Cronache Kundermuria – 28 aprile 6812

Alla mattina del 28 Aprile si alzarono intorno alle nove, la mattinata era fresca e soleggiata. Scesero per far colazione e poter parlare con i due ospiti. L’oste li informò che erano scesi anche loro per fare colazione ma che immediatamente dopo erano tornati nella loro stanza. Brom andò nuovamente a bussare alla loro porta e la ragazza aprì, lui si presentò e chiese se avevano qualche informazione di Darrel ma lei disse di no e mentre parlavano Brom notò che il signore anziano steso sul letto si girò ad ascoltare ma aveva comunque gli occhi chiusi. Brom si presentò come membro dei cavalieri bianchi e affermò che la locanda non era un posto sicuro per poter stare soprattutto per dei personaggi importanti come loro. La ragazza fece una faccia stupita come se cadesse dalle nuvole e disse a Brom di non sapere nulla e che lui gli stava dando informazioni che potevano essere pericolose, ma Brom anche se la ragazza non lo confermava sapeva che loro erano importanti per i cavalieri bianchi visto che Darrel aveva espressamente chiesto di essere molto ben disposti con chi avesse chiesto di dormire in locanda e loro erano gli unici. Scesero in taverna a parlare e trovarono solamente l’oste che stava rassettando le ultime cose. La ragazza ascoltò tutte le cose che gli raccontò Brom ma non si sbilanciò molto e disse che effettivamente la taverna non era più un posto sicuro ma per ora avrebbe preferito discutere con Darrel. Krianta propose di andare al vedere come stava Darrel alle prigioni mentre lei rimaneva con i loro ospiti per eventualmente proteggerli. Uscirono dalla locanda e subito notarono che la città brulicava di gente, c’era un drappello di guardie con vari stemmi, gente vestita nei modi più disparati per via della loro cultura, prostitute che si organizzavano per dividersi le zone della città.

Si diressero quindi alle prigioni e intanto si fermarono a comprare un bastone per Borg che lo potesse aiutare con la sua gamba. Proseguendo Groot prestò molta attenzione a quello che veniva detto dai gruppetti di persone che erano lungo il loro tragitto verso le prigioni e alcuni parlavano del più e del meno ma altri parlavano di quello che era successo al palazzo di Ghirgan e riuscì a carpire che principalmente il fatto era stato ritenuto un incendio e che Ghirgan e tutte le sue ricchezze erano andate in fumo in quell’immenso disastro. 

Arrivarono davanti alle prigioni, ma si trovarono davanti una massa di gente che stava aspettando di poter vedere il Traggart, visto che era la mattina prima della festa rituale e lo si poteva vedere. Avvicinandosi poterono vedere due enormi cancelli che venivano aperti solamente per il traggart e portavano attraverso una discesa ad uno spiazzo dove tutto attorno c’erano le celle e al centro di questo spiazzo c’era il traggart. Avvicinandosi poterono notare che la cella era priva di qualsiasi cosa tranne che al centro c’era uno scranno di legno sul quale era seduta una persona, particolarmente robusta e con un cappuccio in testa che non gli permetteva di vedere nulla. La gente veniva tenuta a debita distanza da delle transenne di legno e dalle guardie. Alcuni lanciarono dei sassi in direzione del  Traggart e vennero ripresi dalle guardie ma senza troppa preoccupazione. Nelle altre celle ai lati c’erano altri detenuti tra i quali Darrel. Il gruppo si avvicinò a una guardia e chiesero il permesso di andare a parlare con il loro amico e senza troppi problemi li fecero passare. 

Mentre si avvicinavano alla celle di Darrel sentirono due guardie parlare di quello che era successo a Corwyn, del fatto che Vuuma fosse stata accusata ingiustamente, giustiziata e poi scagionata, che il vescovo Cromwell si fosse trasformato in un mostro gigantesco distruggendo mezza città, e cosa ancora più strana era saltato fuori un figlio segreto del conte che ora avrebbe ereditato tutto e che fosse molto simile al conte Fender ma che ora portava una maschera. La cosa stupì moltissimo il gruppo e soprattutto lo preoccupò. Arrivarono da Darrel e subito li salutò e si assicurò che chi doveva arrivare in taverna fosse stato accolto nel migliori dei modi. Brom chiese a Darrel se c’era modo di sbloccare il gelo che c’era tra loro e i due che erano ospiti alla taverna, ma Darrel gli disse che per ora era meglio scoprire cosa avevano intenzione di fare di lui. Darrel disse che all’interno del palazzo lui aveva dei contatti, il capo stalliere era uno di questi e lo riteneva una persona fidata. Brom si preoccupò che lo potessero mettere al posto del Traggart ma Darrel lo rassicurò e disse che per quello che aveva fatto quel criminale efferato era lui il predestinato. Ricordò al gruppo che il traggart era stato accusato di un pluri omicidio e che lui doveva essere il capo, ma che soprattutto era stata una fortuna che lo avessero catturato perché mentre stava scappando il suo cavallo si azzoppò. Groot chiese se quello che avevano accolto in taverna fosse colui che possedeva la benda e Darrel annuì affermando  che si trattava dell’alta luce o Faro. Mentre si stavano congedando da Darrel cominciarono a sentire che le guardie intimavano la folla di uscire perché era ora di chiudere i cancelli e che lo spettacolo era finito. Le guardie sprangarono i cancelli e poco dopo il vociare delle persone che insultavano Il traggart si affievolì e tutti tornarono alle loro cose. In questa grande sala su cui si aprivano le celle al momento rimanevano solamente quattro guardie che stavano riponendo le transenne e ripulendo un pò lo sporco portato da tutte quelle persone e una signora assieme ad un vecchio che erano lì anche loro in visita ad un’altro detenuto. Il vociare delle persone effettivamente si stava affievolendo, ma il gruppo continuò a sentire il suono di cembali provenire da un accesso laterale interno al palazzo e uscirono tre tipi vestiti da saltimbanco che suonavano. Gli individui erano pitturati di bianco in faccia e si potevano notare i lineamenti molto affilati. Uno di loro cantava una nenia in una lingua elfica, avvicinarono al centro dello spiazzo e immediatamente due delle guardie si avvicinarono intimando loro di andarsene poichè quello non era il loro posto. Ma in maniera molto elegante e precisa il trio di saltimbanchi estrasse le armi e uccise in pochissimi secondi le due povere guardie. Le restanti estrassero subito e provarono ad andare a soccorrerle ma furono anche loro travolte dalla foga e abilità dei tre venendo eliminati in un’attimo. Groot estrasse immediatamente le due asce e si lanciò all’attacco colpendo un nemico sul fianco ma purtroppo il colpo non fu molto risolutivo, Borg si concentrò per lanciare un’incantesimo e Brom rimase pronto per vedere la situazione. I tre saltimbanchi avendo sopraffatto in men che non si dica le restanti guardie si diressero, due su Groot e uno su Brom. Groot riuscì a parare uno dei due attacchi e fortunatamente il secondo lo colpì solamente di striscio. Quello su Brom fu più fortunato, lo colpì e lo obbligò a rimanere in difesa. Non appena Brom poté agire, con una fantastica proiezione marziale prese il suo avversario e lo scagliò contro uno dei due nemici che stavano combattendo con Groot stordendo entrambi. Groot vedendo la situazione favorevole si concentrò sull’unico rimasto in piedi ferendolo ad una gamba. Immediatamente dopo Borg lanciò il suo incantesimo per poter addormentarne uno ma non ebbe minimamente successo. 

Groot infierì sull’unico ancora attivo e riuscì a azzopparlo completamente e con non poca fatica riuscirono ad eliminarne due e a rendere completamente innocuo l’ultimo. Immediatamente dopo sentirono dei passi venire dalle scale da dove erano appena usciti i tre saltimbanchi e comparvero delle guardie. Subito Borg andò dalla donna e dal vecchio a rincuorarli mentre le guardie con fare aggressivo chiesero a Groot e Brom cosa fosse successo, loro spiegarono tutto e anche grazie alla presenza della donna e del vecchio riuscirono a chiarire la situazione. Brom si avvicinò a uno dei tre e tentò di togliere il cerone bianco che gli truccava la faccia e Groot notò che erano elfi oscuri. Borg si avvicinò e visto che una guardia stava perquisendo il corpo e gli aveva aperto la casacca poté notare un ciondolo sul suo petto che era identico a quello che possedeva lui, non proprio la medesima runa ma gli assomigliava molto e istintivamente portò la mano al petto per stringere il suo ciondolo. Brom provò a sfilare il ciondolo senza essere visto ma le guardie erano troppo vicine e rinunciò. Le guardie invitarono il gruppo a spostarsi da dove c’erano i corpi che vennero messi in una cella vuota e furono mandati di sopra dove sarebbero stati ascoltati in un secondo momento per capire esattamente quello che era successo. Groot spiegò la situazione e fece notare alle guardie che in tutto quel pandemonio il Traggart non aveva mosso il benché minimo muscolo ed era rimasto impassibile, ma questo non parve interessare alle guardie. Mentre erano nella stanza dove le guardie li avevano condotti per interrogarli notarono che la guardia di fronte a loro sbiancò immediatamente e si alzò di scatto e alle loro spalle dalla porta fece capolino Magnus. Magnus riconobbe immediatamente i tre e si complimentò con loro perché pensava che fossero solo degli attori e ricercatori ma in fondo erano anche capaci di difendersi. Magnus invitò i tre nelle proprie stanze e disse alle guardie che ci avrebbe pensato lui. Li portò ai suoi appartamenti privati e li invitò ad entrare, chiese loro se avessero mangiato e Groot disse che ancora non avevano avuto occasione ma che ci sarebbero andati a breve. Magnus si offrì di far portare qualcosa e loro accettarono. Nell’attesa li condusse nel suo studio e una cosa che colpì molto Brom e Borg fu un bellissimo affresco molto grande Alle spalle della scrivania. Vedendo gli sguardi interessati Magnus raccontò che quell’affresco aveva circa trecento anni e rappresentava l’incontro che ci fu tra Bonaur e Surgot  all’inizio dei tempi. L’affresco rappresentava uno a cavallo in armatura lucente e di fronte a lui un’essere avvolto in un mantello scuro e circondato da del fumo. Magnus raccontò che questo era il giorno del loro incontro e il giorno da quando si cominciò a contare il tempo. Spiegò loro che Surgot significa signore della nebbia e nel linguaggio nero il suo nome era Uzur Voot e lo pronunciò con una perfezione quasi fosse la sua lingua madre, così bene che a Brom Borg e Groot vennero i brividi. Magnus continuò il racconto e disse che si trovarono nelle piane del Viride e siglarono un accordo, praticamente si divisero il mondo, Surgot si tenne il piano dei demoni e i piani astrali delle altre dimensioni e Bonaur si tenne le razze terrestri e promisero di non interferire sul regno dell’altro. Per siglare l’accordo piantarono un bosco e attualmente il viride è il bosco più lussureggiante che si conosca. Bonaur decise di popolare la terra prima con i nani poi con gli umani e infine con gli elfi. Surgot vedendo ciò volle quello che aveva Bonaur e da allora comincio a non mantenere più la promessa fatta desiderando anche lui le razze nobili. Bonaur dopo aver creato le razze nobili donò la magia al mondo. Fecero un’altra cosa assieme, allora c’era una creatura mostruosa che veniva chiamata traggart e loro si unirono per sconfiggerla ed è da allora che si festeggiava il traggart. 

Alla fine del racconto si girò di scatto verso i tre e come se fosse appena uscito da uno stato di trance chiese come mai fossero li e ricominciarono a rispiegargli il tutto. Magnus ringraziò ancora i tre e disse che se avessero avuto bisogno di qualcosa non dovevano esitare a chiedere, poi notò la piccola ferita che Groot aveva sul braccio e gli consigliò di fare qualcosa o si poteva infettare. Infine li riportò all’ingresso dove disse ad una guardia di esaudire le loro richieste. 

Non chiesero nulla di particolare e circa per mezzogiorno del 28 Aprile tornarono alla taverna. Groot come arrivarono in taverna cominciò ad avevere dei giramenti di testa. 

Informarono la ragazza e il cieco che avevano parlato con Darrel e che anche secondo lui la zona non era più sicura ed era meglio spostarsi e aspettare di vedere esattamente di che cosa lo accusavano.  la ragazza li ringraziò e si scusò se loro non davano la stessa fiducia. Dopo pranzo i due sarebbero andati nelle stanze di Kabal per essere più al sicuro. Groot cominciò a barcollare e cadde su un tavolo su un fianco. Immediatamente Borg gli si avvicinò e cerco di capire cosa avesse. Capì immediatamente, dal colore della pelle attorno alla ferita e dalla dilatazione delle pupille che era avvelenato. Esaminandolo più attentamente capì che c’era poco da fare infatti Brom lo vide sbiancare. Purtroppo era stato avvelenato con il Kailon, un potente veleno utilizzato dagli elfi oscuri che non dava speranza. La gente della taverna stava tutta attorno e Borg cercò di allontanarla affermando che Groot era stato avvelenato con il Kailon e mentre diceva ciò un tipo smilzo con la barba rada e vestito da pellegrino si fece avanti e controllò anche lui Groot. Guardando Borg gli disse che se si fidava di lui forse farebbe riuscito a salvarlo. Aprì un astuccio di cuoio da dove estrasse un cilindretto di vetro al quale attaccò una minuscola punta di metallo, riempì questo cilindretto con una sostanza e la iniettò nel  braccio di Groot. Dopo che ebbe fatto ciò disse che sicuramente ci sarebbe voluto del tempo perché si riprendesse ma probabilmente era stato preso in tempo. Borg sapendo che non esisteva cura a quel veleno chiese cosa aveva fatto e il tipo gli spiegò che lui veniva da Elmag un villaggio a nord di Doimoroth e si chiamava Chelmus. Egli faceva parte di una setta religiosa che aveva una serie di credenze e da quando esisteva, circa da qualche secolo, la loro setta sviluppava metodi curativi sconosciuti al resto del mondo, quindi possedeva una più approfondita conoscenza dell’erboristeria e soprattutto dell’anatomia. Spiegò anche che la loro setta era stata fondata da uno studioso di nome Almag Sutorius. Dopo circa una ventina di minuti Groot cominciò a dare segni di miglioramento. 

Visto che era un esperto dell’anatomia Borg gli chiese di visitare la sua gamba, Chelmus accettò volentieri e dopo un’attento esame lo si vide notevolmente in imbarazzo. Borg lo tranquillizzò e gli disse che poteva parlare tranquillamente quindi Chelmus cominciò affermando che lui apparteneva a una stirpe di elfi poco amata, gli elfi oscuri e poi continuò affermando che sul corpo di Borg erano presenti tantissime ferite e cicatrici e per quanto riguardava la gamba si trattava di artrite precoce  molto forte. Non appena Groot ebbe modo di parlare ringraziò Chelmus e lo considerò suo ospite in taverna. Vedendo il suo interesse lo invito ad Elmag magari dopo Il traggart. Groot lo ringraziò nuovamente e tornò a riposare mentre gli altri accompagnarono la giovane e il vecchio cieco alla casa di Kabal.