi il tempo per ragionare su questo dilemma è rimandarono la scelta a dopo il passaggio di consegne di Luke. Prima di usare il portale per tornare a Corwyn fecero le prove sulle principali città conosciute per vedere in quali ci fosse un portale attivo.

                  Traditore o Tradito?

La mattina del 20 Aprile dopo aver letto gli editti riguardanti la magia e aver sperimentato attraverso il portale quali città tra quelle loro conosciute ne possedessero uno, andarono a Corwyn per aspettare il giorno successivo quando sarebbe avvenuto il passaggio di consegne di Luke.

Avendo circa mezza giornata di tempo, Borg decise di passarla tutta a studiare il globo di Knapp e successivamente un capitolo noiosissimo su tutta la storia del globo, dove veniva menzionato per filo e per segno con date e luoghi tutti i passaggi di proprietà. Notò con stupore che al termine del capitolo il capitolo successivo era stato aggiunto il suo stesso nome  come ultima persona a ritrovare il globo. Il passaggio successivo destò l’interesse di Borg visto che cominciava a spiegare a cosa servisse effettivamente l’artefatto. Gli avrebbe permesso di utilizzare un incantesimo di altissimo livello senza il benché minimo sforzo, ma non era ancora chiaro di quale incantesimo fosse e di come  fare per attivarlo.

Groot passò il pomeriggio a controllare le stanze di Cromwell, dedicando particolare attenzione alla corrispondenza e ai vari libreria scrigni.  Trovò diverse  lettere, ma nessuna realmente importante in grado di fornirgli qualche ulteriore indizio, in un piccolo scrigno trovò una bellissima pipa intarsiata, che infilò distrattamente in una tasca con l’intento di esaminarla in seguito. Mentre Groot era indaffarato nelle sue ricerche, sentì salire dalle scale a passo particolarmente svelto una guardia, riconoscendola come tale dallo sferragliare dell’armatura. Si accostò alla porta e la vide chiedere ad un’altro soldato se aveva per caso visto il conte Luke. Si fece vedere e chiese se c’erano problemi. la guardia riconoscendolo e sapendo chi era, gli mostrò ciò che avevano trovato nel punto dove era caduto Cromwell:  una tunica strappata e un libro. Groot consigliò alle guardie di andare a cercare Borg che avrebbe potuto capire se c’era qualcosa di magico nella tunica o nel libro. La guardia trovò Borg intento ad allenarsi con il globo nelle sue stanze, lo informò e gli mostro i due oggetti. Borg preferì che fosse presente anche Groot quindi tornarono nelle stanze di Cromwell dove stava esaminando i documenti. Dapprima Borg esaminò libro e tunica per verificare se fossero magici ma non ebbe riscontri positivi, poi dopo varie discussioni su come poterli esaminare decisero di fare la cosa più semplice: osservarlo visivamente. Guardando la copertina notò un intarsio di una chimera simile a quello del libro che avevano trovato addosso al chierico morto nel santuario di Farrid. Una cosa che notò Groot, fu che il libro era rilegato in maniera diversa da quello che avevano loro. Aprendolo ed esaminandolo, Groot si accorse subito che era leggermente rovinato forse a causa della caduta durante la trasformazione di Cromwell. Intuì anche che era un’edizione più recente visto che era scritto in elfico moderno e non in elfico antico. Avendo tutti e due i libri Groot decise di fare la sinossi ma siccome ci sarebbe voluto molto tempo Borg propose di andare a cercare Luke che forse aveva un qualche incantesimo per velocizzare il procedimento. Luke infatti lanciò un incantesimo per accelerarne la lettura. Visto che il confronto tra i due libri avrebbe portato via a Groot qualche ora, Luke decise di andare a chiedere a Rommel a quanto ammontavano le forze militari della sua contea. Rommel lo informò che nel giro di una settimana poteva disporre di 200 Cavalieri, 200 Arcieri e 600 Fanti. Lo informò anche che nel giro di un mese avrebbe potuto quintuplicare tutte le truppe raggiungendo la massima coscrizione possibile per la sua contea. In più lo informò della presenza di tre squadre da dieci di guardie speciali che erano la guardia personale di suo padre Fender. Una di esse era un gruppo tattico, mentre le altre erano truppe da assalto. 

Alla sera del 20 Aprile arrivarono la stragrande maggioranza dei feudatari invitati per il passaggio di consegna, che sarebbe avvenuta in mattinata inoltrata del giorno 21 Aprile. Durante la celebrazione venne consegnato a Luke l’anello con il simbolo di Corwyn e Dania insieme alla corona di ferro e venne issato lo stendardo con lo stemma dei due feudi. Ci fu una sfilata aperta da tre o quattro feudatari di rango superiore, dietro i quali poi vennero tutti quelli di rango inferiore a quello di Luke. Finita tutta l’incoronazione Luke salì e si affacciò alla balconata della facciata principale dell’Alkazar dove il popolo attendeva la sua uscita e non appena lo videro ci fu un boato di acclamazione e esultazione per l’avvenuta incoronazione. Finiti gli ultimi saluti al popolo, Luke si ritirò e venne avvicinato dai cugini Gellibrand e da altri feudatari, i quali si complimentarono per l’investitura, ma che espressero anche la loro preoccupazione circa quello che stava succedendo al sud con lo sciamare dei Troll. I vassalli  richiedevano al più presto di organizzare un consiglio per esaminare tutta la situazione, Luke decise di accontentarli e convocò il consiglio nel tardo pomeriggio.

Nel frattempo Groot era intento nella lettura dei due libri. arrivò ad un punto dove si parlava dell’incrocio di animali con demoni. La cosa che gli saltò all’occhio Groot fu che in tutti e due i libri era presente una formula che sarebbe servita per compiere questo incrocio, ma nel libro più moderno la formula era scritta in modo differente. L’ipotesi alla quale arrivò Groot fu che il fatto di possedere la versione più recente del testo, forse viziata da un errore di traduzione, avesse comportato per Cromwell il fallimento dell’empio rituale.

Venuto il primo pomeriggio e finite tutte le celebrazioni Luke indisse il consiglio di guerra e suggerì non appena ci sarebbero state le prime truppe disponibili di cercare al più presto di migliorarne la qualità di combattimento. soprattutto volle migliorare la qualità degli arcieri aumentandone la gittata dotandoli archi lunghi mentre per  la fanteria richiese una specializzazione nell’uso della picca, al fine di contrastare l’eventuale cavalleria avversaria. Un feudatario vicino propose di provare a creare qualche avamposto anche piccolo per riuscire a convogliare i gruppi di troll in unica direzione per far si che non passassero per le cittadine principali. Luke affidò il compito di gestire eventuali fortificazioni al sud ai cugini Gellibrand, poiché conoscevano meglio la zona. 

Durante il consiglio Groot informò tutti i partecipanti che c’erano due grosse tribù di troll e una era governata da una regina mezzo umana e mezzo troll, mentre l’altra era governata da un troll mostruoso con due teste. Secondo le conoscenze di Groot, che in origine apparteneva alla tribù governata dalla regina, le forze offensive di costei ammontavano a circa mille troll, mentre l’altra tribù poteva contare meno unità ma probabilmente  più forti. Finito il consiglio tutti si allontanarono con le proprie direttive. Il gruppo si appartò per decidere che cosa era meglio fare. 

Brom era intenzionato a condividere le informazioni del portale con Darren Darnawai ma gli altri del gruppo non erano convinti. Groot era intenzionato a scoprire cosa stava accadendo nel Golamgon ma sarebbe stato un viaggio troppo impegnativo a meno che non avessero trovato un portale nei paraggi, cosa che ancora non gli era riuscita, restava poi da dipanare il garbuglio costituito dal presunto complotto ordito tra Cromwell e uno dei due Asturian. 

Siccome nessuno si sbilanciava sul da farsi, decisero intanto di andare il giorno 22 aprile al monastero e chiedere all’insegnante venuto da Doimoroth, di nome Procopius Ollo, se avessero potuto prendere in prestito una delle sue gemme con dentro una creatura. Un po’ scettico egli acconsentì è venuto a sapere che si stavano recando a Doimoroth decise di accompagnarli. Tuttavia siccome il gruppo avrebbe preso il portale per fare prima e non volendolo informare della sua esistenza, gli dissero che sarebbero partiti  due giorni dopo, cosicché avrebbero potuto partire indisturbati. Prima di congedarsi da Procopius Ollo lui li informò che la confraternita del dragone era dedita alla ricerca, allo studio, e ogni cosa che potesse essere studiata ed esaminata. Scoprirono anche che fu Asturian Magnus assieme a Kabul a fondare la confraternita, ma negli ultimi tempi Magnus si era allontanato perché nei corridoi cominciavano a circolare voci che la confraternita stesse passando  dalla conoscenza alla ricerca di un potere sconosciuto. Dopo la scomparsa di Kabal, fu  Merton  Asturian a prendere il suo posto ed era  tuttora il direttore della confraternita. Prima di mezzogiorno si diressero al villaggio di Corno Rotto dove era situato il portale, in modo tale che per mezzogiorno sarebbero potuti recarsi alla taverna Ad un passo dall’inferno. 

Quando arrivarono a Doimoroth, essendo una giornata estremamente luminosa poterono notare lo stile architettonico diverso dei luoghi che avevano precedentemente visitato, notandone la foggia spiccatamente più orientali. Passando per la città e vedendola così luminosa, fu ancora più forte il contrasto tra la zona definita più ricca e le zone più degradate dove era la taverna. Pranzarono e subito dopo si fecero indicare dove potevano trovare Palazzo Kabal. 

Attraversando la parte più ricca della città, raggiunsero una piazza dove vi era un colonnato con una pavimentazione molto elaborata e c’era un grande via vai di gente. Arrivarono davanti al Palazzo e chiesero alla guardia all’ingresso di poter entrare, ma la guardia chiese loro l’autorizzazione per visitare la biblioteca che purtroppo non avevano. Si informarono e scoprirono che dovevano andarla a richiedere al governatore, quindi si fecero spiegare dov’era e si avviarono al suo palazzo. Durante il tragitto passarono a fianco di un grande portone finemente lavorato  e osservando bene capirono che era il portone del palazzo imperiale. A fianco notarono altre due porte più piccole con un discreto flusso di persone. Attaccato al palazzo imperiale c’era quello del governatore e lo riconobbero anche dalla folla che era in fila per poter entrare. Decisero di aspettare e si misero in fila. mentre aspettavamo notarono un discreto viavai di persone e operai che trasportavano attrezzi vari e materiali all’interno del palazzo imperiale. Chiedendo a uno che era in coda scoprirono che stavano preparando il “Traggart”, la festa annuale della chiesa imperiale che si sarebbe tenuta il 29 Aprile. L’evento  consisteva in grandi festeggiamenti e nel sacrificio rituale di un condannato a morte del quale ancora non si conosceva l’identità, ma si sarebbe saputo a breve. Finalmente la coda cominciò ad accorciarsi e riuscirono ad entrare nella stanza dove li avrebbero ricevuti. Il governatore era un tipetto piuttosto piccolo seduto ad una grossa scrivania, dietro di lui c’erano delle persone che evidentemente aspettavano degli ordini mentre lui scriveva su un grosso registro. Quando fu il loro turno, fu Groot a parlare per la sua quasi assenza di accento straniero e si presentò come Groot Solo, studioso naturalistico proveniente da Dania e fece passare il resto del gruppo come suoi collaboratori. Il governatore senza nemmeno alzare la testa annuì e chiese il pagamento di quindici monete di rame e consegno loro il permesso per poter visitare la biblioteca di Palazzo Kabal per una settimana. Tornarono dalla guardia del Palazzo Kabal e gli mostrarono il permesso cosicché poterono entrare. 

Notarono appena entrati un’enorme salone con varie porte sui lati, qualche persona che girava, e in fondo al salone un enorme portone che dava su un’altra stanza. Mentre Groot si concentrava sul trovare degli argomenti che potessero fare al caso loro, Brom osservava le persone che giravano per capirne il ceto sociale, osservava se erano armati e di che razza fossero. Osservando in giro finalmente trovarono la targa che indicava dove fosse la biblioteca. Al di là del portone cominciarono a sentire un vociare un po’ più forte e animato. Brom seguito dagli altri andò a vedere. Il luogo da dove venivano le voci era forse una stanza di rappresentanza, visto che l’arredo e le sedie ne davano l’aspetto. Al suo interno c’erano solamene due persone. quello che brontolava animatamente, era un signore sulla quarantina abbastanza alto e con una folta chioma. Si stava lamentando in generale rivolgendosi a un un tipo piccoletto con gli occhialini, che era indaffarato a movimentare scartoffie e libri vari. Si misero ad ascoltare facendo finta di parlare tra di loro. Il tipo vestito di una tunica abbastanza sfarzosa, benché fosse agitato mostrava comunque la sua personalità distinta. Si lamentava soprattutto dei lavori e di come stavano gestendo il “Traggart”. Mentre si prolungava nella sua giaculatoria, improvvisamente si girò verso il gruppo e avvicinandosi chiese loro se avessero bisogno. Subito Groot intervenì elogiando la biblioteca e spiegando che era la prima volta che erano lì e quindi un po’ sperduti. Il tipo lo interruppe con un gesto della mano perché proprio in quel momento il piccoletto con gli occhiali gli chiese dove doveva mettere alcune carte. lui gli indicò uno scaffale e Groot mentalmente ne prese nota, poi si rigirò verso il gruppo. Al sentire gli apprezzamenti di Groot si fece più serio e con fare molto più pacato e professionale indicò loro dove dovevano andare per eseguire le loro ricerche.  Groot lo salutò e chiedendogli con chi aveva avuto il piacere di parlare scoprì che era proprio Lord Merton Asturian. Poco prima di lasciarli andare, Merton elogiò il vino e altre cose caratteristiche di Corwyn, ma ricordò che la città era  soprattutto  famosa per aver ospitato i grandi eroi:Fender McLain, Ash R. F., Dalamar, JotaroKujo, e non per ultimo Kabal, il cui nome era però pronunciato solamente a bassa voce nella capitale dopo le ultime scoperte. Al sentire nominare Kabal, l’aiutante di Merton si fermò per un momento e poi comincio quasi a girare come una trottola nell’andare a riporre i documenti che gli erano stati consegnati e proprio quando stava per riporli gli caddero di mano. Si scusò con tutti e si mise a raccoglierli immediatamente, ma Groot si accorse che comunque mentre li raccoglieva l’ometto prestava molta attenzione ai loro discorsi. 

Dopo che si furono allontanati, aspettarono un po’ e poi andarono all’interno della biblioteca a vedere che tipo di documenti stava mettendo via l’aiutante e videro che erano principalmente dispacci riguardanti gilde e corporazioni. Mentre perlustravano l’ambiente, Luke cercò di percepire la presenza di libri magici e poté notare alcuni libri riguardanti le cure che mai avrebbe pensato di poter trovare ancora.

Mentre si guardavano in giro, intravidero l’aiutante di Merton arrivare nella loro direzione, ma appena li vide, cambiò immediatamente zona della libreria come se fosse spaventato da loro. Al vedere questa reazione Groot lo chiamò e lui in maniera affabile torno in dietro e si mise a parlare con lui e gli spiegò che era il segretario di Lord Asturian e che non poteva aiutarli indicandogli la sezione che stessero cercando. Groot si scusò e lo lascio andare ai suoi lavori. 

Mentre Groot cercava informazioni nella sezione dedicata agli animali in generale, notò che il segretario ogni tanto quando passava con vari documenti e scartoffie si soffermava a guardarlo e poi tornava sui suoi passi, sembrava quasi indeciso, combattuto. Quando Groot incrociò ancora gli, occhi del segretario, rimase a fissarlo e questi abbassò immediatamente lo sguardo. Lo fece per un paio di volte nella speranza che potesse smuovere qualcosa ma ottenne la cosa opposta, cioè il piccoletto si girò e andò a fare altro. 

Brom nel frattempo andò assieme a Luke  a cercare il bibliotecario e si fecero indicare qualche testo che potesse spiegare come fosse possibile imprigionare una persona o la sua anima in un cristallo. Il bibliotecario spiegò che era principalmente un libro di leggende, però era l’unico che parlava proprio di quel argomento. 

Ad un certo punto Groot si sentì tirare la tunica e guardando vide il segretario che con fare curioso gli chiese se avevano conosciuto Kabal di persona. Groot disse che non era così, ma avendo vissuto a Corwyn ne aveva abbondantemente sentito parlare. Il segretario annuì e abbassò la testa con fare molto deluso. Continuando Groot chiese cosa ne pensava delle dicerie che circolavano riguardanti il tradimento di Kabal e vedendo la tristezza del segretario cerco di sminuirle, ma il piccoletto lo gelò con la frase che lui era certo che non fosse un traditore. Parlarono un po’ per poi  lasciarsi, ma non prima che Groot scoprisse che il segretario si chiamava Snook Wesson e che era stato alle dipendenze di Kabal fino alla sua scomparsa. Cosa più importante gli rivelò che lo studio dell’Arcimago era rimasto così come lo aveva lasciato. 

Saputo questo Brom disse che poteva essere una buona occasione quella di visitare lo studio e  Snook sentendo questo mentre si stava allontanando, tornò indietro e con fare molto lusinghiero e quasi fanatico propose al gruppo di vedere lo studio di Kabal. Si raccomandó di non dirlo a nessuno e li portò davanti ad una porta, estrasse la chiave che aveva sempre con se ed aprì. Lo studio era piccolo ma pieno di scaffali e libri anche sparsi sulla scrivania. Descrivendo la stanza, a Snooke vennero quasi il magone e le lacrime agli occhi, ma mentre stava spiegando che sulla scrivania c’erano gli ultimi libri che Kabal stava studiando, notò e fece notare al gruppo che in cima alla pila c’era qualcosa di strano, mancava un libro. La cosa era resa evidente dal fatto che la polvere non era presente uniformemente sull’ultimo libro in cima alla pila. Provando a ricordare quale libro fosse quello scomparso, si ricordo che sopra c’era stampata una chimera. Mentre spiegava questo Luke osservò che sopra lo scranno era appeso un fantastico arazzo che raffigurava tutto il continente, ma la cosa che lo colpì fu che oltre alle città c’erano dei circolini Rossi che stavano ad indicare qualcos’altro e forse potevano essere i portali dì Kabal. Non potendo portaselo via, Luke cercò di vedere se vicino al Golamgon c’era un possibile portale e ne vide uno in corrispondenza di Seifar. Osservando attentamente Borg si accorse che sempre sulla scrivania c’erano alcuni fogli e sull’ultimo si poteva intravedere qualcosa. Brom lo fece notare a Snook che con fare molto imbarazzato prese il foglio e disse che non c’era niente da vedere e che quei fogli si potevano anche buttare. Groot con il suo savoir-faire riuscì a convincerlo a mantenere tutto come il signor Kabal aveva lasciato. Snook acconsenti e chiese cortesemente al gruppo di uscire poiché ormai si faceva tardi. Brom provò a intascarsi il foglio prima di uscire ma non ci riuscì visto che Snook era attento. Chiuse la porta, salutò il gruppo e tornò ai suoi lavori. Si misero in un angolo a decidere il da farsi. Brom voleva entrare scassinando la porta oppure corrompere Snook con la lettera di Dalamar dove spiegava quello che era successo quando Kabal e gli altri eroi erano scomparsi. Anche Groot la voleva usare per convincerlo a farli accedere liberamente allo studio, anche se era restio a rivelare quelle informazioni. Mentre discutevano un po’ in sordina, cominciarono a sentire dei passi pesanti e veloci nel salone principale che poco dopo sparirono. Borg incuriosito andò a vedere e vide una guardia uscire da una porta laterale del salone. Il militare non curante dell’ambiente in cui si trovava,  avendo l’armatura produceva un rumore più pesante mentre camminava. Pochi istanti dopo che la guardia fu uscita, cominciò a sentire delle imprecazioni quasi urlate provenire da una stanza lì vicino e indubbiamente era la voce di Lord Merton. Si avvicinarono alla stanza e videro il Lord particolarmente arrabbiato e dalle sua imprecazioni riuscirono a capire che la corte imperiale gli doveva aver dato un ordine al quale lui non voleva obbedire. Continuo ad urlare, affermando  che non era possibile fare una cosa del genere poiché “avevano un valore inestimabile”. Durante gli improperi rivolti alla corte in generale, si sbilanciò nei confronti dell’imperatore chiamandolo bamboccio. Dopo essersi un po’ calmato, lasciò la stanza per andare a fare altro. Il gruppo si avvicinò a Snook e gli chiesero cosa mai avesse potuto sconvolgere così tanto Lord Merton e lui rispose che alla biblioteca avevano cose che all’impero davano fastidio, quindi dovevano sbarazzarsene. Se ne andò dicendo che doveva vedere se Lord Merton aveva ordini per lui. Dopo una decina di minuti tornò e guardando quante cose doveva sistemare sbuffò sconsolato. 

Groot vedendolo gli si avvicinò per spiegargli che dopo essersi consultato con i compagni aveva deciso di rivelagli alcune cose. Non poteva non ammirare la dedizione nel suo lavoro e la quasi venerazione nei confronti di Kabal, perciò ammise che non era stato del tutto sincero con lui e che aveva altre informazioni. Brom gli parlò del documento che aveva scritto Dalamar sui fatti avvenuti nel deserto quando gli eroi sparirono. Gli lasciarono il dubbio sulla veridicità del documento ed egli eccitato per la scoperta propose subito una perizia calligrafica, portandoli in un’ala della biblioteca dove erano riposti vari documenti originali scritti dagli eroi. Prese un documento e si diressero tutti nello studio di Kabal. Snook cominciò a leggere e affermò che era originale, e arrivato circa a metà del racconto delle lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso e Brom pensò che fu il momento giusto per trafugare il foglio che interessava loro.

Quando Snook ebbe Finito di leggere, si girò verso il gruppo, si alzò dalla sedia e andò ad aprire una piccolissima porticina segreta  nascosta dietro una libreria.  estrasse una lettera piegata e la mostrò al gruppo dicendo che quella era l’ultima lettere che Kabal gli aveva lasciato e diceva così: “Caro Snook, ho scoperto che qualcuno sta cercando di pervertire la natura dell’Ordine del Dragone d’oro, per trasformare la ricerca di conoscenza in ricerca di potere per suoi scopi nascosti, o forse per qualche altro folle scopo.. Penso di sapere chi sia il capo dei traditori. Nei prossimi giorni andiamo a combattere uno dei confratelli corrotti, giù nel deserto. Mi occuperò della serpe al mio ritorno. Nel frattempo, ti chiedo di fermare …”.

Alla luce di questa lettera il mistero si infittiva sempre di più quindi dovevano assolutamente riuscire a capire chi era la serpe nominata nella lettera. 

                        Golamgon

Avendo passato tutto il pomeriggio del 22 Aprile alla biblioteca di Kabal e visto che oramai si faceva tardi decisero di tornare alla taverna “A due passi dall’inferno” per cenare e dormire. 

Dopo cena Brom fermò Darren e gli chiese se aveva tempo per parlare con lui. Gli disse di aspettarlo per bere una birra insieme più tardi. Quando furono seduti con la birra in mano, Brom fece una proposta a Darren  riguardo questo ordine di cavalieri dediti alla caccia dei demoni e che possedevano queste straordinarie armi. La sua idea era di rendere il gruppo un po’  più organizzato oltre che di prevedere un giuramento di fedeltà che permettesse di mantenere sicure le informazioni che giravano all’interno della congregazione. Darren parve perplesso all’idea, la maggior parte di quelle persone erano teste calde che difficilmente avrebbero accettato delle regole, cosa che tra l’altro anche a lui non andava molto a genio. Per convincerlo Brom prese un fruscello e lo spezzò in due pezzi, poi li unì  e provò di nuovo a spezzarli: ci riuscì ma con più fatica. Proseguì in questo modo aumentando via via i pezzi, arrivando al punto che non fu in grado di spezzarne più. Con quel gesto cercò di far capire che l’unione fa la forza e Darren a quel punto disse che ci avrebbe pensato. 

Nella calma della serata Groot fece analizzare a Borg la pipa che aveva trovato. dopo vari tentativi riuscì a capire che essa ad ogni fumata permetteva di usare alcune volte degli incantesimi appartenenti a una lista mentalistica dedita alla conoscenza oltre che a garantire miglioramenti della lettura e dell’apprendimento delle lingue.  

Passata la notte, il giorno 23 decisero di dirigersi con il portale a Seifar, un paesino vicino a Huzar, la capitale del Golamgon, dove dovevano esserci gli scavi della città dei troll. Come solita routine pronunciarono tre volte il nome Seifar e vennero trasportati a destinazione. Questa volta si trovarono circondati da mura un po’ diroccate, cosparse di erbacce e rovi. Usciti videro che era un rudere situato in una zona collinosa. Brom aprì le sue ali candide da angelo e si librò in aria per cercare di vedere qualcosa. Brom vide che erano su una collina protetta da un folta boscaglia e in lontananza poté scorgere del fumo proveniente sicuramente da un abitato e vide anche una piccola striscia che sembrava la strada. Scesero dal colle e presero la strada che li portò a Seifar, un piccolissimo abitato di cinque case e poche altre piccole abitazioni sparse in lontananza. Arrivati in città, Groot chiese informazioni ad un colono che gli indicò la strada per raggiungere Huzar e le rovine. Arrivati quasi alla città di Huzar poterono già notare gli scavi che erano attaccati alle mura. Videro molti coloni al lavoro e  molte donne che facevano avanti e indietro. C’era anche molta presenza di militari e si trattava sia di guardie del posto che di soldati imperiali. Mentre guardavano, alcune guardie gli si avvicinarono e molto gentilmente chiesero al gruppo se avessero bisogno, loro risposero che erano solo incuriositi ed erano diretti in città. Una cosa che notarono fu che non molto distante dagli scavi c’era una piccola collinetta e poteva quasi sembrare che la città continuasse sotto di essa. Decisero di andare a vedere se potevano trovare qualcosa di interessante e quando arrivarono in cima videro uno spettacolare e grande lago che non avrebbero notato stando ai piedi della collina. Non appena Borg raggiunse la cima della collina avvertì un brivido sgradevole lungo la schiena. Non si spiegava il motivo, ma in qualche modo quel posto lo metteva a disagio 

Dopo un paio d’ore di osservazione del lago e degli scavi, dalla collina notarono che un drappello di guardie si stava avvicinando e quando furono vicini le guardie spiegarono che visto la delicatezza dei lavori la zona era presidiata. non era vietato stare sulla collina ma era preferibile che nessuno girasse nei pressi delle rovine, pertanto le guardie invitarono il gruppo a dirigersi in città per sbrigare le faccende per cui erano venuti e gli consigliarono la locanda Il Cardo Felice. Mentre andavano in città Luke si fermò con una guardia e gli parlò di alcuni avvistamenti di troll. Subito la guardia si allarmò pensando che fossero molto vicini, poi capì che anche Luke stava parlando della zona sud e quindi spiegò che stavano cercando di tenerli a bada come meglio potevano. 

Arrivarono in locanda a mezzogiorno del 23 Aprile, pranzarono e come di consuetudine Brom cercò di attaccar bottone con la cameriera, ma questa sembrava molto navigata e non accettò le sue avance. Mentre stavano pranzando in locanda, entrò un gruppo di guardie che, guardandosi intorno e riconoscendoli come forestieri, gli si avvicinarono per porre alcune domande di circostanza. Brom spiegò che stavano cercando lavoro e che sarebbero passati da un capo cantiere domani o nel pomeriggio per vedere se avevano bisogno. Vennero avvertiti che alle diciannove iniziava il coprifuoco e quindi nessuno poteva uscire. Finito di pranzare decisero di fare un giro per la città per vedere come era organizzata, e poterono notare che era una città molto attiva e fiorente. Fecero qualche domanda a qualche mercante e scoprirono che il ducato di Huzar era governato da una duchessa di nome Anitiel. La nobildonna era sulla quarantina e a detta di molti era una con il “pelo sullo stomaco” perché aveva un certo carattere, soprattutto da quando era diventata vedova circa una decina di anni fa ed aveva dovuto accollarsi tutto il peso del ducato. In questo momento la duchessa non si trovava in città, essendosi recata a Doimoroth per cercare di ottenere aiuti visto quello che stava succedendo a sud con i troll. Tuttavia i cittadini riponevano poche speranze su un esito favorevole del suo viaggio: purtroppo si sapeva da tempo che non correva buon sangue tra lei e l’imperatore, che quindi molto difficilmente avrebbe accolto le richieste di Lady Anitiel. Ad ogni modo in sua assenza la città aveva inasprito le limitazioni alla popolazione, inserendo tutte queste regole come il coprifuoco. 

Girando per la città e cercando di decidere cosa fare videro due cavalieri del Golamgon che indossavano la loro tipica tenuta: un’armatura di piastre completa che ne copriva anche il volto e le gambe. 

Passarono anche per il cimitero perché Borg aveva avuto l’idea di evocare uno spirito per chiedergli di trovare un’entrata secondaria per gli scavi. Tuttavia scartarono l’idea, perché il cimitero era interno alla città e avrebbero dovuto andarci sotto sera con il coprifuoco e con buona probabilità di essere scoperti. 

Uscirono dunque dalla città e andarono nuovamente alla collina, ma rimanendo sul lato del lago per non essere visti e attesero la sera. Mentre aspettavano esaminarono un po’ il lago e intuirono che esso poteva avere un’alimentazione sotterranea ma non capirono altro. 

Giunta la sera, cominciarono ad osservare i movimenti all’interno degli scavi. come era ovvio i lavori erano fermi, ma c’erano molte guardie che presidiavano e controllavano. 

Decisero di diventare invisibili grazie alla magia di Borg e sfruttarono il volo di Luke per non lasciare orme. Tenendosi per mano visto che non riuscivano a vedersi l’uno con l’altro, entrarono dentro agli scavi. Notarono queste enormi mura che erano state portate alla luce e distinsero qualche edificio, ma tutti erano vuoti e non vi era nulla di interessante. Provarono a cercare eventuali passaggi segreti, Luke tastò le pareti e i muri ma non riuscì a trovare nulla. Anche Groot provò, ma non appena toccò le pareti della città, comincio a sentire un suono flautato che veniva sia da lontano che da vicino e la vibrazione che lo colpì gli fece capire che questa era la sua terra. Tutto questo lo scosse così tanto che non riuscì a mantenere la calma e questo richiamo primordiale lo portò alle sue sembianze da troll. Sfortunatamente tutto questo annullò l’incantesimo di invisibilità!

Per fortuna Groot era completamente coperto dalle mura, benché la sua forma di troll fosse molto alta. La sua trasformazione aveva comunque prodotto qualche rumore, visto che cominciarono a sentire il vociare delle guardie che si erano messe in allerta. Brom, sospettando che i soldati potessero venire nella loro direzione, prese un sasso e lo scagliò il più lontano possibile per distrarre gli uomini che li stavano cercando.  per fortuna riuscì ad ottenere l’effetto voluto, ma purtroppo questa azione annullò l’incantesimo di invisibilità, quindi ora anche lui era visibile. Entrarono dentro un edificio per poter essere il più riparati possibile. Borg rese nuovamente invisibili sia Groot che Brom e provarono a proseguire nell’esplorazione, ma non ottennero nulla di interessante. Aspettarono qualche minuto per vedere se la situazione si tranquillizzava, ma invece sentirono ordini dati alle guardie di andare giù negli scavi a perlustrare.  Decisero quindi di abbandonare in fretta la zona e si allontanarono volando invisibili. Tornarono alla collina sul versante del lago per decidere il da farsi. 

Visto che la cima della collina aveva dato una brutta sensazione a Borg, vollero provare a scavare magicamente per vedere se potevano raggiungere o trovare qualcosa. Avvalendosi di un incantesimo, Luke scavò in profondità sul lato della collina verso il lago, perché farlo proprio sulla cima li avrebbe resi troppi visibili. I suoi sforzi non giunsero  a nulla: trovò solo nuda terra. Per evitare che un’eventuale ronda in futuro potesse vedere che qualcuno aveva provato a scavare, Luke fece crollare una piccola porzione del cunicolo che aveva fatto per far credere che si fosse trattato semplice smottamento della terra. 

Decisero di passare la notte al portale a Seifar e prima di addormentarsi Brom piazzò qualche trappola preventiva per proteggerli durante la notte. 

Groot durante il suo turno di guardia finì di leggere e studiare i libri della chimera, ora li conosceva così bene che avrebbe potuto fare il rituale lui stesso. 

La mattina del giorno 24 Aprile con il portale tornarono a Corwyn e come prima cosa passarono al monastero per dire a Procopius che non sarebbero più partiti per Doimoroth a causa della confusione che stavano creando i troll. La cosa preoccupò un po’ Procopius che decise di partire comunque per  Doimoroth perché voleva tornare alla sua casa e ai suoi studi. Lasciò la pietra con dentro JotaroKujo ai Jotariani al monastero e lasciò al gruppo la pietra che gli aveva prestato con dentro l’animaletto. 

Verso metà mattina del 24 tornarono all’Alkazar e subito Rommel volle far leggere la lettera che sarebbe stata inviata all’imperatore per spiegare tutto quello che era successo. Decisero di omettere alcune cose che avrebbero potuto creare dubbi e provarono invece a inserire qualche dettaglio studiato ad arte per suscitare una reazione negli eventuali complici di Cromwell insediati nella capitale. In particolare fecero scrivere sul documento che fosse stato ritrovato un libro con una chimera raffigurata sulla copertina e che al momento un guaritore lo stava studiando. Decise tutte queste cose venne inviata a Doimoroth intorno a mezzogiorno con il piccione che ci avrebbe messo circa due giorni. Per vedere eventuali reazioni si sarebbero trasportati poi a Doimoroth nella mattinata del 26 Aprile. 

Luke intanto si informò da Rommel riguardo la situazione dell’arruolamento di nuove truppe e del rafforzamento delle zone più critiche. Si informò anche circa le condizioni della fortezza nella gola di Bhoan e su come la si poteva rafforzare. 

Mentre Groot stava rileggendo tutta la corrispondenza di Cromwell,  trovò una lettera che destò il suo interesse perché proveniva sempre da M. Asturian e diceva:”L’olio dell’abominio è quasi pronto e sta per essere recapitato, tienimi informato”proseguendo poi con cose di poca importanza. 

Nel parlare sulle cose da fare emerse l’idea di favorire l’amicizia tra la contea di Corwyn e la duchessa Anitiel. Visto il probabile rifiuto di inviare aiuti militari da parte dell’imperatore, poteva essere una buona mossa presentarsi a lei come emissari del nuovo conte ed esprimere solidarietà tra i due feudi  a causa della comune minaccia rappresentata dai troll. Questo approccio diplomatico avrebbe potuto portare ad un mutuo aiuto e ci si sarebbe potuti spingere fino a proporre un unione coniugale tra i due governanti… o no. 

                        Il Potere Logora…

Intorno alle 23,30 del 26 Aprile, tornarono alla locanda “A due Passi dall’Inferno” per riposarsi. Quindi la mattina del 27 Aprile Groot comincio di buonora a studiare le pergamene che avevano trovato. Borg colse anche lui l’occasione di riprendere i suoi studi del globo di knapp e Luke e Brom discussero su quando tornare a Corwyn per gestire i problemi militari che si stavano muovendo nel territorio, in più Brom cercò di convincere nuovamente Darren per farsi dare i nomi dei “cavalieri bianchi” per creare un ordine organizzato. 

Groot si mise in disparte per avere la massima concentrazione e sistemando le pergamene è nel frontespizio trovò il nome dell’autore: un certo Almag Sutorius. Continuando a sistemarle arrivò alla parte che conosceva meglio e che gli interessava di più, quella della combinazione con i demoni. Era molto più discorsiva e di facile apprendimento ma tutto ciò lo portò a capire una cosa che lo lascio letteralmente senza parole. La versione che lui ora stava leggendo era praticamente uguale a quella del libro di Cromwell. Quindi tutte le ipotesi che Cromwell fosse diventato il mostro incontrollato che avevano ucciso perché aveva usato una versione del rituale sbagliato non erano giuste. L’altra cosa che lo fece riflettere è che lo stesso autore diceva di aver provato lui stesso i rituali essendo un grande studioso e ricercatore ma a quanto pareva  nessuno del gruppo notò questa particolarità. 

Dopo aver discusso per metà mattinata di quello che Groot aveva scoperto, verso le 11,00 prima di andare in piazza chiesero delle informazioni all’oste sul Traggart e questi spiegò loro che la persona che sarebbe stata sacrificata in maniera rituale alla festa, era un tale che si era macchiato di un crimine molto grave, quello di aver massacrato una intera famiglia in maniera efferata e senza un motivo apparente. Pareva anche che non fosse da solo ma erano riusciti a catturare solamente lui. Fino al giorno del Traggart sarebbe stato tenuto nelle prigioni sorvegliato, poi lo avrebbero  fatto uscire e condotto in una processione per la via principale della città, nella quale sarebbe stato vestito solo di una tunica blu scura e la gente lo avrebbe insultato e gli lannciandogli sassi addosso.  Sarebbe stato condotto condotto alla piazza tonda e qui l’oste si soffermò sullo spiegare che Doimoroth in lingua antica significava il grande anello perché era una città rotonda situata su una zona particolarmente pianeggiante. Tuttavia vicino alla parte opposta da dove normalmente loro entravano c’era un’altura e li passava il fiume chiamato Eivril, quindi le mura posteriori della città davano sulla cascata e da lì sarebbe stata creata un’impalcatura molto alta dove veniva fatto salire il sacrificato che per l’occasione era chiamato Traggart. un boia scelto per il rituale, con un pugnale sacrificale gli avervelo squarciato il petto ed estratto il cuore che sarebbe stato mostrato alla popolazione e poi il corpo esanime verrebbe lasciato cadere nella cascata. 

Dopo queste informazioni si diressero infine verso la biblioteca, e siccome si passava vicino al palazzo imperiale, Brom decise di fare una visita a Stellarmin ma purtroppo in quel momento non lo poteva ricevere, quindi si diresse assieme agli altri alla biblioteca. 

Appena arrivati Snook li salutò e si vedeva visibilmente che era ancora emozionato per l’avventura della sera prima. Luke si informò immediatamente su quali importanti libri di magia sarebbero andati persi con la purificazione magica che voleva fare Magnus. Snook gli spiegò che qui c’erano libri molto antichi e che prima degli editti c’era un’accademia attualmente ancora attiva, ma le discipline magiche non venivano più insegnate. Quindi chi stava studiando la magia o aveva cambiato completamente genere di studi o se ne era andato. Borg si informò se Snook conoscesse l’olio dell’abominio ma disse che non lo aveva mai sentito. 

Snook vedendo che Luke era cosi interessato alla magia e ai libri magici, comincio anche lui a dire che forse era un bene che l’imperatore avesse fatto la scelta di ridurre così drasticamente l’uso della magia. Continuò dicendo che senza di essa gli uomini avrebbero  avuto più timore di scontrarsi tra di loro. Poi ricordò quel che Magnus aveva fatto tempo addietro, circa un anno fa durante un bellissimo discorso alla corte, aveva sostenuto che gli uomini privi della magia non si sarebbero più scontrati per paura delle conseguenze. A sentire ciò Brom imprecò e gli disse che era una grossissima cavolata. Snook continuò dicendo che con le cure magiche attuali nessuno aveva più paura di andare in battaglia e forse gli uomini in alternativa ad essa condividerebbero le risorse senza combattere. Anche Borg gli disse che stava dicendo un mucchio di scemenze ma Snook pareva molto convinto. Groot nel frattempo trovò una biografia dei grandi condottieri orchi degli ultimi cinquecento anni. Comincio a leggerla e effettivamente tra i principali c’era anche Bozeud. c’era scritto quando era nato, le battaglie a cui aveva partecipato, veniva raccontato che alcune sue imprese avevano anche avuto un certo peso sugli orchi e sul loro organico. Una cosa interessante era che aveva partecipato ad una battaglia nei pressi di Huzar e questo era l’unica che effettivamente  poteva interessarsi, per il resto erano racconti su battaglie lontane e non c’era nulla che potesse scatenare nuovamente la trasformazione in troll. Brom chiese a Snook se per caso Merton avesse mandato anche lui un contingente di truppe alla città di Huzar nella zona degli scavi e la risposta fu affermativa. Portò loro anche la documentazione relativa agli ordini di mandare le truppe a Huzar per una questione di sicurezza aggiuntiva perché anche la chiesa di Doimoroth voleva che dalle rovine non venisse  trafugato nulla. Disse loro anche che Merton in gioventù aveva studiato l’arte curativa clericale, ma poi si era spostato sulla versione storica e meno magica di ciò che era accaduto negli anni. Poi continuò dicendo che invece Magnusera un grande arcimago che però aveva lasciato le arti magiche in linea con i suoi nuovi principi circa l’uso della magia.. Snook durante la conversazione si scusò perché doveva andare a ricevere la delegazione del dragone d’oro. Il gruppo decise di andare a vedere chi erano le persone che facevano parte di questa delegazione. Arrivarono nella stanza principale dove c’era un discreto viavai di gente e poterono notare anche delle guardie vestite in modo diverso, probabilmente appartenevano a qualcuno della delegazione. Dal loro abbigliamento la delegazione era un insieme di persone che potevano aver o aver avuto a che fare con la magia. Erano circa una dozzina di persone che parlottavano tra di loro. Brom chiese a Snook qualche nome e lui cominciò ad elencare nomi e rispettivi provenienze. Brom non ne conosceva nessuno però li non c’erano tutti: mancava  Merton che si sarebbe unito in un secondo momento e mancava un certo Ghirgan e secondo Snook era molto strano perché abitava ad un’ora da Doimoroth e normalmente era puntualissimo. Sotto richiesta del gruppo Snook descrisse il barone Ghirgan come un ometto piccolino, con pochi capelli tirati all’indietro, ma principalmente era conosciuto per la sua enorme ricchezza.  Viveva, come già aveva detto in un palazzo ad un’ora da Doimoroth ma ciò che non gli aveva detto era che il palazzo era completamente rivestito d’oro. Si fecero dare le indicazioni per il palazzo di Ghirgan e anche le chiavi e le indicazioni per l’abitazione dì Kabal ma li avverti anche che non avrebbero trovato nulla di interessante. Gli chiesero come avesse fatto Ghirgan ad arricchirsi così e Snook spiegò che non era molto chiaro. Nel giro di un annetto aveva guadagnato tantissimi soldi e si pensava forse con azzeccate attività commerciali, ma lui prettamente era uno studioso e sperimentatore e non un commerciante. Comunque nessuno lo sapeva bene e soprattutto non interessava molto a nessuno. 

Passarono prima per la casa di Kabal ed effettivamente era come li aveva avvertiti Snook: una casa semplice, spoglia, senza fronzoli e di fatto non trovarono nulla di interessante. Vedendo questo, decisero di andare a vedere al castello di Ghirgan anche se era quasi ora di pranzo del giorno 27 aprile. lungo la strada arrivati circa al bivio che li avrebbe portati a castello c’era un capannello di persone molto agitate. Si avvicinarono e c’erano due donne e due uomini piu altre persone, uno dei due era a terra con la testa tra le mani notevolmente scosso e gli altri cercavano di calmarlo, mentre un’altro era in piedi che farneticava e non si faceva avvicinare. Il gruppo si avvicinò e chiese subito cosa fosse successo. Capirono che i due uomini sconvolti erano i giardinieri del castello di Ghirgan e farfugliavano qualcosa del tipo che stava succedendo qualcosa di mostruoso. Quando uno dei due si calmò un po’, spiegò che tutti gli alberi della tenuta di Ghirgan si erano animati, si muovevano e uccidevano. Si avviarono immediatamente incuriositi da questa cosa strana che li portò a pensare che qualcuno avesse potuto fare esperimenti demoniaci con le piante. Secondo la descrizione che ricevettero, superata una collinetta avrebbero dovuto trovarsi di fronte un bellissimo parco e in mezzo doveva vedersi l’alta torre del castello di Ghirgan, invece pur essendo pieno  giorno e il sole alto nel cielo, sopra tutta la tenuta de Barone c’era una nube scura e minacciosa. Si avvicinarono alla cancellata che delimitava la tenuta, anche quella era molto sfarzosa. Osservando al di là, poterono notare già cose strane, intanto ora erano entrati nella nube scura ed era come se fosse sera, e poi effettivamente le fronde degli alberi si muovevano come se stesse arrivando una tempesta che però non c’era. Avvicinandosi notarono che gli alberi fortunatamente non camminavano ma le spaccature che c’erano sopra al tronco formavano delle facce mostruose. Improvvisamente sentirono un guaire e guardando nella direzione del suono videro che proprio da una di quelle spaccature del tronco usciva un cane che stava guaendo di dolore, si potevano sentire lo scricchiolio delle sue ossa assieme a quello della corteccia che lo stava masticando. Per poter arrivare all’ingresso dovevano affrontare almeno cinque o sei di quegli alberi demoniaci, quindi Borg utilizzò un incantesimo per poterne calmare alcuni ed ebbe effetto su cinque. Luke grazie alle sue atri da stregone teletrasportò un albero sotto terra cosicché non poteva nuocere a nessuno, ne rimaneva soltanto uno che ostacolava il loro ingresso nel palazzo e quindi Groot e Brom lo attaccarono con asce e lancia. Groot inferse un potente colpo all’albero e subito dopo Brom grazie alla sua lancia contro i demoni trafisse la pianta uccidendola. 

Arrivati davanti alle porte e osservando il palazzo, notarono che un tempo doveva essere effettivamente molto bello ma ora da ogni finestra, feritoia e qualsiasi altra fessura uscivano ed entravano rami di piante come se l’intero palazzo fosse stato invaso dalle ramificazioni di ogni sorta di vegetali. 

Il portone era socchiuso, ma prima di entrare cominciarono a sentire come un rumore sordo e costante, come se qualcosa stesse colpendo del legno. Improvvisamente un ramo molto grosso cadde a pochi metri da loro e guardando in alto videro che dalla torre usciva  uno strano bagliore. Lentamente cominciò ad aumentare sempre di più perché si stava avvicinando e videro che era un cavaliere bianco con le ali candide che brandiva anche lui un’arma sterminatrice di demoni. In realtà osservando bene era una lei con un’armatura succinta, che copriva giusto giusto le zone intime, insomma era più per figura che per protezione. Era molto muscolosa e planando salutò Brom, vedendo che brandiva la lancia e si presentò come Krianta. Si presentarono e Brom notò che lei brandiva non una ma due armi, erano due enormi martelli di cui uno aveva la parte battente completamente bianca mentre l’altro era il manico. La fanciulla raccontò che veniva da Eulence una cittadina poco distante da Doimoroth e aveva visto questa cosa strana e si era fermata. 

Entrarono dal portone ma a fatica perché le radici lo bloccavano,  ma grazie alla forza di Groot e Luke l’aprirono e immediatamente dietro ebbero una scena raccapricciante: probabilmente mentre stava per scappare, un inserviente del palazzo era stato avvinghiato e stritolato dalle radici. Effettivamente il palazzo era come lo avevano descritto, molto sfarzoso con vasi, arazzi e statue di un elevato valore sia artistico che pecuniario, ma ora le radici deturpavano tutta quella magnificenza. Un’enorme scalinata portava al piano di sopra e decisero di salirvici per ispezionare anche i piani alti. Salendo notarono che le piante sembravano più calme, benché ancora animate, davano l’idea che tutto il trambusto fosse successo in un’attimo, in un’esplosione di rabbia di qualcosa di mostruoso. 

Diedero un’occhiata in giro ma vennero attirati dal groviglio che arrivava dal corridoio e li condusse nel salone. Questi era molto scuro e in fondo c’era un tavolo e delle candele e si capiva che il groviglio di rami partiva da quel punto. Avvicinandosi poterono notare che in mezzo a tutto quell’intrico c’era una persona, un ometto vestito di una tunica rituale e i rami e le radici partivano proprio dal suo corpo. L’uomo aveva gli occhi vitrei, borg avvicinandosi per verificare se era vivo notò che da un’occhio scendeva una lacrima. Sul tavolo c’erano vari fogli e documenti che fecero pensare ad un possibile rituale demoniaco, anche perché Groot con la sua conoscenza vide che si riferivano agli ultimi avvenimenti a cui avevano assistito. Osservando bene notò che coperto da tutte quelle carte c’era un libro e guardando la copertina notò che portava l’effige della chimera. Era il quarto libro che mancava all’appello. Brom avvicinò la sua lancia al corpo dell’ometto, ma pochi istanti dopo si udì un profondo respiro, qualche movimento convulso e poi più nulla. Era morto. Cominciarono a fare congetture su cosa fosse successo ma poco dopo krianta desto il gruppo da tutte quelle elucubrazioni e chiese che cosa avessero intenzione di fare e dalla sua voce si capiva che voleva andarsene al più presto. La tranquillizzarono e visto che Ghirgan era morto, Borg lo poteva richiamare e parlargli. Lo spirito apparve davanti a Borg e come sempre lui scivolò sempre di più in uno stato di trance e comincio a vedere oltre le stanze del castello ogni sorta di spirito. Solo lui era in grado di vedere questo è lo spettro del barone. Ghirgan era notevolmente scosso e non riusciva a spiegarsi cosa fosse andato storto. Comincio a spiegare che lui era un grande studioso, e membro dell’ordine del dragone d’oro, e i suoi studi lo avevano portato alla scoperta di questo libro che gli era stato consegnato da Cromwell circa due mesi addietro. Il rituale avrebbe dovuto dargli il potere di controllare tutte le piante più di qualsiasi forza magica, perché avrebbe dovuto infondere in lui una forza che non era di questo piano. Disse che aveva cercato di infondere in se stessso il demone del controllo delle piante. Gli dissero che anche Cromwell aveva  avuto gli stessi problemi incontrollati quando aveva fatto il rituale. Allora Ghirgan cominciò a pensare di essere stato ingannato e mentre stava per dire a Borg chi potesse essere stato accadde una cosa molto strana. alle spalle di Ghirgan comparve una strana nube scura e gli spiriti che giravano li attorno schizzarono via terrorizzati, la nube si trasformò lentamente in una grossa mano artigliata che gli si avvinghiò attorno e lo strappo via in un modo che Borg non aveva mai visto. Il necromante avvertì una sofferenza oltre l’inimmaginabile e nello stesso tempo nella mente di Borg arrivò un pensiero che diceva “lui è mio cosa vuoi?”. Subito dopo questa ombra prese le sembianze di un volto e cominciò ad avvicinarsi verso Borg come per cercare di osservarlo e capire chi fosse e  immediatamente come per difenderlo gli spiriti che giravano nei pressi cominciarono a girargli attorno vorticosamente come per nasconderlo allo sguardo dell’essere che aveva davanti. Con l’altro braccio l’ombra oscura si avvicinò lentamente a Borg passando attraverso gli spiriti che lo stavano difendendo, questi fecero delle urla strazianti e scapparono via e Borg sentì una forte energia colpirlo. Quello che videro i compagni di Borg fu a dir poco agghiacciante,  videro il corpo di Borg accartocciarsi e annichilirsi lentamente dalla testa ai piedi con un rumore tremendo di ossa frantumate, sangue e budella che schizzavano da tutte le parti. Pochi istanti dopo alle loro spalle sentirono una voce perentoria che disse “Ora basta non è questo il tuo posto” e a quelle parole l’ombra oscura, presumibilmente un demone, lasciò la presa dal corpo di Borg ormai quasi completamente spappolato tra le braccia di Groot  e si ritrasse sparendo. Si voltarono e dal fondo della stanza, appoggiato al suo bastone riconobbero Dalamar, lo trovarono particolarmente stanco ed era strano per un principe della morte. Mentre si avvicinava al gruppo per vedere in che condizioni fosse Borg, Groot che teneva tra le braccia ciò che rimaneva del corpo cominciò a sentire uno scricchiolio di ossa provenire dalle membra del compagno che piano piano si stava ricomponendo e formando allo stadio originale. Aspettarono alcuni minuti perché Borg riprendesse pienamente le forze sotto gli occhi increduli e sbalorditi di Krianta. Dalamar constatò le condizioni di Borg e affermò che quello che gli era appena successo poteva aver ridotto notevolmente le sue capacità rigenerative. Krianta sentendo delle voci si mise a guardare fuori da una delle finestre e avverti il gruppo che erano arrivati i soldati dell’impero e stavano dando fuoco a tutto. Sentito ciò, Luke volle prendere un po d’oro ma Dalamar disse che era molto meglio cercare dei documenti.  Krianta li informò che al piano di sopra, che aveva visto mentre combatteva in alto con le piante, avrebbe dovuto esserci lo studio di Ghirgan. Dalamar propose al gruppo di salire su nello studio mentre lui cercava di rallentare le guardie, prendere il più possibile per quanto riguardava la documentazione e di andarsene senza essere visti. Salutarono Dalamar e si diedero appuntamento alla “locanda a due passi dall’inferno” e salirono immediatamente tutti di sopra tranne Groot che arrivo con più calma perché stava aiutando Borg che, benché il suo corpo fosse ormai completamente rigenerato non era ancora completamente consapevole di ciò che gli era successo. Mentre salivano notarono dalle feritoie della torre che le guardie stavano incendiando il bosco e lanciando frecce incendiarie contro il palazzo. Dopo tre rampe di scale arrivarono all’ultimo piano ma purtroppo le frecce avevano già colpito il soffitto che aveva cominciato a bruciare e i pezzi avevano cominciato a cadere all’interno della stanza. Tutti si fermarono sulla porta perché l’aria cominciava a diventare irrespirabile a causa del fuoco e fumo. Luke che non aveva di questi problemi entro con noncuranza e vide che già alcuni libri avevano cominciato a bruciare. Luke con un’incantesimo spense le fiamme circa per metà dello studio cosicché i suoi compagni poterono entrare nella stanza. Il materiale da poter prendere era veramente tanto è tutto molto interessante ma avevano i minuti contati perché da fuori si sentivano sempre più forti le voci dei soldati che si incitavano a vicenda a bruciare tutto. Raccolsero i documenti sulla scrivania che potevano essere gli ultimi che Ghirgan aveva consultato, poi presero altre cose che potevano interessare più alcuni scrigni contenenti delle monete d’oro. Ripulita la scrivania da tutte le carte e documenti, Brom decise di provare a veder se c’era qualche cassetto segreto o doppiofondo ed effettivamente, osservando bene trovò un bassorilievo che premendolo aprì un cassettino nascosto nella scrivania con dentro degli altri documenti. Krianta cominciò a spingere per andare via visto che ormai le fiamme avevano ricominciato a divampare nella sala e soprattutto c’era il rischio che il tetto crollasse loro addosso. Il fuoco aveva danneggiato parte del tetto infatti, ma questo permise al gruppo di aprirsi un varco e volare via. Brom aprì le sue ali candide e si caricò Groot mentre Krianta prese Borg. Luke avrebbe usato un’incantesimo di teletrasporto per portarsi alla taverna dove avevano appuntamento con Dalamar, non prima di aver raggranellato un po’ di oro e magari qualche libro magico. Quindi sfruttando la copertura della torre riuscirono ad andarsene senza essere visti dalle guardie. Atterrarono nella boscaglia e Groot che era completamente cosparso del sangue e budella di Borg cercò in un qualche modo di sistemarsi e poi andarono in città. Circa per le 15,30 arrivarono alla locanda. Nel tragitto alla locanda Brom parlò del suo progetto di unificare e creare una congregazione dei cavalieri bianchi a Krianta e lei affermò che sarebbe stata una cosa utile. Poi informò Brom che da quello che sapeva lei anticamente i cavalieri bianchi avevano un modo per tenersi in contatto in caso di emergenza. Raccontò dell’esistenza di un’arma bianca che non era proprio un’arma ma bensì una benda. Chi indossava l’oggetto non acquisiva proprietà combattive ma la benda lo rendeva cieco, togliendola però aveva la possibilità di richiamare gli altri guerrieri bianchi e costui veniva chiamato Il Faro. La benda era l’unico oggetto che si tramandava di padre in figlio è lei sapeva dove abitava l’attuale detentore della benda: si trovava a Uitikvine a nord di Corwyn. Durante il tragitto Borg raccontò agli altri ciò che aveva visto poco prima che lui si trasformasse in poltiglia. 

Arrivarono alla locanda mentre Luke era tranquillamente seduto a contare i soldi visto che lui era arrivato con il teletrasporto. Circa mezz’ora dopo arrivò anche Dalamar, era particolarmente stanco, una stanchezza che si poteva quasi percepire. Krianta raccontò ciò che era successo al palazzo di Ghirgan a Darren mentre gli altri chiesero spiegazioni a Dalamar mettendosi in un posto più appartato.  Si misero in una stanza da soli e quando Dalamar si sedette la sedia si brinò, e cominciò a fare l’elenco delle cose che aveva scoperto; Kabal non aveva distrutto tutti i portali, poi si chiese che cosa potesse essere successo oggi, la creatura che aveva quasi ucciso Borg non era sicuramente una creatura che apparteneva alla sfera della morte e che cosa ci facesse li nessuno lo sapeva. Groot spiegò a Dalamar cosa era successo e che Ghirgan poco prima che succedesse quello che era successo a Borg, avendo saputo che anche Cromwell aveva fallito il rituale come lui, aveva detto “ma allora ci ha ingannato” ma poi non aveva avuto modo di dire chi perché era arrivata la strana creatura. Al sentire queste cose Dalamar disse, “forse non dovremmo chiamarla creatura” e Groot chiese se non poteva trattarsi di Surgot, il Dio del male che si oppone a Bonaur.  Dalamar annuì con fare molto pensieroso. 

Groot controllò immediatamente la copia che avevano trovato nel palazzo di Ghirgan es era identica a quella di Cromwell. Quindi ora avevano quattro copie, tre che erano quella di Cromwell, quella di Ghirgan e quella più antica che combaciavano.  a questo punto si poteva ragionevolmente supporre che erano sbagliate e erano state fatte appositamente così, ma non si sapeva per che scopo. poi c’era la versione trovata addosso al chierico che differiva dalle altre, ma non si sapeva se e come funzionasse. sarebbe stato necessario trovare un ritualista disposto a provarlo a suo rischio e pericolo. 

Passarono la serata a guardare una parte della documentazione prelevata da Ghirgan. Cominciarono da quelli che Brom aveva trovato nel cassettino segreto ed erano tutti lettere e documenti riguardanti i programmi delle riunioni dei seguaci di Surgot. Il luogo principale dove si riunivano era proprio il palazzo di Ghirgan e venne un po’ alla luce il sistema della setta. Al vertice c’erano i seguaci maggiori detti anche figli di Surgot, loro sarebbero quelli che avrebbero la possibilità di fare un rituale e fondersi con la realtà demoniaca. venivano nominati anche seguaci minori, che sono alla stregua dei servitori e proprio a loro era dato il compito di diffondere nel mondo l’olio dell’abominio. Poi c’era un’appunto di Ghirgan che diceva così: “Il rituale di fusione delle razze potrà essere recitai sopra ogni essere vivente, piante animale e ogni creatura pensante, così i figli di Surgot potranno unirsi ai figli dell’uomo o ad altre razze che camminano vivono e pensano sulla terra.”

Poi trovarono una lettera diretta a Ghirgan che recava scritto: “Appena l’olio dell’abominio sarà pronto, affidalo ai miei servitori, essi partiranno immediatamente per portarlo ciascuno alla sua destinazione. Ti do inoltre il permesso di eseguire su te stesso il Rituale, subito dopo la partenza dei miei servitori. Rimango in attesa di vedere il nuovo Ghirgan trasfigurato di potere e conoscenza. Lord A.” 

Poi c’era un’altra lettera che parlava di un’enorme quantitativo di oro che sarebbe stato recapitato a Ghirgan per i suoi servigi, e questo spiegava come avesse fatto ad arricchirsi in così breve tempo. 

Altra cosa di particolare interesse che emerse dai documenti furono molti schemi sui nodi di magia detto anche Nexus. Quello che sapevano Borg e Luke dei nexus, era che non contribuivano in modo particolare alla vita della magia nel mondo, ma non era così secondo gli appunti di Ghirgan, si ribadiva che erano vitali per mantenere la magia nel pianeta. Negli appunti erano indicati gli scemi e i punti dove poter trovare quelli dislocati sul pianeta. 

Groot informò Dalamar di quello che gli era successo durante la rappresentazione teatrale e anche alle rovine. Dalamar però non sapeva nemmeno lui dare una spiegazione a tutto ciò è nemmeno al fatto che sulla collina vicino alle rovine Borg avesse avuto una strana sensazione lungo la schiena. Poi prima di salutare il gruppo Dalamar disse che aveva un’ultima informazione e riguardava i cristalli prigione. Lui stava ancora cercando il modo di riportare fuori JotaroKujo e altri da quei cristalli ma intanto aveva trovato il modo di mettere dentro qualcuno. Consegnò al gruppo un cristallo prigione vuoto e una pergamena con l’incantesimo da pronunciare spiegando loro che bisognava conoscere il nome di chi ci si voleva imprigionare dentro. 

                          Complicazioni

Erano circa le 19,00 del 27 Aprile e Brom assieme a Luke volle fare il punto della situazione su quello che avevano trovato nel palazzo di Ghirgan. A livello di soldi riuscirono a contare circa undicimila monete d’argento, insomma un bel gruzzoletto. Borg e Groot sentendo rumore di soldi provenire dalla stanza dei loro compagni andarono a vedere e si trovarono di fronte alla loro porta assieme a Krianta che anche lei era incuriosita dal tintinnare. Bussarono, Luke aprì e vedendoli fece un sorrisetto e spiegò che era stato Brom a volerli contare. Gli altri stimando e conoscendo Brom non fecero caso alle parole ed entrarono. Finito di contare passarono ai libri e in particolare ne esaminarono uno che Borg notò era magico. Lo studiò attentamente e vide che e sopra c’era scritto Manuale di Eusovion. Era un libro che poteva usare chiunque e cosa più importante, a chi lo leggeva dava la possibilità di apprendere una abilità di artigianato cucina o accademica come se avesse passato molto tempo ad impararla. 

Fuori cominciò a piovere, una pioggia densa e copiosa. Borg, che già i giorni addietro aveva lamentato una specie di dolore artritico alla gamba sinistra dalla coscia al ginocchio,  dopo quello che gli era successo nel palazzo di Ghirgan faceva fatica a camminare e a seconda di come appoggiava la gamba aveva delle forti fitte. Luke cominciò a non sentirsi bene quindi decise di stendersi perché probabilmente aveva un po’ di febbre.

Brom, d’accordo con gli altri volle dare cinquecento monete d’argento a Krianta per l’aiuto e tenne altre cinquecento per consegnarle a Darren per convincerlo ulteriormente a seguire la sua causa di creare un’associazione dei cavalieri angelici. 

Bussarono alla porta e c’era Dalamar che stava per partire per andare a riunire i restanti principi della morte per capire che cosa fosse successo e perché quella creatura era nella sfera della morte così liberamente, ma prima volle dire al gruppo una cosa che gli era venuta in mente riguardo all’olio dell’abominio. Lui aveva sentito parlare del sangue dell’abominio ed era il sangue di una creatura che anni addietro, Ash R.F. aveva sconfitto, nella Palude della Vastania centrale. Si trattava di un essere mostruoso che aveva la proprietà di assorbire la magia e lui era stato l’unico a potersi avvicinare e a sconfiggerlo. Il sangue di questa creatura era chiamato sangue dell’abominio ed aveva la proprietà di annullare la magia. Dalamar  credeva e sperava che fosse stato distrutto da chi aveva autorità allora. 

Mentre Dalamar spiegava tutto ciò bussarono nuovamente, era l’oste particolarmente trafelato è un po sotto shock. Chiese al gruppo di venire immediatamente giù poi corse lui stesso in maniera un po’ goffa giù dalle scale. Affacciandosi dal parapetto di legno notarono effettivamente del trambusto, e videro Darren che veniva strattonato da alcune guardie imperiali. Il capo del drappello, un tipo cicciottello, basso e con le guance rosse come quelle di un’ubriaco lo stava accusando del fatto che uno della sua razza, i cavalieri bianchi angelici, era stato visto girare per il palazzo di Ghirgan. Per questo era sospettato di tutto quello che era successo e  stanotte lo avrebbero ospitato nelle prigioni del palazzo e lo disse con un sorrisetto. 

L’oste al sentire ciò ebbe un momento di crisi e urlò e chiese a Darrel come avrebbe fatto visto che avrebbe avuto la taverna piena e lui non era in grado di cucinare per così tanti, disse che avrebbe chiuso e riaperto appena lo avrebbero liberato. Darrel sbottò e gli disse che doveva assolutamente tenere aperto e mentre lo portavano via disse che dovevano essere ospitali con chi sarebbe venuto a dormire alla sera. Sentite queste ultime parole non lo videro più. 

La cameriera al vedere ciò disse che se ne sarebbe andata e sarebbe passata l’indomani per la paga. L’oste era disperato. Il gruppo si offrì di aiutarlo ma nessuno di loro sapeva cucinare. Chiesero all’oste se potevano cercare un cuoco in qualche altra taverna offrendogli un lauto compenso ma gli rispose che ormai le taverne erano tutte piene per via del traggart e quindi nessuno sarebbe venuto via da un’altra cucina. 

Visto che non c’era soluzione decisero di usare il Manuale di Eusovion e il più indicato era Borg, soprattutto perché con la gamba malandata che si trovava non sarebbe mai riuscito a servire ai tavoli. 

Grazie al Manuale Borg riuscì a fare una zuppa da leccarsi i baffi per tutti gli avventori, il secondo purtroppo non riuscì a paragonarsi alla deliziosa zuppa e lasciò gli ospiti particolarmente delusi ma con contorno e dessert risollevò le sorti della serata e tutti furono molto soddisfatti. Ci furono alcuni problemi di servizio visto che purtroppo Brom nel portare via i piatti vuoti volle fare un giro unico e le sue abilità di cameriere non erano delle migliori, quindi fece cadere tutti i piatti creando un certo malumore tra i commensali, ma fortunatamente Groot con le sue abilità da musicista riuscì a distrarli e a risollevare gli umori. 

Groot durante il servizio fra i tavoli prestò particolarmente attenzione a chi entrava e usciva visto che Darrel si era raccomandato di essere ospitali con chi sarebbe venuto e verso la fine della serata gli unici che chiesero di poter rimanere a dormire furono una ragazza molto giovane e un signore un po’ anziano evidentemente cieco che a metà serata chiesero di poter andare nella stanza che era stata riservata per loro. Il servizio alla taverna andò avanti fin verso le due di notte e alla fine l’oste chiese l’ultimo sforzo al gruppo per liberare la taverna dagli ultimi ubriaconi addormentati sui tavoli. Li ringraziò e andò a sua volta a letto. 

Erano distrutti per la serata impegnativa e mentre salirono le scale la gamba di Borg cedette ma per fortuna la prontezza di riflessi di Groot gli impedì di cadere. 

Brom ebbe la sfacciataggine  di andare a  bussare alle due di notte alla porta dei due ospiti, tra lo stupore dei suoi compagni. Stranamente la ragazza gli aprì e con fare molto assonnato chiese che cosa volesse. Brom in evidente imbarazzo si scusò e disse che sarebbe passato più tardi. Chiese all’oste di avvertirlo se i due avessero voluto andare via la mattina. 


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